Jesse James, quando le foto riprendono la vita e morte di una leggenda
Jesse James (o per l’esattezza Jesse Woodson James) era nato nella Contea di Clay il 5 settembre 1847, figlio di un pastore protestante.
Forse non avremmo mai sentito parlare di lui, e non sarebbe diventato uno dei fuorilegge più famosi di tutti i tempi, se quelli in cui visse non fossero stati gli anni della guerra civile.
La vita di Jesse James (o Jesse Woodson James)
Dopo la morte del padre, la madre si era risposata con un brav’uomo e Jesse aiutava la famiglia insieme al fratello maggiore, Alexander Franklin "Frank" e alla sorella minore, Susan James Lavenia. Ma questo non impedì che finissero coinvolti dalle rappresaglie incrociate che sempre una guerra porta con sé.
Le ingiustizie e le violenze subite dalla sua famiglia ad opera dei nordisti spinsero Jesse a schierarsi per il sud ed al termine del conflitto a perpetuare la sua volontà di vendetta rapinando banche e treni.
A provocare la sua rabbia fu un’azione “militare” nel 1863 durante la quale un distaccamento dell’Unione entrato nella loro fattoria torturò il suo patrigno e lo stesso Jesse.
Il giovane Jesse James
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Jesse si unì alla banda di William Anderson, un ex ufficiale confederato anche noto come Bloody Bill per le atrocità che compiva.
L’allora sedicenne Jesse James si fece subito un nome uccidendo otto soldati nordisti nel primo attacco.
La banda, di cui faceva parte anche il fratello Frank, divenne presto quella di William Quantrill, un altro fuorilegge su cui sono state scritte molte storie e girati anche dei film.
Frank e Jesse James
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Molto presto, però, i fratelli Frank e Jesse James formarono la loro banda, composta, come loro, da perdenti desiderosi di far pagare un caro prezzo ai nordisti per la loro vittoria.
Per loro, le banche erano solo il luogo in cui gli uomini d'affari, amici dei ladri vittoriosi, depositavano i proventi delle loro angherie.
Ben presto si sparse anche la voce che dessero sacchi di denaro a vedove senzatetto e poveri agricoltori per riscattare i loro mutui. Questo li trasformò in eroi e ribelli contro gli oppressori del Nord.
Per più di una decade fecero irruzione in banche, diligenze e treni appropriandosi di denaro e oro… E tra rapine e sparatorie, Jesse trovò il tempo per sposare sua cugina Zerelda e avere due figli con lei.
Nel 1869, dopo una rapina alla banca di Gallatin, Missouri, fu offerta la prima taglia sui fratelli James:
3.000 dollari.
L’immagine di Jesse cominciò ad incrinarsi e venne accusato di aveva ucciso il cassiere senza che questi avesse posto la minima resistenza.
L’anno successivo una riforma nella costituzione dello Stato del Missouri ripristinò i diritti ai cittadini che avevano sostenuto il sud, ma non venne concessa alcuna amnistia ai "guerriglieri" o "fuorilegge", a seconda dei punti di vista.
Così nella vita di Jesse James entrò anche l'agenzia investigativa Pinkerton.
La Pinkerton National Detective Agency era un servizio di sicurezza privato degli Stati Uniti fondata da Allan Pinkerton nel 1850.
La Pinkerton è l’agenzia investigativa più famosa della storia del West ed anche la presenza nella cinematografia mondiale nei film di genere lo dimostra.
L’agenzia divenne famosa per aver sventato un complotto per assassinare il presidente Abraham Lincoln durante la Guerra Civile. Tuttavia gli agenti della Pinkerton avevano anche una reputazione a dir poco controversa.
Da un lato fra di loro erano presenti donne e tutte le componenti etniche, cosa non comune allora, dall’altro collaboravano con i proprietari di fabbriche per sopprimere tutte le organizzazioni operaie.
Gli agenti Pinkerton diedero la caccia anche a molti fuorilegge come la Reno Gang, Butch Cassidy e Sundance Kid per dirne alcuni.
Ma la storia fra Jesse James e la Pinkerton fu un po’ più drammatica.
L’agenzia diede la caccia anche alla James-Younger Gang la banda di di Jesse James e suo fratello Frank James.
Il 17 marzo 1874, due detective della Pinkerton e un vice sceriffo di nome Edwin P. Daniels si confrontarono con alcuni componenti della James-Younger Gang finendo per rimanere uccisi nello scontro.
Nella cittadina di Union nel Missouri, durante una rapina alla banca, George Collins, alias Fred Lewis, e Bill Randolph uccisero il detective della Pinkerton Chas Schumacher che li stava inseguendo.
