L'orologio floreale di Linneo

Come possiamo realizzare un orologio floreale? Un metodo è dividere in due parti il nostro orologio floreale Linneo.

Il naturalista e botanico svedese Carlo Linneo, durante le sue ricerche, si rese conto che i fiori si aprivano e chiudevano sempre alla stessa ora e questa sua osservazione ha ispirato la realizzazione dei primi orologi floreali creati nei giardini che, ancora oggi possono essere visti in vari luoghi del mondo.

Orologio floreale di Linneo

Orologio floreale di Linneo
Orologio floreale di Linneo

Carlo Linneo, il cui nome originale era Carl Nilsson Linnaeus e poi, diventato nobile, Carl von Linné, era un buon botanico sempre impegnato nello studio delle piante.

Per documentarsi, lo scienziato viaggiava regolarmente e questo lo mise di fronte ad un problema: a seconda della lingua, ma a volte anche in una regione diversa dello stesso Paese, la stessa pianta era chiamata in diversi modi.

Il problema non era marginale perché rendeva estremamente difficile la classificazione, la registrazione e persino il confronto delle informazioni.

Carl Nilsson Linnaeus
Carl Nilsson Linnaeus

Nel 1731, il botanico svedese sviluppò un sistema di nomenclatura latina basato sull'uso di un primo termine scritto in lettere maiuscole, indicativo del genere, e una seconda parte corrispondente al nome specifico della specie descritta, in lettere minuscole.

Jean-Jaques Rousseau definì Carlo Linneo Il Principe dei Botanici e il suo sistema di classificazione è all'origine di quello attualmente in uso, raccolse grande fama e prestigio nei suoi settant'anni di vita.

Nato in Svezia nel 1707, (Carolus Linnaeus Råshult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778) molto giovane fece la sua prima spedizione scientifica in Lapponia.

Sebbene la sua formazione fosse medica, possedeva anche conoscenze di zoologia e botanica. Considerato uno dei primi naturalisti, inviava spesso i suoi migliori studenti a compiere viaggi esplorativi in tutto il mondo. Uno di questi, Daniel Solander, accompagnò James Cook nella sua prima spedizione nel Sud Pacifico.

Il ritmo delle piante

Plinio il Vecchio, aveva già osservato che il tamarindo apriva e chiudeva le sue foglie sempre alla stessa ora del giorno.

Nel 1729, Jean Jacques d'Ortous de Mairan eseguì il primo esperimento cronobiologico nella storia, registrando l'apertura quotidiana spontanea e precisa della Mimosa pudica chiusa in una stanza in cui non giungeva la luce del sole.

Darwin studiando le piante con il figlio sostenne nel suo Potere di movimento nelle piante (1880) che ogni pianta genera il proprio ritmo quotidiano. Il libro ha generato molti studi sulle varie capacità delle piante di risolvere problemi che suscitano un’ampia discussione in ambito scientifico.

Molto prima di questo Linneo, nella sua Philosophia botanica (1751), aveva osservato che certe piante da lui poi classificate aequinoctales:

si aprivano e chiudevano sempre alla stessa ora del giorno.

Orologio floreale di Linneo e i tempi delle piante
Foto per Orologio floreale di Linneo e i tempi delle piante

Lo scienziato aveva annotato che quei tempi variavano da una specie all'altra (e anche da un luogo all’altro) sentiva di poter dedurre il tempo approssimativo in base a quale specie stesse aprendo i suoi fiori.

A questo punto la creazione di un orologio floreale era una semplice conseguenza della corretta disposizione di quei fiori. L’horologium florae consisteva quindi nell'organizzare i fiori in un cerchio per formare un orologio.

Orologio in un giardino
Orologio in un giardino

Come possiamo realizzare un orologio floreale?

Un metodo è dividere in due parti il nostro orologio floreale di Linneo.

Sul lato sinistro, a partire dalle sei, ci sono le piante che si aprono al mattino e alcune di queste potrebbero essere:
(ore e pianta)
5 e 6 h: Papavero, cicoria.
6 e 7 h: Crepis, rubra.
7 e 8 h: Tossilaggine comune (Tussilago farfara), iperico.
8 e 9 h: Calta palustre, centaurea.
9 e 10 h: Margherita diploide (Leucanthemum vulgare), calendula.
10 e 11 h: L'acetosella gialla (Oxalis pes-caprae), spergolaria.

11 e 12h: Fior di tigre messicano (Tigridia pavonia), aizoacee.

Nella metà destra della sfera, potremmo porre le piante che si chiudono dopo mezzogiorno e tra queste:

(ore e pianta)
12 e 13h: Calendula.
13 e 14h: Centonchio o mordigallina (Anagallis arvensis), hieracium.
14 e 15h: Cicoria, dente di leone o tarassaco (Taraxacum officinale), zucca.
15 e 16h: Tossilaggine comune (Tussilago farfara), hieracium (rosso).
16 e 17h: Bella di notte (Mirabilis jalapa), acetosella gialla (Oxalis pes-caprae).
17 e 18h: Papavero.

Come già accennato i fiori cambiano le loro abitudini a seconda del clima, del territorio e di altri fattori. Ad esempio, la Calendula, può aprire i suoi petali alle 14 e il Biancospino alle 15. Attenzione, quindi, se si pensa di creare un proprio orologio floreale una buona idea sarebbe di fare come Linneo e osservare le abitudini dei nostri fiori...

Leggi anche: La spiaggia rossa di Panjin in Cina

Foto Sirigel e Wikipedia.