15 donne nella storia pioniere dei diritti

[vc_row][vc_column width="2/3"][vc_column_text]In questa raccolta vogliamo racchiudere le 15 donne nella storia che hanno contribuito con la loro vita o con il loro esempio a migliorare la condizione del genere femminile e a far prendere coscienza al mondo delle assurde differenze che esistono fra i due sessi.

La raccolta è solo un modo per rendere omaggio al coraggio di queste 10 donne e speriamo anche per incuriosire il lettore e invogliarlo a conoscerle meglio nelle nostre pagine.

Ecco l’elenco delle 15 donne nella storia:

  1. Aurora Bertrana
  2. Nellie Bly
  3. Gertrude Bell
  4. Elisa Leonida Zamfirescu
  5. Sofja Kovalevskaja
  6. Émilie du Châtelet
  7. Mary Adela Blagg
  8. Mary Anning
  9. Alice Guy
  10. Beatrix Potter
  11. Rita Levi-Montalcini
  12. Sampat Pal Devi
  13. Carmen de Burgos
  14. Mary Somerville
  15. Elisabetta Sirani

Donne nella storia: Aurora Bertrana e Nellie Bly

Aurora Bertrana è stata un’artista e una viaggiatrice capace di riconoscere gli aspetti più belli in culture differenti dalla sua, in un’epoca in cui il bigottismo era davvero imperante.
Osservando lo stile di vita in Polinesia e in Marocco ne descrisse la condizione della donna senza pregiudizi.

Nella Spagna degli inizi del 1900 ha dato vita alla prima jazz band femminile e quando il regime del generale Franco prese il potere lei si oppose, posizione che avrebbe portato all'oblio la sua produzione letteraria.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="17202"][vc_column_text]Nellie Bly ha lavorato al New York World di Joseph Pulitzer come giornalista dove è diventata molto nota per le sue missioni in incognito dalle quali traeva appassionanti reportage:

ladra per descrivere lo stato delle prigioni, ragazza madre per affrontare il traffico dei bambini, operaia per denunciare le condizioni delle lavoratrici e persino prostituta per raccontare il mondo delle case chiuse.

Ma fece anche qualcosa che la rese ancor più famosa:

Nellie Bly la prima donna nella storia a fare il giro del mondo in meno di 80 giorni!

[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="17545"][vc_column_text]

Donne nella storia: Gertrude Bell e Elisa Leonida Zamfirescu

Gertrude Bell, nel 1921, quando lo stato iracheno fu creato dal nulla riunendo le province di Mosul, Bassora e Bagdad svolse una parte nascosta, tanto che fu considerata un’abile spia, quanto importante.

Questa donna poco conosciuta fu anche archeologa e una delle maggiori esperte della cultura e politica mediorientale.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="16172"][vc_column_text]Quella di Elisa Leonida Zamfirescu è una storia che dovrebbe essere conosciuta e raccontata anche solo per essersi ribellata al suo destino delle tre K (Kirche, Kinder, Küche, cioè chiesa, bambini e cucina), atto che la rende una pioniera dei diritti delle donne.

Non solo è stata la prima ingegnere donna delle Romania, ma è diventata una delle leggende nell'ingegneria mondiale.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="15500"][vc_column_text]

15 Donne nella storia Sofja Kovalevskaja e Émilie du Châtelet

Dotata di incredibile intelligenza Sofja Kovalevskaja è stata la prima donna della storia in Europa a conseguire la laurea di Dottore in Matematica nel 1874.

Sofja amava scrivere poesie, ma incuriosita dalle formule e simboli matematici che suo padre attaccava alle pareti di camera, intraprese una strada difficile per una donna dell’epoca, riuscendo, tuttavia, a diventare membro della Accademia Imperiale Russa di Scienze.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="8861"][vc_column_text]Émilie du Châtelet è citata sull’Encyclopedie di d’Alembert come colei che ha reso la teoria di Newton più comprensibile.

È stata la compagna e musa di Voltaire, ma soprattutto un’eccellente matematica capace dalla semplice osservazione della caduta di alcune palle di piombo su un terreno in argilla di dedurre la relazione fra l’energia di un oggetto in movimento e la sua massa.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="11745"][vc_column_text]

Donne nella storia Mary Adela Blagg e Mary Anning

Mary Adela Blagg è stata la donna che ha redatto il dizionario geografico lunare all'inizio del XX secolo, a lei quindi si deve la nomenclatura di tutti i luoghi della Luna.

