Vladimir Putin: inchiostro di guerra

Alcuni lo considerano un uomo di ghiaccio, un manipolatore di terroristi e mandante di omicidi, altri lo definiscono un eroe del mondo dominato dal capitalismo americano e tattico imbattibile.

Analisi grafologica della grafia di Vladimir Putin.

Vladimir Putin politico, ex militare ed ex funzionario del KGB russo, presidente della Federazione Russa, è in realtà uno dei personaggi politici più controversi e importanti degli ultimi decenni. I riflettori nelle ultime settimane si sono concentrati maggiormente su di lui per l’eterno conflitto con l’Ucraina, che sta facendo tremare il mondo per la minaccia di un’imminente guerra. Un conflitto, che ha radici antiche e profonde e che il presidente russo ritiene di dover assolutamente risolvere.

Nato il 7 ottobre del 1952 a Leningrado (oggi San Pietroburgo), ha trascorso un’infanzia molto povera, vissuta in una Komunalka, un’abitazione, tipica dei primi quarant'anni di vita dell'Unione Sovietica, in cui più nuclei familiari condividono i servizi, la cucina e il corridoio, occupando in forma privata solo uno o due locali.

La madre era un’operaia mentre il padre, all’inizio degli anni trenta, fu sommergibilista nella marina militare sovietica.

La sua famiglia era composta anche da altri due fratelli più anziani, uno dei quali morì nei primi mesi di vita, mentre il secondo, è deceduto per difterite durante l’assedio di Leningrado.

La sua infanzia difficile ha certamente contribuito ad affermare la sua fama di duro.

Come egli stesso ammette, in quegli anni dovette difendersi e combattere anche con le botte, cercare di colpire per primo per poter sopravvivere. L’uomo privato, il suo vero carattere, le sue fragilità, il suo reale pensiero restano come spesso accade per gli uomini di potere, avvolti in uno spesso alone di mistero.

Proviamo a saperne di più avventurandoci tra le righe della sua grafia.

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La grafia di Vladimir Putin

Siamo di fronte a un uomo potente, a un personaggio non facile da interpretare grafologicamente sia per il campione limitato di grafia, non in originale, che per i caratteri utilizzati nella scrittura russa, molto differenti dal nostro “corsivo inglese”. Si tratta di una forma angolosa con acuminazioni, inclinata, ascendente, spadiforme, da raggruppata a legata (più legata nella firma), prolungata in alto e in basso, stretta di lettere, con finali brevi o recise, che si muove sul rigo con dinamismo.

La grafia di Vladimir Putin
La grafia di Vladimir Putin

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Sono segni che ci parlano di un uomo deciso, autonomo, che sente il bisogno di affermare e sviluppare le proprie potenzialità, di portare a termine i propri progetti, di sviluppare idee ottimizzando le azioni, di istaurare contatti in un’ottica costante di miglioramento, aumentando così il proprio campo di influenza, tentando sempre di superare i propri limiti (movimento dinamico). Una mente acuta, abile nella sintesi, capace di soluzioni originali (spadiforme, legata, personalizzata).

Un carattere concreto, ambizioso, autoritario e spesso presuntuoso (grande, prolungata) alla ricerca di fama, potere e prestigio, determinato e perseverante, non facile allo scoraggiamento, ma anche impaziente (ascendente, angolosa, inclinata, stretta).

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L’urgenza, la tendenza all’essenzialità, unite a uno spiccato soggettivismo, l’incapacità a volte di adattarsi, di scendere a compromessi o di preoccuparsi dell’altro oltre che di se stesso, un linguaggio sincero ma crudo e tagliente, sono aspetti che lo rendono non sempre “simpatico” e possono indurlo a decisioni avventate (recisa) e ad interrompere relazioni e amicizie anche con persone alle quali è molto legato.

Non a caso questi soggetti sono spesso persone sole o solitarie che amano la loro singolarità.

Analisi grafologica della firma di Vladimir Putin

Grafia  di Vladimir Putin Analisi grafologica della firma
Grafia di Vladimir Putin Analisi grafologica della firma

La firma, così sciolta, avviluppata e inanellata, conferma il notevole carisma di un uomo che sposa appieno la celeberrima affermazione di Giulio Andreotti, politico, scrittore e giornalista italiano che recita: “il potere logora chi non ce l’ha”.