La maggiorana, ovvero Martino e la felicità

C’è una pianta in Irlanda che porta un nome di persona: in gaelico è chiamata infatti Máirtín fiáin, che significa “Martino selvatico”.

La Maggiorana Origanum majorana L

La maggiorana Origanum majorana L
La maggiorana Origanum majorana L

La leggenda tramanda che fosse cresciuta spontanea sulla tomba di un uomo giusto, Máirtín appunto, affinché fosse noto a tutti coloro che passavano di là che il Signore gli aveva subito spalancato le porte del Paradiso.

Ancora oggi, nelle campagne, è segno di grande consolazione per i parenti di un defunto se presso la sua tomba nasce una piantina di maggiorana, perché di questa specie si tratta.

Appartiene alla famiglia delle Labiate ed è stata catalogata come Origanum majorana L in quanto parente stretta dell’origano. È una specie specie aromatica perenne, dal profumo assai intenso, che può superare il mezzo metro d’altezza e che presenta un fusto alla base legnoso, molto ramificato (ogni rametto ha sezione quadrangolare, com'è tipico per le Labiate).

Le foglie

La maggiorana le foglie
La maggiorana le foglie

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Le foglie sono piccole, ovate, peduncolate e opposte. Anche i fiori sono piccini, sfumati dal bianco, al rosa, al porpora e formano all'ascella delle foglie infiorescenze a capolino. Sbocciano tra agosto e settembre.

Ormai è raro trovare la maggiorana come pianta selvatica perché è una spezia largamente coltivata. Le piantine si mettono a dimora a maggio ed è preferibile un’esposizione soleggiata.

Ma torniamo in Irlanda. Qui la maggiorana è anche detta “joy of the mountains”, ossia gioia delle montagne, perché viene considerata l’erba della felicità.

Sino a pochi decenni orsono si era conservato l’uso antico, riferito già in epoca romana, d’incoronare gli sposi con una ghirlanda di maggiorana, per augurare loro tanta letizia nella vita futura che avrebbero trascorso insieme.

Ma attenzione: nell'Isola di Smeraldo non tutte le piante di maggiorana godono della stessa stima;

se sono di piccole dimensioni simboleggiano la bontà, ma se crescono troppo e diventano grossi cespugli nascondono senz'altro una menzogna.

In ogni caso, sono amate dai gatti (forse non quanto la valeriana…) e dalle api, che ne scelgono i fiori per il polline, e odiate dalle pulci:

per questo si mettono volentieri vasi di maggiorana accanto alla cuccia del cane, cosicché questi antipatici parassiti ne stiano alla larga.

le piante di maggiorana
le piante di maggiorana

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D'altronde già Lucrezio, nel De Rerum Natura, attribuiva alla maggiorana la virtù di spaventare i porci e di farli fuggire e in epoca medioevale c’era la credenza, diffusa pressoché in tutta Europa, che quest’erba tenesse lontane le bestie velenose.

Fitoterapia e i principi attivi

Fitoterapia olio essenziale e principi attivi  Origanum majorana L
Fitoterapia olio essenziale e principi attivi Origanum majorana L

Dal punto di vista fitoterapico, come per molte altre labiate aromatiche, è l’olio essenziale (che contiene canfene e borneolo) il principio attivo più importante, insieme con tannini e sostanze amare.

La droga medicinale è costituita dalle sommità fiorite e rappresenta un buon diuretico e un rimedio che favorisce la secrezione dei succhi gastrici, oltre che antispasmodico, stimolante (c’è chi sostiene anche eccitante), ipotensore, vasodilatatore arteriale e anticatarrale.

È quindi consigliata come eupeptico (nella cura dell’inappetenza), per chi soffre di problemi digestivi o di disturbi del sistema gastrointestinale in genere (aerofagia compresa), come coadiuvante nelle affezioni alle vie respiratorie (dal raffreddore alla tosse, dall'asma alla bronchite) e per lenire la raucedine di chi parla spesso e ad alta voce (ad esempio, è un’erba molto amata dagli attori). Calma l’ansietà, le nevralgie e l’emicrania e contrasta l’insonnia.

La maggiorana l’olio essenziale e l'infuso

La maggiorana e l'infuso
La maggiorana e l'infuso

Per quanto concerne l’uso esterno, l’olio essenziale diluito in oli vegetali si impiega in frizioni contro i reumatismi oppure è ingrediente di unguenti balsamici che si applicano sul petto per respirare meglio.

L’infuso si prepara mettendo due cucchiai rasi di droga essiccata in mezzo litro d’acqua fredda, si porta a bollore e si spegne subito, facendo poi riposare per un quarto d’ora sotto coperchio prima di filtrare e di dolcificare a piacere.

Si beve lungo la giornata, come un buon tè aromatico.

Altrimenti si può utilizzare l’olio essenziale alimentare, diluito in un cucchiaino di zucchero o di miele (non più di 3 gocce) un paio di volte al giorno o, meglio ancora, secondo indicazione del medico naturalista.

Ma la maggiorana fresca è talmente buona che il miglior consiglio per la salute e per il palato è quello di farne largo uso in cucina, aggiungendola a crudo a ogni vostro piatto quale ingrediente di sicura felicità.

Foto Wikipedia, 1. Elaborazioni CaffèBook.