L’acetosella, da Pasqua a Pentecoste

L’acetosella è secondo la tradizione irlandese, la pianta che sboccia con la risurrezione di Cristo e sfiorisce con la discesa dello Spirito Santo.

Con la Pentecoste, pochi giorni fa, si è appena concluso il Tempo di Pasqua. Secondo la tradizione irlandese, c’è una piccola pianta che, anziché seguire il calendario, sboccia con la risurrezione di Cristo e sfiorisce esattamente cinquanta giorni dopo, quando si celebra la discesa dello Spirito Santo.

Per questo nell'Isola di Smeraldo è anche soprannominata Alleluiah Plant, ovvero “pianta dell’Alleluja”, dato che con il Tempo di Pasqua si torna a cantare con gioia l'Alleluja, dopo il silenzio della Quaresima.

Acetosella classificata Oxalis acetosella L.

Acetosella classificata Oxalis acetosella L.
Acetosella classificata Oxalis acetosella L.

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In lingua irlandese prende il nome di Samhadh coille che corrisponde all'inglese Wood-sorrel, la cui radice richiama il dolore. Si tramanda infatti che le macchie purpuree sui petali candidi siano un segno del sangue di Cristo. Non a caso i pittori del XV secolo, tra cui Beato Angelico, la inserivano in primo piano nel dipingere la crocifissione.

Ma di quale specie si tratta?

Appartiene alla famiglia delle Ossalidacee, anche se un tempo era inserita tra le Geraniacee perché le Ossalidacee sono per lo più rappresentate da piante tropicali.

Ed è stata classificata come Oxalis acetosella L., nota comunemente come acetosella. È una piantina erbacea, che raramente raggiunge i 15 centimetri d’altezza.

Acetosella le foglie e i fiori
Acetosella le foglie e i fiori

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Ha un rizoma sottile e ramoso, ricoperto a tratti di squame. Le foglie sono trifogliate – al punto che anche per l’acetosella è stata formulata l’ipotesi di rappresentare il vero trifoglio con cui san Patrizio spiegò agli irlandesi il mistero della Trinità – munite di un lungo picciolo, di un bel verde brillante.

I fiori sono singoli, posti al culmine di uno scapo che sovrasta le foglie, composti da cinque petali.

Il colore dominante è il bianco, macchiato di lilla o di rosso, ma ricorrono anche corolle azzurrognole, rosse, porporine, sempre con venature scure. Il frutto è costituito da una capsula a 5 loculi, ciascuno contenente parecchi semi.

L’habitat dell'Oxalis acetosella L.

L’habitat dell'Oxalis acetosella L.
L’habitat dell'Oxalis acetosella L.

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L’habitat ideale è rappresentato dal limitare dei boschi freschi e ombrosi, non solo d’Europa, ma anche dell’Asia settentrionale e centrale, fino al Giappone.

Per i suoi fiori graziosi, in Irlanda si è sovente tentato l’esperimento di trapiantare l’acetosella nei giardini, ma ciò richiede la cura costante di un esperto giardiniere, perché essa ci mette un attimo a trasformarsi da gradita ospite a erbaccia infestante che si diffonde ovunque, in ogni altra aiuola.

Oxalis acetosella L. principi attivi e tisana

Oxalis acetosella L. principi attivi e tisana
Oxalis acetosella L. principi attivi e tisana

Riguardo ai principi attivi, l’intera pianta contiene sia un enzima ossidante dell’acido ossalico sia l’ossalato acido di potassio, che le dona il caratteristico sapore acidulo, assai apprezzato se le sue foglie vengono condite in insalata.

Non bisogna comunque esagerare, nell'utilizzare l’acetosella in cucina, perché l’eccessivo consumo irrita i reni, con lesioni riscontrate soprattutto nei bambini. Poche foglie basteranno a rendere più ghiotta l’insalata, senza mettere a repentaglio la salute.

La tisana è meglio tollerata dall'organismo, anche se più blanda nell'efficacia:

si prepara mettendo 2 cucchiai rasi di droga essiccata (rappresentata dalle foglie sminuzzate) in mezzo litro d’acqua, si porta a bollore, si spegne, si lascia in infusione per una decina di minuti, sotto coperchio, si filtra e si dolcifica a piacere.

Due o tre tazze bevute lungo la giornata avranno un effetto diuretico, preventivo delle infezioni e depurativo del sangue e del fegato (anche in caso di itterizia) e gioveranno come trattamento coadiuvante a chi soffre di disturbi gastrici e di nefriti.

L’acetosella, secondo i medici omeopati, è considerata anche utile a evitare che si formino calcoli renali.


In uso esterno, il cataplasma di foglie fresche ha dato buoni risultati nelle eruzioni cutanee e masticarne una piccola quantità disinfetta il cavo orale, quando si soffre di ferite o di ulcere della bocca.
Senza eccedere, è una splendida, salutare pianta primaverile, nei giorni in cui si torna a cantare l'Alleluja.

Foto da Wikipedia, elaborazione CaffèBook (caffebook.it)