È stata un’astronoma di talento capace di apportare molti contributi a questa scienza come ad esempio sul tema delle stelle variabili.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="14167"][vc_column_text]Mary Anning precisa, attenta ed estremamente curiosa è la donna che nel 1823 trova il primo Plesiosauro completo.

La Geological Society of London nonostante i suoi membri usino le idee e le opinioni della donna non le concede nemmeno il permesso di visita, eppure a questa donna eccezionale si devono molte delle considerazioni fatte per datare i fossili e descrivere le ere geologiche.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="1357"][vc_column_text]

Donne nella storia Alice Guy e Beatrix Potter

Per molti Alice Guy, dirigendo La Fée aux Choux, fu la prima a realizzare un film inteso come il racconto di una storia.

Anche se il fatto di essere donna l’avrebbe da prima ostacolata e poi portata quasi all'oblio, è stata capace di anticipare i tempi facendo vedere pellicole molto simili ai nostri film e video.

In alcuni dei suoi video inseriva il colore e trasmetteva insieme il suono registrato con le movenze del cantante mentre lo interpretava in playback…[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="2962"][vc_column_text]Beatrix Potter, nata nel 1866, è una donna che nella società vittoriana dell’Ottocento è stata capace di inseguire e realizzare un sogno nonostante la forte opposizione della famiglia, delle convenzioni sociali e persino del destino.

Una pioniera dei diritti delle donne e una pioniera del self-publishing pubblicando a proprie spese “The Tale of Peter Rabbit” che le permise di raggiungere l’indipendenza economica.[/vc_column_text][td_block_11 custom_title="" post_ids="1521"][vc_column_text]

15 Donne nella storia pioniere dei diritti: Rita levi Montalcino e Sampat Pal Devi

Nella sua lunga vita Rita Levi-Montalcini, è morta centenaria, ha dovuto superare numerosi ostacoli non solo legati alla sua condizione di donna, ma anche a quelli dovuti alla sua discendenza ebraica in pieno regime fascista.

Tuttavia, nella sua vita avventurosa e difficile è riuscita anche a vincere, nel 1951 il premio Nobel per la medicina con la scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose (Ngf).[/vc_column_text][td_block_11 post_ids="18276"][vc_column_text]Se in questo elenco delle 15 donne nella storia pioniere dei diritti compare anche un personaggio contemporaneo come Sampat Pal Devi è chiaro che la strada per la parità dei diritti per le donne è ancora molto lunga.

Sampat Pal Devi è una scrittrice ed attivista indiana che con il suo carisma ha creato un vero e proprio esercito formato da donne indiane con lo scopo di difendere le donne da ogni forma di ingiustizia e di violenza: In quel grande e bellissimo Paese che è l’India di soprusi per le donne se ne verificano ancora molti.[/vc_column_text][td_block_11 post_ids="2254"][vc_column_text]Carmen de Burgos entra, invece, fra le donne nella storia per essere stata una pioniera del giornalismo femminile come inviata di guerra.

La Spagna ha attraversato in seguito, prima della Seconda guerra mondiale un periodo molto controverso che ha portato Il Paese alla guerra civile.

Di quella guerra civile che portò alla dittatura Franchista non è da dimenticare la partecipazione di Gerda Taro che contribuì a creare il mito di Robert Capa.

La censura del regime franchista ha cercato,in seguito, di portare nell’oblio il nome di Carmen de Burgos anche per la sua lotta per i diritti delle donne in Spagna.

Tuttavia fu la prima donna ricoprire il ruolo di corrispondente di guerra durante il conflitto tra Spagna e Marocco, avvenuto nel 1909.[/vc_column_text][td_block_11 post_ids="17976"][vc_column_text]Mary Somerville è una donna che pur vivendo nella difficile epoca vittoriana (difficile per le donne) riuscì a farsi valere come scienziata tanto che, nel 1835, divenne la prima a essere nominata membro della Royal Astronomical Society.

