7 sfumature di colore rosso nella pittura dall'antichità ad oggi
Il rosso è più di uno dei colori primari e il suo uso risale alla preistoria.
È attraente, caldo per natura, e va dai toni arancioni ai colore rubino dei vini più intensi. A differenza di altri colori attrae significati comuni in molte culture.
In Europa, il rosso era simbolo di potere nell'antica Roma (il famoso porpora di Tiro) ed in seguito la sua associazione con il sangue di Cristo lo rese particolarmente importante per la Chiesa cattolica. Oggi la cultura occidentale di solito associa questo colore all'amore.
Ocra rossa ed ematite
Una delle più antiche forme di rosso viene dall'argilla e dall’ematite contenuta in essa, data la tonalità rossa di questo minerale.
Sono state trovate prove che le persone della tarda età della pietra hanno macinato il rosso ocra per usarlo come vernice per il corpo. Il rosso, insieme al bianco e al nero, era uno dei tre colori usati nel Paleolitico, poiché era facile da ottenere in natura.
Le pitture rupestri preistoriche ad Altamira, in Spagna, databili tra il 15.000 e il 16.500 a.C., sono uno dei più antichi esempi di pittura con ocra rossa.
L’uso interessante dei colori che ne fecero nel sito archeologico, pur dopo una lunga e controversa storia, hanno fatto della "Cappella Sistina della preistoria" uno dei luoghi Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO (nel 1985) e esclamare a Pablo Picasso: “Dopo Altamira, tutto è decadenza”.
Comunque il color Ocra rossa fu usato un po’ in tutto il mondo. Dall'antica Cina, ritrovato nei pezzi di ceramica nera e rossa datati tra il 5000 e il 3000 a.C. come nella tomba del Re Tutankhamon in Egitto. Al di là della leggenda della maledizione e dell’incredibile quantità di oggetti, gli artisti egizi lasciarono tracce delle loro capacità anche sulle pareti con il rosso ocra e, naturalmente, il blu egiziano.
Il rosso cinabro o vermiglione
Le sfumature di questo rosso passano da un brillante scarlatto a un mattone profondo.
Il cinabro prende il nome dal minerale di cui è composto (cinnabrite o cinnabarite o solfuro di mercurio) altamente tossico che fu usato fin dai tempi degli egiziani.
Il colore brillante era fra i preferiti degli antichi romani, che lo usavano ampiamente per la decorazione, come si può ancora vedere nei murales di Pompei.
In effetti, il cinabro era così prezioso in epoca romana che era più costoso del blu egiziano e dell'ocra rossa dall'Africa e proveniva dalle miniere di Almaden, in Spagna. Per gli schiavi che vi lavoravano, dato l’ambiente altamente tossico, la speranza di sopravvivere a lungo erano davvero scarse.
Colore Rosso sinopia
Oggi con il termine sinopia identifichiamo un disegno fatto su un muro in preparazione di un affresco. Nel celebre Museo delle sinopie in piazza del Duomo a Pisa si possono osservare molti esempi di questa tecnica che furono fatti per gli affreschi del camposanto monumentale.
Si sono trovati anche dei resti più antichi con il rosso di sinopia per la preparazione di disegni templi nell'Antico Egitto.
Questo pigmento, come altri nell'arte, è composto da ossido di ferro, di solito di colore ocra rossastro (terra rossa). Probabilmente il nome deriva dalla terra rossa della città di Sinope in Turchia.
Colore Rosso cremisi (chèrmes o kèrmes)
Questo intenso colore rosso, che si appoggia al viola, è fatto di corpi essiccati di kermes femminili. Questi piccoli insetti, che si nutrono della linfa delle querce sempreverdi, sono stati allevati commercialmente per produrre coloranti oggi principalmente per uso alimentare come nella produzione del liquore alchermes.
Il cremisi fatto di kermes è stato abbandonato con l'introduzione del carminio (della cocciniglia) che gli spagnoli importarono dopo la conquista dell’Impero Azteco.
Per ottenere la stessa intensità cromatica della cocciniglia, infatti, era necessaria una quantità dodici volte superiore di kermes.
Può essere interessante sapere che all’inizio il cremisi fatto di kermes era chiamato anche "cremisi naturale" per non confonderlo con il carminio.
Rosso Veneziano
Il nome di questo pigmento, rosso veneziano (anche rosso Venezia o rosso di Venezia) allude al colore del vecchio pigmento pittorico con lo stesso nome, prodotto della macinazione di minerali che contenevano ossido di ferro.
È un colore utilizzato fin dall'antichità e contiene dal 15% al 40% di ossido di ferro.
Pur non essendo troppo vivace, questo pigmento che appartiene al gruppo delle terre, aveva molti pregi fra i quali essere resistente alla luce, all’umidità e non essere tossico.
A volte si è identificato con questo nome anche le sfumature usate da alcuni noti pittori, come Giorgione, Tintoretto o Tiziano, perché era in quella città che realizzarono molte opere. In altri casi si fa riferimento al rossetto (la cui storia è più lunga di quanto si pensi) con cui le donne del tempo truccavano.
Molto diverso è il rosso veneziano la cui tonalità è molto calda e più scura dello scarlatto tendente al marrone.
Tintori e pittori nascosero il procedimento per la preparazione del rosso utilizzato a Venezia per lungo tempo considerandolo un segreto di valore per l’artigianato della città.
Colore Piombo rosso (o Minium)
Il piombo rosso, o minium, è un altro materiale altamente tossico che sarebbe stato fabbricato per la prima volta in Cina durante la dinastia Han.
Il piombo rosso è fra primi pigmenti sintetici era meno costoso del cinabro (col quale a volte si confonde) ed ampiamente usato nei manoscritti medievali.
A Vincent van Gogh piaceva il piombo rosso, motivo per cui l'ha usato ampiamente, sfortunatamente, questo pigmento perde nel tempo l’intensità, fatto che ha allarmato gli amanti di questo grande pittore.
Cadmio rosso
Grazie alla sua solidità, il cadmio divenne popolare nel XX° secolo, e fu commercializzato dal 1910. Henri Matisse era un ammiratore di questo brillante pigmento, ed è stato fra i primi ad usarlo nelle sue opere. Il pittore tentò inutilmente di convincere l’amico Renoir, ma ognuno rimase alla fine con i propri gusti.
Sebbene si sospetta della tossicità per la presenza di solfuro di cadmio nel pigmento il rosso cadmio è ancora molto comune nelle tavolozze di molti artisti.
E tornando al pittore francese che amava questo colore, è famosa la sua opera Armonia in rosso (o La stanza rossa) che Henri Matisse (1869-1954) dipinse nel 1909.
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