Quanta microplastica produce una lavatrice?

Ogni anno, in Europa vengono prodotti milioni di tonnellate di rifiuti in plastica e tessili, soprattutto abbigliamento:

quest'ultimo è oggetto di scarso o nessun riciclo per diverse ragioni, come la presenza di sostanze pericolose in molte fibre, l'inadeguata progettazione dei capi, la scarsa consapevolezza dei consumatori.

La maggior parte di questi rifiuti erano esportati verso Cina e Hong Kong, ma l'entrata in vigore di restrizioni e norme internazionali più severe ha creato problemi al loro smaltimento. Ora, l'emergenza Coronavirus e il conseguente blocco dei trasporti ha peggiorato la situazione.

I tessuti vengono utilizzati in molti settori, principalmente per vestire ma anche nell'arredamento di case, uffici e spazi pubblici. Di conseguenza, l'impatto sull'ambiente delle fibre tessili si manifesta in tutti i livelli della relativa catena produttiva.

La microplastica in lavatrice

La microplastica e la lavatrice 1
La microplastica e la lavatrice 1

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Le più utilizzate, le fibre sintetiche, comportano un forte impiego di petrolio mentre quelle naturali, come il cotone, richiedono un elevato consumo di suolo e acqua ma anche di fertilizzanti chimici e pesticidi.
Inoltre, nella fabbricazione dei tessuti sono usate diverse sostanze, molte delle quali pericolose per la salute umana e l'ambiente:

si stima che il 20% dell'inquinamento idrico sia dovuto a tali attività.

La microplastica nella lavatrice nei capi in fibre sintetiche

La microplastica nella lavatrice nei capi in fibre sintetiche
La microplastica nella lavatrice nei capi in fibre sintetiche

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Pochi sanno che il lavaggio dei capi in fibre sintetiche comporta il rilascio di micro e nano fibre che, attraverso i corsi d'acqua, raggiungono il mare e vengono ingerite da pesci e molluschi, finendo nella catena alimentare e arrivando all'uomo.

Sono circa mezzo milione di tonnellate le microfibre plastiche che inquinano gli oceani ogni anno. Una parte è trattenuta dai fanghi dei depuratori ma, essendo usati spesso in agricoltura, finiscono sui terreni.

Uno studio del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, mostra che durante un normale lavaggio in lavatrice si rilasciano da 124 a 308 milligrammi di microfibre tessili, contribuendo all'inquinamento.

Abiti, capi in fibre sintetiche (microplastica)

Abiti capi in fibre sintetiche (microplastica)
Abiti capi in fibre sintetiche (microplastica)

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Nella nostra società si acquistano sempre più abiti che, però, sono utilizzati per un periodo limitato rispetto al passato:

una volta dismessi, sono pochi quelli esportati nell'Est Europa, in Asia e Africa. 

vestiti che escono dal circuito del riciclo e del riuso finiscono inceneriti o in discarica.

Un sistema basato sull'usa e getta che, oltre ad aggredire le risorse del pianeta e creare inquinamento, ha un impatto sociale negativo:

i lavoratori del settore tessile ricevono paghe molto basse e lavorano in condizioni di scarsa sicurezza e rispetto della normativa, soprattutto nelle zone asiatiche.

Economia circolare e la microplastica in lavatrice

Economia circolare e la microplastica in lavatrice
Economia circolare e la microplastica in lavatrice

Per ridurre le pressioni ambientali e climatiche causate dal settore tessile mantenendo i vantaggi occupazionali, una risposta alternativa viene fornita dall'economia circolare che mira a realizzare un cambiamento radicale attraverso politiche innovative in cui coinvolgere materiali, design, produzione, distribuzione, uso, riuso, raccolta e riciclo degli abiti.

L'obiettivo è creare una nuova economia tessile che produca e fornisca l'accesso ad abbigliamento di qualità a prezzi praticabili, utilizzando energie e risorse rinnovabili ma dando vita a un prodotto, privo di sostanze pericolose, che abbia un valore sia durante che dopo l'uso, impattando il meno possibile sull'ambiente.

Riprogettare il sistema della moda necessita che i principali attori si uniscano nel perseguimento di un obiettivo comune attraverso sforzi e iniziative coordinate, volte alla ricerca di materiali riciclabili per la cui produzione occorrano minori risorse, riducendo microfibre e sostanze chimiche con tecnologie e soluzioni innovative.

Il riciclo contro l'inquinamento delle microfibre in lavatrice

Il riciclo contro l'inquinamento delle microfibre in lavatrice
Il riciclo contro l'inquinamento delle microfibre in lavatrice

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Quello dell'unione per realizzare l'obiettivo comune di un'economia sostenibile a misura d'uomo è anche al centro del Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola, Fondazione per le Qualità Italiana, presentato il 24 gennaio 2020 nel Salone Papale del Sacro Convento di Assisi a importanti soggetti istituzionali tra cui il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Un manifesto che tutti possono sottoscrivere sul Web e che porta avanti lo spirito dell'enciclica Laudato Si' di Papa Francesco.
Una sfida di grande portata che, per essere vinta, richiede il contributo di tecnologia, istituzioni, politica, imprenditori ma, soprattutto, la partecipazione dei cittadini.

Già alcuni settori, come il riciclo dei rifiuti, vedono l'Italia protagonista di un percorso virtuoso per realizzare un'economia circolare e sostenibile.
I problemi del nostro Paese, l'elevato debito pubblico, le disuguaglianze sociali e territoriali, l'illegalità e la lentezza della burocrazia vengono ora aggravati dall'emergenza Coronavirus.

Accanto ad essi esistono, però, le risorse e le caratteristiche del popolo italiano, capace di fare della coesione sociale un fattore vincente con cui legare la tecnologia all'empatia.

Padre Mauro Gambetti, tra i promotori e firmatari del Manifesto di Assisi, ha dichiarato che

«da solo, nessuno è capace di cambiare il mondo ma ciascuno può cambiare il suo "piccolo mondo",

offrendo un contributo per imprimere una grande svolta al corso della storia».

L'azione consapevole di una persona pare un contributo insignificante ma, se unita ad altre, costituisce un fondamentale punto di partenza per rinnovare la struttura della nostra società in cui l'economia non deve sopraffare l'uomo ma diventare a misura d'uomo.