Gli agenti Pinkerton erano generalmente ben pagati e soprattutto ben armati, ma non pareva che questo gli fosse sufficiente contro la banda di Jesse e Frank James.
Allan Pinkerton, il fondatore e leader dell'agenzia, prese il caso come un fatto personale... era il 1875.
Iniziò ad includere nelle indagini alcuni ex unionisti che vivevano vicino alla fattoria della famiglia James e, prese le dovute informazioni, organizzò un'incursione all’abitazione.
Gli investigatori lanciarono un ordigno incendiario nella casa che esplose, uccidendo il giovane fratellastro di James, Archie (chiamato per Archie Clement) e strappando una delle braccia alla madre Zerelda.
Pinkerton negò che l'intento del raid fosse di provocare un incendio come vendetta, ma il biografo Ted Yeatman trovò una lettera dello stesso fondatore dell’agenzia nella quale dichiarava la sua intenzione di "bruciare la casa".
Dopo questo fatto la ferocia di James divenne leggendaria.
La banda godeva di molti sostenitori nella sua terra natale e nei dintorni, un giovane giornalista giunse a definirli "eroi" in un giornale del Kansas.
Non la pensava così il governatore Thomas Crittenden.
Sebbene esisteva una legge per cui non si poteva offrire più di 300 dollari come taglia, Crittenden riuscì a portare la ricompensa per la cattura dei fratelli James fino a 10.000.
Banche, compagnie ferroviarie e uomini d’affari parteciparono per proporre quell'altissima taglia, del resto le loro attività economiche erano fortemente pregiudicate dalla banda di Jesse James.
Alcuni storici sostengono che ci siano molte ragioni per pensare che il governatore Crittenden avesse commissionato personalmente l'omicidio di Jesse.
La rapina alla First National Bank di Northfield nel Minnesota decretò la fine per la banda di di Jesse James e Frank James.
Il 7 settembre 1876, gli James-Younger tentarono l’assalto a Northfield.
La rapina si complicò rapidamente anche perché il cassiere Joseph Lee Heywood si rifiutò di aprire la cassaforte dicendo (e mentendo nonostante le minacce) che era protetta da un lucchetto a tempo. I cittadini si insospettirono e presto si scatenò il conflitto a fuoco.
Solo Frank e Jesse James ne uscirono vivi e liberi, gli altri finirono morti e catturati. Il cassiere Joseph Lee Heywood rimase ucciso.
Gli ultimi anni di Frank e Jesse James furono ben diversi per i due fratelli.
Dal principio tentarono di ricostruire la banda accettando nuovi compagni ma alternavano periodi in cui cercavano di far raffreddare le acque e forse di cambiar vita.
Frank James, dopo la morte del fratello si arrese alle forze dell'ordine. Rimase in carcere per poco tempo senza mai essere processato per la maggior parte delle sue azioni nella banda. Negli ultimi anni fece molti lavori e morì nel suo letto nella vecchia fattoria dei James nel 1915.
Ben diversamente fini la sua vita Jesse.
La morte di Jesse James entrò nella storia come si conviene ad una leggenda.
I fratelli Ford erano entrati nella banda e avevano conquistato la fiducia dei James, ma c’era una ricompensa di 10.000 dollari sulla testa di Jesse...
Nel 1882 Jesse erano rimasti solo due uomini di cui fidarsi:
Charley e Bob Ford i fratelli della fidanzata di un altro membro del clan.
Una delle tesi più accreditate è che i fratelli avessero raggiunto un accordo con il governatore del Missouri e con lo sceriffo James Timberlake per consegnare James in cambio dei 10.000 dollari della taglia e dell’amnistia per i loro reati. L’altra ipotesi vede l’agenzia Pinkerton come mandante dell’omicidio.
Però i fratelli Ford potevano solo aspettare l'opportunità di assassinare Jesse James, perché era impossibile estrarre un'arma senza che lui reagisse rapidamente.
Ci sono diverse versioni su quello che accadde. Jesse James indossava sempre la sua Smith and Wesson calibro 45, ma pare se la fosse tolta per salire su uno sgabello e raddrizzare un quadro.
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Charley e Bob Robert Newton (Bob) Ford colsero l'occasione che aspettavano.
Raccontano che Bob Ford pose rapidamente la lunga canna della sua pistola a poco più di un metro dalla nuca di Jesse James aprendo il fuoco senza pensarci.
Lo sparo allertò la moglie di James che corse nella camera. I due fratelli le raccontarono che era stato un incidente e apparentemente sconvolti si allontanarono; ma dopo essere fuggiti, i fratelli si recarono ad un ufficio telegrafico per informare lo sceriffo e arrendersi alle autorità.