Mary Somerville però non solo fu capace di elaborare e discutere teorie matematiche e fisiche, ma altrettanto si dimostrò una pioniera nella difesa degli animali.[/vc_column_text][td_block_11 post_ids="2251"][vc_column_text]Non solo fu tra le più illustri appartenenti alla scuola bolognese, Elisabetta Sirani fu anche un tale talento da mettere in crisi il maschilismo imperante nel mondo dell’arte dell’epoca.

Anche di altre grandi pittrici come Lavinia Fontana o Artemisia Gentileschi si potrebbe dire lo stesso, ma la Sirani riuscì in questo pur morendo misteriosamente giovane. Come fosse un complimento, e all'epoca lo era di lei si disse che dipingeva "da homo".[/vc_column_text][td_block_11 post_ids="18217"][/vc_column][vc_column width="1/3"][/vc_column][/vc_row]

Scritto da Consigli d'autore
7 Marzo 2019

Articoli recenti di Consigli d'autore

Quando l’arte incontra i videogiochi: un modo diverso per conoscere la bellezza

Si può restare senza fiato anche di fronte a un videogame, si può restare senza parole davanti a un gameplay, a una grafica, uno scenario. Oppure si può restare sbalorditi ed esterrefatti anche grazie ad un videogame che ci fa scoprire la bellezza, il fascino, la storia.

La relazione tra gaming e arte è stata indagata sotto diversi aspetti. C’è chi scommette sul futuro dei videogame come prodotti artistici, oppure chi si ispira al mondo dell’arte per creare il nuovo successo dell’online. Ma la frontiera più interessante è quella che consiste nell’investire nel gioco e nei videogame proprio per far conoscere l’arte. Si tratta di un meccanismo tipico della gamification e potremmo parlare di Game Based Learning, ovvero di un apprendimento che si basa sul gioco. Tra i primi a sperimentarlo c’è proprio un museo italiano: il MANN di Napoli.

Era il 2017 quando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli aveva ideato il gioco “Father and Son”. Nato grazie all’idea di Ludovico Sollima e grazie al lavoro del game design Fabio Viola e dell’artista Sean Wenham, che ha curato la parte grafica, il gioco narrava la storia di Michael, un ragazzo che partiva alla ricerca del padre archeologo. Sulle tracce del papà, ci si avventura nel MANN di Napoli, passando per le sale di arte romana, egizia, borbonica fino ad arrivare ai giorni nostri. “L’arte nei videogame è sempre entrata - ci spiega ancora la redattrice di Gaming Report – basti pensare a tutti i giochi online ispirati a grandi opere d’arte, a grandi artisti o ad ambientazioni come il Louvre, il British Museum, i Musei Vaticani. Adesso però si inverte il paradigma: il videogioco serve per far scoprire l’arte, per far avventurare gli utenti nella bellezza. È così che il giocatore diventa anche spettatore”.

Nel nostro paese iniziative simili furono quelle del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, che sempre ad opera di Fabio Viola aveva pubblicato “Past for Future” oppure Palazzo Pitti, a Firenze, proponeva ai suoi turisti di giocare a “Il gioco dei Medici”, un’avventura investigativa tra enigmi, storia e arte, tra Raffaello e il Giardino di Boboli. E così si passa per “Le cronache umbre” del Sistema Museale di Spoleto e della Valnerina oppure per “Florence Game”, ancora una volta a Firenze, nei Musei fiorentini.

Un modo di sfruttare i videogame e il gioco online che arriva, ovviamente, dall’estero. A Londra, ad esempio, il Museo della Scienza aveva sviluppato un videogioco, “Cacciatori di tesori”, in cui era fondamentale usare la fotocamera e andare a caccia di oggetti, materiali ed elementi, oppure il Centro Pompidou, a Parigi, aveva inventato “Prisme 7”, un videogioco a 7 livelli che trasportava il giocatore nel cuore dell’arte moderna e contemporanea. “Un modo diverso per visitare i musei – conclude Chiaravalloti – ma anche di scoprire l’arte”. Che diventa un gioco, a disposizione di tutti.

Cosa sono i profumi gourmand?

Cosa sono i profumi gourmand?

