Il disastro ambientale provocato dalla Costa Concordia

Il 13 gennaio 2021 sono trascorsi dieci anni dal naufragio della nave da crociera Costa Concordia. Una tragedia che ha causato la morte di 32 passeggeri e il ferimento di 157.


Un evento che anche il mondo ha seguito con apprensione, dato che la Concordia era la più grande imbarcazione passeggeri affondata dopo il Titanic:

lunga 290,2 metri, larga 35,5 e alta 70,

si è arenata a circa cento metri dall'isola del Giglio, in una delle aree più incontaminate del magnifico Arcipelago Toscano e vi è rimasta fino al luglio del 2014, quando è stata rimossa con una spettacolare operazione per essere trasportata a Genova, dove la demolizione si è completata il 7 luglio 2017.

1 disastro ambientale provocato dalla Costa Concordia
1 disastro ambientale provocato dalla Costa Concordia


Il naufragio ha provocato non solo una tragedia umana ma anche un danno ambientale a carico dell'ecosistema marino dapprima per la presenza del relitto e, subito dopo, per le attività effettuate per riportarlo a galla e condurlo al porto di Genova.


La Concordia era partita da Civitavecchia poche ore prima dell'incidente con i quindici serbatoi che contenevano 1.900 mc³ di combustibile:

fino a quando non sono stati messi in sicurezza, una ridotta fuoriuscita di gasolio ha costituito il primo inquinamento per l'ambiente.

I fondali su cui si è adagiata la nave da crociera hanno poi subìto l'ombra del relitto, che ha inibito la fotosintesi di alghe e piante, nonché la sedimentazione del materiale di cantiere prodotto dalle opere di scavo, dalla dispersione dei detriti e dei rifiuti provenienti dal relitto che hanno soffocato e ricoperto gli organismi presenti. In particolare, hanno ricevuto un grave danno le praterie di Posidonia oceanica e le Gorgonie.

Posidonia oceanica per 1 disastro ambientale provocato dalla Costa Concordia
Posidonia oceanica 1 disastro ambientale provocato dalla Costa Concordia
formazione corallifera Gorgonie per disastro Costa Concordia
formazione corallifera Gorgonie per disastro Costa Concordia

Potrebbe interessarti anche: Il Mondo Riuscirà a Ridurre i Rifiuti?

La prima è una pianta marina indispensabile per l'ossigenazione delle acque e per prevenire l'erosione dei fondali, la seconda è una formazione corallifera costituita da piccoli polipi che originano colonie a forma di ventaglio ramificato.

Posidonia oceanica Disastro ambientale Costa Concordia
Posidonia oceanica Disastro ambientale Costa Concordia

Per monitorare il corretto svolgimento delle operazioni di recupero della nave e quelle di ripristino ambientale è stato istituito un Osservatorio composto

da tecnici dell'ex Ministero dell'Ambiente (oggi Ministero della Transizione Ecologica),

dell'Istituto superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale (ISPRA),

dell'Arpat Toscana e degli enti locali interessati, la cui attività continua tutt'oggi con oneri integralmente a carico di Costa Crociere.


Dopo la rimozione del relitto, sono stati impiegati due anni per la pulizia dei fondali e cinque per gli interventi di restauro ambientale, questi ultimi ancora in fase di realizzazione.

Disastro Ambientale provocato dalla Costa Concordia
Disastro Ambientale provocato dalla Costa Concordia


A partire dal 2016, sono stati trapiantati esemplari di Posidonia oceanica, operazione ripetuta nel 2019 con successo. Lo stesso è avvenuto per le Gorgonie, permettendo a molte pareti rocciose di riacquistare l'originaria condizione.

Il 6 agosto 2021 è stato formalizzato un nuovo accordo tra Regione Toscana, ISPRA, Arpat e Costa Crociere per portare a compimento la fase conclusiva del Piano di Restauro Ambientale e di Monitoraggio a Lungo Termine, che durerà fino al 29 febbraio 2024.

Il monitoraggio delle talee di Posidonia oceanica e dei popolamenti del coralligeno verranno effettuati con cadenza annuale su alcuni siti di controllo tra cui Punta Lazzaretto, in prossimità del luogo del naufragio, e Punta Gabbianara, che ha subito il maggior danno per l'impatto diretto con la Concordia.

Potrebbe interessarti anche: Quanta microplastica produce una lavatrice?


Arpat e ISPRA elaboreranno rapporti tecnici delle attività svolte producendo un report annuale.

Potrebbe interessarti anche: La COP26 di Glasgow e il ruolo delle Compagnie Petrolifere (nei cambiamenti climatici).

L'ultimo rendiconto comunicato dal Ministero della Transizione Ecologica indica che la ferita ambientale si sta rimarginando, alimentando la speranza che il consuntivo del 2022 confermi l'evoluzione positiva.

Il fondale e il mare azzurro dell'Isola del Giglio, col trascorrere del tempo e l'azione di esperti, stanno dunque superando i traumi provocati dalla tragedia della Concordia. Purtroppo, il dolore originato dalla triste sequenza di errori e inefficienze umane che hanno portato al disastro navale e alla morte di troppe persone, non potrà mai essere eliminato e dimenticato.

Foto da Wikipedia, Costa Concordia, Posidonie oceaniche, Gorgonie.