Nessuno tocchi Eva!

Nel libro della genesi Eva nasce da una costola di Adamo.

Scrive Daniel Lifschitz:

"Eva, la donna destinata a diventare la vera compagna dell’uomo, fu tratta dal corpo di Adamo perché solo quando uno è unito a un suo simile, l’unione è indissolubile.”

Ora, al di là di ogni polemica religiosa e sessista che vede la donna come una derivazione dell’uomo (ricordiamoci che i testi sacri sono stati scritti da uomini), colpisce il significato che la Storia e il Tempo danno ai due generi, quali compagni che affrontano alla pari il comune destino di vivere sulla Terra.

nessuno tocchi eva 2 Peccato originale
Peccato originale, Pieter Paul Rubens, particolare

Un destino che è reso possibile dalla donna che dà futuro alla nostra specie facendo figli, cosa che ci ha permesso di arrivare fin qui.

Un aspetto non da poco, al punto di spingere le più accanite teorie femministe sull'inutilità del genere maschile nel futuro dell’umanità.

Eppure la donna, considerata nella nostra cultura il sesso debole, è ancora oggi l’oggetto ossessivo della violenza da parte del sesso forte, con un trend in pericolosa crescita.

E questa volta, per fortuna, l’Italia risulta essere uno dei paesi meno colpiti dal fenomeno, (anche se pure in questo caso non ci facciamo mancare niente) rispetto ad esempio al Nord Europa, dove invece sembra diventato uno sport nazionale.

Wilhelm Reich affermava che il coefficiente di libertà riscontrato nei tessuti sociali delle varie culture sparse nel mondo, si misura con la libertà (compresa quella sessuale) delle donne.

In breve l’uomo non sarà mai del tutto libero se prima non lo è la donna.

Forse è per questo che in quei paesi, dove ci sono forti restrizioni culturali e dove la libertà individuale e collettiva è palesemente ridotta, la donna è costante oggetto di preclusioni o tabù, anche e soprattutto a livello sessuale.

Le religioni in generale non hanno mai avuto peculiarità progressiste, in particolar modo nei confronti del genere femminile.

Basti pensare all’Islam, all’induismo, al buddismo, o all’ebraismo e alla nostra stessa Chiesa Romana, che riconosce alle donne un’anima solo nel XV secolo.

Gesù, Budda, Maometto e i profeti sono tutti uomini e, in questa discriminazione, le fedi si assomigliano molto, forse in uno dei pochi elementi che le accomuna.

Leggendo le cronache di violenza di genere, il più delle volte le protagoniste di tali “attenzioni” sono donne molto amate dai loro compagni/mariti/aguzzini, che forse proprio per questo le temono, covando spesso un latente fondo di diffidenza, specialmente quando l’amore non è corrisposto nelle forme e nei modi richiesti e il più delle volte imposti.

Per tale motivo siamo soliti identificarle, tramite le loro dirette testimonianze, come vittime dell’amore, come se il più nobile dei sentimenti possa davvero essere responsabile di atti criminosi.

Eppure la donna è madre, moglie, sorella, compagna, figlia, emblema e ispirazione di cose magnifiche, ha da sempre indotto l’uomo all’arte (le Muse sono donne), spingendolo anche a grosse rinunce pur di averle accanto e da sempre riferimento sacro e costante nelle famiglie.

Quando sento che i comportamenti troppo liberi e sfrontati di queste sono la motivazione e giustificazione della violenza che subiscono, mi viene da pensare ai migranti come ragione del razzismo.

In una società realmente evoluta le differenze di razza e genere sono fonte di progresso e civiltà.

I problemi nascono forse dall'incapacità del sistema di gestirle e di saperle interpretare, mettendo i “differenti” in continuo e costante conflitto.

Ad esempio un gran numero di padri separati e allontanati da figli e compagne (in costante aumento), ingrossa le fila dei poveri fuori la Caritas. E povertà, solitudine e discriminazione provocano inevitabilmente disperazione, risentimento e violenza.

E allora il vero crimine è l’oblio.

L’uomo dimentica troppo spesso le perfide pieghe della sua natura, gli errori che commette e che tralascia noncurante dietro di sé, dimentica la debolezza e la forza, trascura la poesia dell’anima e l’oscurità che ne deriva, annulla gli slanci d’amore con l’appiattimento del quotidiano, ammala il suo vivere con la rinuncia, fino a sporcarsi di odio verso colei che è nata anche per confortarlo e stargli vicino.

“La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”.

(WIlliam Shakespeare)

Foto da Wikipedia dell'articolo Nessuno tocchi Eva! di Alessandro Barocchi