Negli ultimi anni, il mondo della profumeria ha visto emergere una tendenza
sempre più marcata: quella dei
profumi gourmand. Questi profumi, noti per
evocare aromi dolci e invitanti, simili a quelli dei dessert, hanno conquistato un
pubblico sempre più vasto, attirando sia gli appassionati di fragranze che i
neofiti. Ma cosa rende questi profumi così speciali e perché stanno diventando
così popolari?
La risposta risiede nella loro capacità di evocare emozioni e ricordi attraverso
note olfattive che richiamano sapori familiari e confortanti. La parola
"gourmand" deriva dal francese e significa "goloso", un termine che descrive
perfettamente l'essenza di queste fragranze. In un mondo dove lo stress
quotidiano è all'ordine del giorno, immergersi in una nube di profumo che
ricorda il caramello, la vaniglia o il cioccolato può offrire una sensazione di
benessere e comfort.

L'origine dei profumi gourmand può essere fatta risalire agli anni '90, quando
alcune case di profumeria iniziarono a sperimentare con ingredienti dolci e
commestibili. Questi profumi, inizialmente visti come una novità, hanno
rapidamente guadagnato popolarità, diventando un elemento essenziale nel
repertorio di molte persone. Ma quali sono le caratteristiche distintive di un
profumo gourmand e cosa lo distingue da altre categorie di fragranze?

Le caratteristiche distintive dei profumi gourmand


I profumi gourmand si caratterizzano principalmente per la presenza di note
dolci e commestibili. Queste fragranze utilizzano ingredienti come vaniglia,
caramello, cioccolato, mandorla e caffè, tra gli altri. Queste note sono spesso
combinate con altri elementi per creare un bouquet olfattivo complesso e
armonioso.
Un elemento distintivo dei profumi gourmand è la loro capacità di evocare
sensazioni di piacere e comfort. Le note dolci e avvolgenti possono ricordare i
momenti felici dell'infanzia, come una torta fatta in casa o una cioccolata calda
in una giornata fredda. Questo aspetto emotivo è uno dei motivi principali per
cui molte persone si sentono attratte da queste fragranze.
Inoltre, i profumi gourmand tendono ad avere una lunga durata sulla pelle. Le
note dolci e ricche hanno una maggiore persistenza rispetto alle note fresche e
leggere, il che significa che il profumo può durare tutto il giorno, offrendo
un'esperienza olfattiva continua e piacevole.

Gli ingredienti più comuni nei profumi gourmand


I profumi gourmand si basano su una vasta gamma di ingredienti dolci e
commestibili. Tra i più comuni troviamo la vaniglia, che è forse l'ingrediente più
iconico di questa categoria. La vaniglia offre una dolcezza calda e avvolgente
che può essere sia pura che combinata con altre note per creare effetti olfattivi
unici.

Il caramello è un altro ingrediente popolare nei profumi gourmand. La sua
dolcezza ricca e burrosa può aggiungere una dimensione deliziosa a qualsiasi
fragranza. Anche il cioccolato è ampiamente utilizzato, offrendo una nota
decadente e indulgente che è irresistibile per molti.
Il caffè, con il suo aroma ricco e tostato, è spesso utilizzato per aggiungere
profondità e complessità ai profumi gourmand. Allo stesso modo, la mandorla
e il cocco sono ingredienti comuni che contribuiscono con le loro note dolci e
cremose.
Oltre a questi, molti profumieri utilizzano frutti come la pesca, la ciliegia e il
lampone per aggiungere una dolcezza fruttata e succosa alle loro creazioni
gourmand. Questi ingredienti sono spesso combinati in modi innovativi per
creare fragranze che sono tanto complesse quanto deliziose.

