La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente come principio fondamentale: e i politici?

L'8 febbraio 2022 la Camera dei Deputati, preceduta il 3 novembre 2021 dal Senato, ha approvato con un voto ad amplissima maggioranza le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana inserendo la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali del nostro ordinamento.

La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente

2 La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente
2 Foto La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente


Il legislatore italiano, con la legge n. 68/2015 sugli ecoreati, aveva già riconosciuto l'ambiente come bene collettivo e giuridicamente indisponibile da tutelare per poterlo consegnare intatto alle generazioni future.

Questa legge valuta persona e ambiente sullo stesso livello per esercitare su entrambi una protezione più ampia possibile e colpire condotte che provocano, o minacciano di arrecare, danni gravi a risorse naturali come aria, suolo, acqua, fauna e flora.


L'inserimento della tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nella Costituzione

indica la volontà di rafforzare la difesa di salute e qualità della vita del pianeta e dei suoi abitanti riconoscendo, senza ombra di dubbio, che vivere in un ambiente sano è un diritto di tutti i cittadini e che la ripartenza del Paese non può prescindere da tale condizione.

3 Foto La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente
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Dunque, la strada della sostenibilità e della resilienza nell'interesse delle future generazioni viene formalmente inserita tra i principi che le nostre leggi devono rispettare e applicare.
Nell'articolo 9 era già contenuta la tutela del patrimonio paesaggistico, storico e artistico ma ora viene esplicitato anche un diritto di tutela per gli animali.

Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione.

Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

Invece, nell'art. 41 viene stabilito che l'iniziativa economica non può arrecare danno alla salute e all'ambiente ma deve ispirarsi non solo a finalità sociali ma anche ambientali.

Art. 41. L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all'ambiente. L

a legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Le conseguenze delle modifiche sono estremamente importanti:

in particolare, il riferimento sancito dall'art. 9 a leggi che disciplinano i modi e le forme di tutela degli animali apre la possibilità alla creazione di norme per garantire il benessere animale in diversi settori

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Grazie ad esso, gli animali entrano a pieno diritto nella Costituzione perché indicati direttamente ma anche indirettamente quando si cita l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi.

Siamo il quinto paese al mondo ad effettuare tale riconoscimento, ma è necessario che l'evento non rimanga lettera morta e generi un'effettiva tutela a livello legislativo e giurisdizionale.
Sono molte le associazioni che invocano un intervento normativo per assicurare il benessere animale.

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IHP, Italian Horse Protection Onlus, si è subito messa al lavoro per elaborare il testo di una proposta di legge quadro sulla tutela dei cavalli, vista l'assenza di norme in un settore, come quello dell'ippica e degli sport equestri, in cui esistono diverse forme di abusi e modalità di gestione degli animali contrarie al loro benessere.

Dunque, senza una legislazione di dettaglio che renda il nuovo principio costituzionale materia viva e applicabile, l'importante novità si trasformerebbe in un vuoto enunciato.

Il timore è che il Governo, con l'ampio uso della decretazione d'urgenza, esautori il ruolo e la volontà espressa dal Parlamento, modificando l'innovativa modifica costituzionale in una ipocrita operazione di Greenwashing.

Grandi trasformazioni sono necessarie per condurre il nostro sistema verso una concreta transizione ecologica e realizzare un'effettiva tutela della biodiversità, con un concreto miglioramento della qualità dell'ambiente.

La Costituzione Italiana, la tutela dell'ambiente e la transizione ecologica

4 Foto La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente
4 Foto La Costituzione Italiana riconosce la tutela dell'ambiente

Il riferimento alle generazioni future inserito nell'articolo 9 riconosce le aspettative di molti cittadini e, in particolare, dei giovani che sono scesi nelle piazze di tutto il mondo invocando l'azione di politici e capi di Stato a protezione dell'ambiente, affinché allentino e riducano lo sfruttamento delle risorse del Pianeta.

La sensibilità e la consapevolezza che ha toccato molti giovani, e non solo loro, non può essere accantonata ma deve essere rispettata e valorizzata dai poteri dello Stato che, troppo spesso, sono invece concentrati nella realizzazione di altri interessi, come quelli delle lobby dei combustibili fossili.

Dopo aver partecipato, pochi mesi fa, alla conferenza Cop 26 sui cambiamenti climatici a Glasgow e aver firmato il Boga, l'accordo per ridurre l'estrazione di idrocarburi (che prevede l'impegno a bloccare l'emissione di licenze a concessioni per nuove esplorazioni di giacimenti di petrolio e gas),

il Ministro della Transizione Ecologica italiano ha pubblicato, il 12 febbraio 2022, il Pitesai, Piano per le aree idonee da trivellare alla ricerca di petrolio e gas, contraddicendo con le azioni gli impegni e le dichiarazioni espresse a Glasgow.

Il Ministero che dovrebbe incentivare la transizione ecologica

ritiene che aumentare la produzione di combustibili fossili costituisca la principale soluzione alla crisi energetica,

invece di dare attuazione al Pnrr nella parte relativa alle fonti rinnovabili, promuovendo e sollecitando le autorizzazioni legate a questo importante settore e sviluppando la tecnologia nel campo del risparmio energetico.

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I tempi cambiano, come i costumi e le condizioni: successivamente sono le norme a mutare per adattarsi ad essi, come avvenuto l'8 febbraio in Parlamento.
Governanti e politici riusciranno a mettere gli interessi delle future generazioni, dell'Italia e dell'intero Pianeta davanti a quelli economici per tutelare davvero l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, come sancito dalla Costituzione italiana?