Milva un volto…molti amori… mille firme
Vogliamo ricordare Milva, questa grande artista scomparsa pochi giorni fa, che mancava dalle scene ormai da molti anni a causa di una grave malattia neurologica degenerativa.
Lo faremo attraverso le sua firma, o meglio le sue firme che, come spesso accade a tutti noi, ci accompagnano durante la nostra esistenza, subendone gli accadimenti e modificandosi, a volte anche solo impercettibilmente, con il trascorrere degli anni.
Breve biografia e analisi grafologica delle firme di Milva
La vita della “Pantera di Goro”, come era soprannominata, è stata complicata, faticosa e difficile, ma la sua grinta, il suo timbro di voce inconfondibile e la sua innata eleganza hanno fatto si che fosse notata fin da ragazzina.
Osserviamo un suo autografo su questa foto risalente all’epoca dei suoi 20 anni, in procinto di sposarsi con Maurizio Corgnati, che aveva quasi il doppio della sua età, da cui avrà la sua unica figlia Martina. Non ancora scoperta qui da Giorgio Strehler che troverà in Milva l’unica artista, a suo dire, in grado di rendere giustizia alle opere di Bertolt Brecht.
Analisi grafologica delle firme di Milva: firma 1
È una firma divisa in due, scarsamente leggibile e parzialmente sottolineata, che suggerisce il timore nell'affrontare situazioni nuove, il bisogno di sicurezza e di affermazione (sottolineatura) e la ricerca di sé, di un proprio ruolo, di un’unità, di un equilibrio interiore anelati e probabilmente non ancora raggiunti (illeggibilità e divisione in due parti).
Analisi grafologica delle firme di Milva: Anni 70
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Il secondo autografo risalente agli anni 70 ci mostra una Milva più sicura. Il filo grafico risulta più morbido ed elastico, meno contratto, il parametro della leggibilità è raggiunto ed è sparita la sottolineatura.
Siamo negli anni in cui Milva, inizia una relazione che creò molto scalpore con Mario Piave, attore televisivo e teatrale. che la travolgerà in un amore appassionato, decretando la fine del suo matrimonio. Un rapporto burrascoso durato soltanto quattro anni, tra alti e bassi e due tentativi di suicidio da parte dell’uomo che, qualche anno dopo la loro rottura, verrà trovato morto alle porte di Roma nella sua auto, ucciso a soli 39 anni con cinque colpi di pistola.
Le firme di Milva dal 1975 al 1990
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Il terzo autografo risale al periodo che va dal 1975 al 1990, quando conosce Massimo Gallerani, filosofo, autore, art director , con cui inizia una relazione durata ben 15 anni. Possiamo notare come, oltre a una maggiore sicurezza, il gesto sia divenuto ascendente, più angoloso e inclinato lasciando trapelare la tenace ostinazione verso il successo per soddisfare una imprescindibile necessità interiore di riuscita, anche a scapito ancora una volta del lato affettivo, dei sentimenti, ponendo al primo posto sempre la carriera.
Sarà abbandonata da Gallerani per una donna più giovane. Questa fine getterà Milva in un periodo di sconforto e persino di depressione.
Le firme di Milva: nel 2000
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La quarta firma risale al 2000 quando Milva è ormai saldamente consacrata al successo e alla fama italiana e internazionale. Possiamo notare una forma sempre angolosa, ma raddrizzata e contratta, meno spavalda, con un tratto finale discendente e forse un po’ stanco.
Altri eventi tragici l’avevano ulteriormente segnata., non ultimo il suicidio dell’attore Luigi Pistilli, un nuovo amore, anch'egli considerato uno dei migliori interpreti di Bertolt Brecht, un uomo che la amò alla follia, ma anche un uomo tormentato nel profondo dell’anima, che dopo una relazione durata circa cinque anni, si impiccherà nel 1996 a 66 anni, nella propria casa di Milano, poco prima di andare in scena con lei.
Le firme di Milva: nel 2007
Il quinto autografo è del 2007 quando Milva ha alle spalle una carriera durata quasi 50 anni con migliaia di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del pianeta e dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse.
In questa firma, quasi filiforme, fatichiamo a riconoscere la forza, l’energia, l’orgoglio, la natura ribelle che l’ha sempre contraddistinta. Sembra rivelare una maggiore instabilità e fragilità, una maggiore tendenza alla prudenza, alla riflessione e all'isolamento (buchi tra lettere, inclinazione fluttuante, tratto finale prolungato). Siamo ormai vicini all'anno del volontario allontanamento dalle scene che avverrà pochi anni dopo nel 2010.
L’ultimo autografo risalente agli ultimi anni di vita dell’artista, quelli della malattia, lontana dal pubblico e dai palcoscenici, mostra tutta la fatica e la destrutturazione del gesto grafico della Pantera di Goro. Una firma che, pur mantenendo le caratteristiche tipiche del soggetto scrivente, evidenzia il decadimento della forma e il tremore che disturba il movimento, tipico di soggetti affetti da malattie neuro-degenerative.
Una malattia che da oltre 10 anni l’aveva costretta ad allontanarsi da tutto e da tutti e che da tempo le aveva fatto perdere la consapevolezza del trascorrere dei giorni e la memoria di una vita di successo, di impegno, di premi e riconoscimenti e al tempo stesso disseminata di fatica e di dolore.
Noi la vogliamo ricordare però sempre bella, affascinante e sofisticata con la sua fulgida chioma di capelli rossi che, elegantemente irraggiungibile, ci incanta e continuerà a farlo con la sua voce unica.
Foto firme di Barbara Taglioni elaborazioni grafiche CaffèBook, Wikipedia.