L'impatto emotivo dei profumi gourmand


Uno degli aspetti più affascinanti dei profumi gourmand è il loro impatto
emotivo. Queste fragranze hanno la capacità di evocare ricordi e sensazioni
profonde, offrendo un'esperienza sensoriale che va oltre il semplice odore. Per
molte persone, un profumo gourmand può essere un rifugio olfattivo, un modo
per ritrovare il comfort e la felicità nei momenti di stress.
Le note dolci e avvolgenti dei profumi gourmand possono ricordare momenti
felici dell'infanzia, come le feste di compleanno, le vacanze o i dolci preferiti.
Questo aspetto nostalgico è uno dei motivi per cui molte persone trovano
conforto in queste fragranze. Inoltre, l'aroma del cibo è strettamente legato
alle emozioni, e indossare un profumo che richiama un dessert preferito può
migliorare l'umore e offrire una sensazione di benessere.
Inoltre, i profumi gourmand possono avere un effetto positivo sull'autostima e
sulla fiducia in sé stessi. Sentirsi avvolti da un profumo delizioso e invitante può
far sentire più sicuri e a proprio agio, migliorando l'immagine di sé e il
benessere generale.

Come scegliere un profumo gourmand


Scegliere il profumo gourmand giusto può essere una sfida, data la vasta
gamma di opzioni disponibili. Tuttavia, ci sono alcuni fattori da considerare che
possono aiutare a trovare la fragranza perfetta.
Innanzitutto, è importante considerare le preferenze personali. Alcune persone
potrebbero preferire note più leggere e fruttate, mentre altre potrebbero
essere attratte da fragranze più ricche e cremose. Provare diverse fragranze e
vedere come si sviluppano sulla pelle può essere un buon modo per scoprire
cosa piace di più.
Un altro fattore da considerare è la stagione. I profumi gourmand possono
essere particolarmente piacevoli nei mesi più freddi, quando le note dolci e
avvolgenti possono offrire un comfort extra. Tuttavia, ci sono anche fragranze
gourmand più leggere e fresche che possono essere adatte per la primavera e
l'estate.
Infine, è importante considerare l'occasione. Un profumo gourmand può essere
una scelta eccellente per una serata speciale o un evento formale, ma potrebbe
essere meno adatto per un ambiente di lavoro o un incontro casual. Trovare il
giusto equilibrio tra dolcezza e sofisticazione può aiutare a scegliere una
fragranza che sia adatta a diverse situazioni.
I profumi gourmand rappresentano una categoria affascinante e in continua
evoluzione nel mondo della profumeria. Con la loro capacità di evocare
emozioni e ricordi attraverso note dolci e invitanti, queste fragranze
continuano a conquistare il cuore di molti, offrendo un'esperienza olfattiva
unica e memorabile.

Impressioni di gioco. Arte, astuzia e fortuna

Impressioni di gioco. Arte, astuzia e fortuna

L'intersezione tra arte e gioco offre una prospettiva unica sulla creatività e l'ingegno umano. Artisti come Marcel Duchamp, Cassius Marcellus Coolidge e Michael Godard hanno saputo trasformare giochi come scacchi, poker e blackjack in opere d'arte. Duchamp utilizza la strategia degli scacchi per esplorare concetti spaziali e temporali, Coolidge cattura l'intensità e il bluff del poker con i suoi cani giocatori, mentre Godard celebra la tensione e la strategia del blackjack. Ogni artista, attraverso dettagli tecnici e narrazioni visive, eleva il gioco a una forma d'arte complessa e affascinante.

Scacchi e ombre. Marcel Duchamp e il gioco come arte

Marcel Duchamp, una figura centrale nell'arte del XX secolo, ha trasformato il concetto di gioco in arte con il suo amore per gli scacchi. Nel 1913, Duchamp creò "Il Grande Vetro," un'opera complessa e astratta che incarna la strategia e la logica degli scacchi. La sua passione per il gioco non si limitava all'osservazione; Duchamp partecipava attivamente a tornei di scacchi, raggiungendo livelli competitivi. La sua immersione nella disciplina strategica si riflette nel suo lavoro, dove i movimenti dei pezzi su una scacchiera diventano metafore per decisioni artistiche e concettuali.

L'analisi delle sue opere rivela un approccio unico alla gestione dello spazio e del tempo. Duchamp esplorava come le mosse di un gioco possano influenzare la percezione del pubblico, creando un dialogo tra l'opera d'arte e lo spettatore simile alla tensione tra due giocatori di scacchi. La raffigurazione dell’interazione dinamica tra giocatore e gioco, artista e pubblico, si manifesta chiaramente nelle sue installazioni e dipinti, dove ogni dettaglio è studiato per provocare una reazione ponderata.

