Jeanne de Belleville la donna che divenne pirata per vendetta
[vc_row][vc_column width="2/3"][vc_column_text]
Jeanne de Clisson (1300-1359), anche conosciuta come Jeanne de Belleville e come la leonessa di Bretagna nacque nel 1300 a Belleville-sur-Vie, in Vandea, figlia del nobile Maurice IV Montaigu di Belleville .
Si sposò giovanissima (12 anni), ma suo marito morì 14 anni dopo rendendola vedova a 26 anni.
La donna, già matura, si risposò con Olivier de Clisson IV, del quale avrebbe adottato il cognome e al quale sarebbe rimasta fedele fino alla fine dei suoi giorni.
Con Olivier ebbe cinque figli, due dei quali, Guillaume e Olivier, la seguiranno poi nei suoi propositi di vendetta così come avrebbero fatto anche molti nobili, scioccati dal trattamento dato dalla corona francese ai loro pari.
I resoconti disponibili trasmettono l’immagine di una coppia che era piuttosto unita.
Fu per questo motivo che quando cominciò la guerra di successione bretone, Jeanne fece tutto il possibile perché la sua famiglia non vi partecipasse.
Il coinvolgimento, come per molti nobili, fu inevitabile e alla fine la coppia finì per allearsi con la parte francese.
Nel 1342 gli inglesi conquistarono Vannes, città che difendeva Olivier e Hervé VII de León. Entrambi i comandanti furono catturati.
Olivier fu l'unico ad essere rilasciato, in cambio di una somma non particolarmente considerevole e questo, sebbene non ci fossero prove, convinse diversi membri dell'esercito francese a considerarlo un traditore.
Nonostante ciò, Olivier rimase fedele alla corona francese, contribuendo anche a firmare un trattato che avrebbe concluso la guerra e fornito amnistia ad entrambe le parti.
Poco tempo dopo venne invitato in terra francese con il pretesto di partecipare a un torneo, ma in realtà, per catturarlo per il presunto tradimento.
Dopo un rapido processo fu dichiarato colpevole e decapitato nell’agosto del 1343. Il trattamento che subì il corpo dell’uomo fu, quando lo seppe, per Jeanne de Belleville quanto di più insopportabile potesse esserci.
Dopo aver giustiziato Olivier ne smembrarono il corpo esibendo i pezzi nella città senza prestare il rispetto che allora si attribuiva solitamente a un nobile.
Quell’oltraggio, scatenò numerose critiche anche fra i testimoni dell'epoca, ma, soprattutto, spinse Jeanne de Belleville a giurare vendetta ed a iniziare una guerra contro il re e la nobiltà di Francia.
Jeanne de Belleville e la morte di Olivier de Clisson IV
Jeanne portò i suoi figli a Nantes per mostrare loro la testa del padre dicendogli che Charles de Blois e il re di Francia, Filippo VI, erano gli assassini.
Tornò alle sue proprietà per vendere tutto quello che possedeva per avere una somma sufficiente a cominciare la propria guerra.
Riunì attorno a sé un gruppo di sostenitori composto dai seguaci di Oliver e degli altri nobili giustiziati e fece visita al castello di Galois de la Heuse.
Galois era un leale sostenitore di Charles de Blois, ma forse non era a conoscenza dell'esecuzione di Oliver o forse sottovalutò la reazione della donna. Sta di fatto che fece entrare Jeanne de Belleville, e lei, una volta entrata, cominciò il massacro.
Lasciò solo pochi superstiti per far sapere a Charles de Blois e, di conseguenza al re di Francia, quanto era accaduto.
Con il sostegno dell'Inghilterra e con il denaro ricavato dalla vendita di alcune fattorie, Jeanne finanziò un esercito che scatenò contro diversi possedimenti reali francesi, prendendo alcuni castelli e passando tutti i difensori a fil di spada.
Come Jeanne de Belleville divenne una spietata pirata
Tuttavia sulla terra era in svantaggio rispetto alla superiorità numerica del nemico, Jeanne de Belleville decise allora di agire in mare.
Comprò tre navi di dimensioni considerevoli e ingaggiò un equipaggio in grado di manovrarle con perizia.
Non soddisfatta, fece dipingere di nero le tre navi (mentre le vele erano di un rosso fuoco), simbolo del lutto della famiglia e della missione di vendetta che avrebbe ispirato le azioni della flotta pirata appena creata.
La morte e il sangue sarebbero, da allora, state le loro bandiere: era nata così la Black Fleet, la Flotta nera.
La nave ammiraglia fu battezzata con il nome simbolico di My Revenge (La mia vendetta) e Jeanne de Belleville non si dimostrò certo magnanima con gli equipaggi che venivano catturati:
quasi tutti i prigionieri venivano uccisi lasciando solo pochi testimoni per diffondere il terrore mentre dei nobili si occupava personalmente decapitandoli.
Se anche non fu la sola donna che abbracciò la pirateria (ci saranno ad esempio Anne Bonny e Mary Read, la cinese Ching Shi o le americane Mary Harley e Mary Crickett) fu di certo una delle più spietate tanto da meritarsi il soprannome di Leonessa Sanguinaria.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width="1/3"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="2/3"][vc_column_text]Quando Edoardo III riprese la guerra con la Francia sbarcando nella penisola del Cotentin l'11 luglio del 1346 Jeanne de Belleville parteciò dando appoggio con la sua Black Fleet.
Edoardo III prese la città di Caen grazie ai continui rifornimenti che gli potevano giungere dal mare.
Il re inglese sarebbe stato poi il vincitore, grazie ai suoi arcieri (che usavano i longbow, i famosi archi lunghi della fanteria inglese), della decisiva battaglia di Crécy che assieme alla presa della città di Calais avrebbe permesso agli inglesi di assicurare le proprie posizioni nel Nord della Francia.
Sembra sia stata la morte del re, Filippo VI di Valois, nel 1350, a far desistere Jeanne de Belleville, probabilmente giunse a considerare di aver adempiuto alla sua promessa di vendetta.
Per ragioni sconosciute decise di sposarsi di nuovo, nel 1356, questa volta con Sir Walter Bentley, sarebbe morta solo tre anni dopo, in pace, in uno dei suoi castelli.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width="1/3"][/vc_column][/vc_row]