Monica Vitti un filo d’inchiostro dolcemente irrequieto
Una bellezza particolare, una cascata di capelli biondi, una spruzzata di lentiggini, una voce inconfondibilmente roca, una timidezza celata da un’ironica e acuta spigliatezza.
Biografia breve e l'analisi grafologica della grafia di Monica Vitti nata Maria Laura Ceciarelli
Travolgentemente simpatica, imperfetta e sensuale, Maria Laura Ceciarelli, in arte Monica Vitti, nonostante la sua assenza da 20 anni circa dal palcoscenico, rimane un’icona indimenticabile nel cuore del suo pubblico.
Nata a Roma 90 anni fa, vive i suoi primi anni in Sicilia, a Messina, durante la guerra.
Proprio di quel periodo racconta:
“Stavo con i miei fratelli in Sicilia e c’erano i bombardamenti, e noi andavamo nello scantinato.
Nello scantinato non si sapeva cosa fare, gente parlava della vita, gente piangeva e noi avevamo costruito un teatrino:
avevamo messo una coperta, poi facevamo i pupazzi, disegnavamo gli occhi, il naso, la bocca e facevamo, parlavamo. Quello è stato il primo spettacolo che io ho fatto”.
La sua non è un’infanzia felice: è testimone dei conflitti familiari, dei silenzi e del ruolo che le viene assegnato in qualità di figlia femmina, una condizione che la ingabbia e la costringe a seguire regole rigide in contrasto con la sua naturale vitalità e irrequietezza.
Un inizio di vita infelice quindi, con due genitori caratterialmente molto differenti, una madre che non l’ha mai compresa e che ha contribuito pesantemente alla sua insicurezza e ha amplificato il suo desiderio di attenzione, sublimato poi nella recitazione.
Nella sua intensa carriera di attrice, piena di successi e di riconoscimenti, le sue interpretazioni si sono divise con la stessa dedizione tra ruoli comici e drammatici, anche se è nella commedia che ha trovato la sua espressione più compiuta.
La grafia di Monica Vitti
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È doveroso precisare che il campione di grafia di Monica Vitti esaminato risale a qualche decennio fa.
La malattia degenerativa che ha colpito Monica Vitti impedisce di avere scritti recenti.
Le osservazioni grafologiche si riferiscono dunque a un periodo di massimo successo dell’attrice. Ma non è proprio così che la vogliamo ricordare?
Una grafia disuguale con curve e angoli impazienti e a volte discordanti, con maiuscole svettanti e una zona media che tende al filiforme.
Un movimento vibrante che fluttua sulla verticale e alterna scatti a bruschi arresti che generano buchi tra lettere.
Una scrittura che appare quasi sfuggente, come l’attrice: una donna difficile da “afferrare”, di cui puoi ammirare la superficie, lo splendore solare e un po’ malinconico, che rimane però distante, abbagliante e indefinibile come un miraggio.
Il suo gesto grafico esprime un carattere fortemente emotivo,
a volte testardo, con una dolcezza struggente e un’inquietudine interiore che generano una costante apprensione (movimento vibrante).
Le scelte difficili la spaventano (filiformità, spazi aritmici). L’insicurezza, la scarsa autostima, il dubbio, il timore del giudizio diminuiscono la capacità di sentirsi a proprio agio (disuguaglianze in dimensione, continuità).
La forte sensibilità per tutto ciò che accade intorno, nascosta sotto un’apparente spensieratezza e senso dell’umorismo, la accompagnano per tutta la vita, generando ansie e una costante dialettica interiore (buchi tra lettere, fluttuazioni sulla verticale).
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Monica possiede un’intelligenza vivace,
una fine percezione, una spiccata intuizione, la curiosità, il senso delle sfumature, l’interesse per la varietà, la capacità di ascolto e l’adattabilità, che la rendono affascinante e misteriosa e la aiutano a prendere distanza dalle sue tante angosce, dai brutti sogni e dai risvegli scombussolati, dal suo essere cocciutamente e ambiziosamente “fuori norma” e scaricare così le tensioni accumulate (Maiuscole importanti, uncini, tratti lanciati, temperamento nervoso).
La sua vita è stata quasi del tutto dedicata al lavoro, costellata da passioni travolgenti e intense, ma certamente mai facili (ovali polimorfi) fino all’incontro con l’attuale e più giovane marito Roberto Russo, che la segue ancora oggi nell’Amore e nella malattia e che forse è stato ed è capace di regalarle un po’ di serenità.
Campione della grafia di Monica Vitti di Barbara Taglioni