Un esempio lampante di questa connessione è "Portrait of Chess Players," un'opera che ritrae due individui immersi in una partita di scacchi. La tela non solo cattura l'intensità della competizione, ma mette anche in luce il delicato equilibrio tra la fortuna e l'astuzia, elementi fondamentali non solo nel gioco, ma anche nel processo creativo.

Bluff e bellezza. 'Dogs Playing Poker' di Cassius Marcellus Coolidge

Cassius Marcellus Coolidge, con la sua iconica serie di dipinti "Dogs Playing Poker," ha saputo unire umorismo, critica sociale e tecnica artistica in un'unica opera. I dipinti della serie rappresentano cani antropomorfizzati intenti a giocare a poker, catturando momenti di bluff, i tratti della loro personalità e i momenti tensione e complicità che caratterizzano il gioco.

Ogni dettaglio nelle opere di Coolidge è accuratamente studiato per evocare l'atmosfera di una vera partita di poker. L'uso sapiente della luce e delle ombre crea un senso di intimità e complicità tra i giocatori canini, mentre le espressioni facciali e le posture riflettono le strategie e le emozioni tipiche del gioco. La scelta dei cani come protagonisti aggiunge una dimensione di leggerezza e ironia, ma non diminuisce l'accuratezza con cui vengono rappresentate le dinamiche del poker.

Il quadro "A Friend in Need," forse il più celebre della serie, illustra magistralmente un momento di bluff. Due bulldog colludono, uno passando una carta all'altro sotto il tavolo, mentre gli altri cani sono ignari del trucco. Tale dettaglio non solo mostra la maestria tecnica di Coolidge nella rappresentazione del movimento e della trama, ma anche la sua comprensione profonda delle strategie di bluff nel poker.

Il successo duraturo di "Dogs Playing Poker" risiede nella combinazione di abilità artistica e osservazione acuta delle interazioni sociali. Coolidge, mediante la sua maestria tecnica nella rappresentazione del movimento e della trama, riesce a trasformare una scena apparentemente banale in una finestra sul complesso mondo del gioco e, per estensione, sulle sfumature della condizione umana.

Il Fascino del blackjack. 'Jack & Coke' di Michael Godard

Michael Godard, maestro dell'arte contemporanea, cattura l'essenza e l'emozione del blackjack nella sua opera "Jack & Coke." Con una tecnica raffinata e un'attenzione meticolosa ai dettagli, Godard trasforma un semplice bicchiere di Jack and Coke e due carte da gioco in un simbolo del brivido e della strategia insiti nel gioco.

La composizione dell'opera è studiata per evocare l'ambiente vibrante di un casinò. Il bicchiere di Jack and Coke, con il ghiaccio traslucido e le bollicine che salgono, non è solo un elemento decorativo, ma un richiamo sensoriale che trasporta lo spettatore in una serata di gioco. Le carte, un jack di picche e una regina di cuori, sono rappresentate con una precisione che riflette l'attenzione del giocatore per ogni dettaglio durante una partita.

Godard utilizza colori vividi e contrasti marcati per mettere in risalto i componenti chiave del dipinto, rendendo ogni elemento immediatamente riconoscibile e carico di significato. L'illuminazione, che sembra provenire direttamente dalle luci al neon di un casinò, aggiunge un tocco di realismo e intensifica l'atmosfera elettrizzante dell'opera.

L'opera "Jack & Coke" non è solo una rappresentazione visiva del blackjack, ma una celebrazione dell’astuzia e della strategia che il gioco richiede. Ogni dettaglio, dalla trasparenza del bicchiere alle texture delle carte, è pensato per enfatizzare la dualità del blackjack: un gioco che combina fortuna e abilità in un equilibrio perfetto. L'opera evoca l'emozione del brivido, la strategia nel gestire il bankroll del blackjack e la suspense di ogni mano giocata, rendendo omaggio all'intrigante equilibrio tra fortuna e abilità.