Il giudizio di Bob Ford (come quello del fratello) per l’omicidio di Jesse James fu rapido. Nello stesso giorno fu condannato all'impiccagione e graziato.
Un quotidiano successivamente pubblicava quanto segue:
“I fratelli Ford dichiarano di non vedere obiezioni a richiedere la ricompensa offerta dal governatore Crittenden per aver catturato Jesse James. In effetti, hanno avuto diversi incontri di recente al St. James Hotel di Kansas City. Il governatore era a conoscenza dei loro piani e li approvava”.
Ma non ottennero l'intera ricompensa.
Il governatore, approfittando del sentimento avverso che la gente nutriva per i due fratelli diede loro appena 500 dollari. La morte di Jesse si era rivelata per loro inutile e il tradimento, ancora una volta, non portò alla ricompensa sperata dal traditore.
L'omicidio aveva fatto enorme scalpore in tutto il Paese.
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Il corpo di Jesse James fu esposto e fotografato prima di essere sepolto sotto una lapide su cui sua madre aveva fatto scrivere:
"Memoria eterna del mio caro figlio, assassinato da un codardo e traditore il cui nome non merita di apparire qui".
I fratelli Ford, subito dopo aver sparato alle spalle di Jesse, non solo non nascosero la loro azione, ma se ne vantarono. In seguito, l’indignazione e l’odio nei loro confronti li costrinse a lasciare rapidamente lo Stato.
Persino la loro fine non fu neppure tanto “onorevole”. Charley Ford si suicidò nel maggio 1884.
Bob diventato noto come “Il Codardo”, fu assassinato nel 1892 da un colpo di fucile alla gola nel salone che aveva aperto a Creede, Colorado da un certo Edward O.Kelly. Ed Kelly non voleva vendicare Jesse, ma aveva semplicemente dei conti in sospeso con Bob, questo lo portò a diventare “l'uomo che ha ucciso l'uomo che ha ucciso Jesse James”.
Ma la morte di Jesse James portò con sé anche un’altra leggenda tipica dei personaggi che diventano così famosi.
Come è morto in realtà Jesse James?
Si perché nella storia del famoso bandito del West compare anche il nome di John Frank Dalton (8 marzo 1848 - 15 agosto 1951).
John Frank Dalton, negli ultimi anni della sua vita più che centenaria, dichiarò pubblicamente di essere il famoso fuorilegge Jesse James. L’uomo sosteneva che il fuorilegge assassinato dai Ford fosse in realtà un certo Charles Bigelow.
Dalton aveva le stesse cicatrici sul corpo e lo stesso dito rotto di J. James, dettagli che apparivano nei rapporti interni dell'agenzia Pinkerton.
Tuttavia, la maggior parte degli storici crede che J. Frank Dalton fosse semplicemente un impostore o un mitomane.
L’uomo aveva già quasi 100 anni quando cominciò a dichiarare di essere Jesse James, a Lawton, nell’Oklahoma nel maggio del 1948.
Effettivamente come Jesse James era stato un sostenitore della causa dei confederati nel Missouri durante la guerra civile, ma non c’era solo quello.
Aveva sul corpo altri segni simili a quelli di Jesse come sette ferite da proiettile, un polmone collassato e un polpastrello in pessime condizioni. A distanza di molti anni si tentò l’esumazione del suo corpo per un confronto con il DNA dei James, ma qualcosa andò storto e la stessa prova non dimostrò nulla.
Ed infine resta la foto di Jesse James con il suo assassino Bob Ford.
Nell'ottobre 2015, History pubblicava una controversa fotografia che si ritiene mostri il leggendario bandito americano Jesse James seduto di fianco al suo assassino, Robert Ford.
La foto sembra fosse stata scatta nella fattoria di John e Pauline Higgins, che ospitavano e nascondevano membri della banda di James negli anni 1870.
La foto passò di generazione in generazione giungendo in fine nelle mani della nipote Sandra Mills (così sostenne l'interessata, almeno) che la ritrovò avvolta in un fazzoletto e nascosta in un cassetto.
Seppur sia stata autenticata ancora non è certo che la foto rappresenti i due fuorilegge in posa davanti ad una macchina fotografica. Tranquilli e con uno sguardo serio Jesse James ed il Codardo Robert Bob Ford sembrano più preoccupati di apparire bene nell'immagine che non (forse) di essere perseguiti dalla temuta agenzia Pinkerton in tutto il Paese.
La foto, in realtà, era stata presentata come se seduto accanto a Jesse James ci fosse cugino di primo grado Robert Woodson Hite.
Il James Preservation Trust, nato per raccogliere e preservare immagini e documenti su Jesse James e la sua famiglia, dichiarò prontamente che l'immagine era palesemente falsa… tuttavia neppure l'associazione è disinteressata.