Conclusione

L'esplorazione dell'intersezione tra arte e gioco rivela come le strategie, le emozioni e le dinamiche psicologiche dei giochi si riflettano e si amplifichino nelle opere d'arte, offrendo un vero e proprio reportage di viaggio attraverso la cultura e la psiche umana. Le loro opere non sono solo un'ode al poker, ma un tributo all'arte della narrazione visiva, dimostrando come l'arte possa catturare e amplificare le sfumature di un gioco di strategia, trasformandolo in una riflessione profonda e divertente sulla natura dell'inganno e della bellezza nel gioco e nella vita.

L’Italia è il Paese dei cellulari: più smartphone che abitanti

In Italia ci sono più cellulari che abitanti. E se la nostra popolazione cala, gettando ombre grigie sul futuro dell’economia, in particolar modo per pensioni e occupazione, sale incessantemente la quota degli smartphone.


78 milioni e 190 mila. A tanto ammontano i dispositivi mobili nel nostro paese, vale a dire il 132% della popolazione, che si assesta intorno ai 58 milioni e 960 mila. A dirlo è il report Digital 2023 curato da
We Are Social, che analizza anche l’utilizzo che gli italiani fanno del cellulare: tanti social, tantissimi video e una bella dose di marketing digitale.


Per cosa si usa il cellulare?


“Cala l’utilizzo di computer (desktop e laptop) e tablet – ha spiegato Matteo Starri, Research e Insight Director di We Are Social - sia in volume sia in share in rapporto al traffico totale, in virtù di una sostanziale assenza di variazioni per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi mobili, che arrivano al 52% di share”. Ma per cosa si utilizza il cellulare? Al primo posto c’è lo streaming di film o serie tv sulle piattaforme (Netflix, Amazon Prime o Disney Plus in prima linea) davanti all’ascolto di musica online (soprattutto su Spotify e su Youtube). Se al terzo posto troviamo l’utilizzo di app mobile come principale utilizzo dello smartphone, al quarto troviamo il gaming.


"Il gaming mobile, combinato con l'intelligenza artificiale, ha rivoluzionato il modo di giocare, offrendo esperienze altamente personalizzate soprattutto per i giovani. Gli smartphone hanno superato i computer come dispositivi principali per il gioco online, mentre l'IA ottimizza la personalizzazione delle piattaforme, analizzando le preferenze dei giocatori per offrire contenuti su misura. Questa sinergia tra mobile e IA non solo rende il gioco più coinvolgente, ma aumenta anche la fedeltà degli utenti e i ricavi degli operatori del settore", ci racconta Silvia Urso, redattrice di Giochidislots, che recentemente ha analizzato questa relazione tra smartphone e gaming all’interno di un focus pubblicato sul blog.


“Sia i principali giochi online, sia le slot online, sono ormai sbarcati in pianta stabile sugli smartphone, riuscendo così da un lato a soppiantare pc e tablet, dall’altro ad ampliare in una maniera mai vista prima il proprio pubblico”, conclude l’esperta di Giochidislots.


La carica dei social


Con oltre 43 milioni di utenti e un tempo medio di utilizzo di quasi 2 ore al giorno, sono ancora i social media a detenere la palma del contenuto più utilizzato su mobile. E il primo social allora non può che essere WhatsApp, il mezzo principale per mandare messaggi e ormai anche per chiamare e videochiamare. Qui viaggiano le chat con i nostri amici e parenti, ma anche i gruppi di lavoro e le comunicazioni ufficiali, grazie alle nuove funzionalità delle community. Il podio è invece completato da Facebook in seconda posizione e da Instagram. Subito dopo, in ordine, troviamo: Messenger, Telegram, TikTok, Pinterest, X (il vecchio Twitter), Linkedin, Skype e poi, a percentuali di molto più basse, Snapchat, Discord e Reddit.


Interessante guardare anche alle motivazioni per cui si usano i social. Al primo posto c’è la volontà di leggere nuove storie, davanti a passare il tempo e a rimanere in contatto con amici e parenti. Attenti però anche a queste ragioni, messe sempre in evidenza da We Are Social e Meltwater: trovare ispirazioni e contenuti, postare e condividere aspetti della propria vita, guardare live streams, seguire personaggi famosi, in particolare per quanto riguarda lo sport.


Tutto questo comodamente dal palmo di una mano, senza dover accendere il computer e senza dover neppure uscire di casa. Perché il nostro mondo, ormai, è tutto a portata di dito.