I Byakkotai, i giovani samurai ricordati da una colonna romana

Sulla collina di Limori in Giappone si trova eretta una colonna romana che commemora i giovani samurai conosciuti come Byakkotai (o Byakko Tai) che qui compirono il rituale del suicidio.

La colonna romana sulla collina di Limori dei Byakkotai i giovani samurai

La colonna romana sulla collina di Limori dei Byakkotai i giovani samurai
La colonna romana sulla collina di Limori dei Byakkotai i giovani samurai

A dire il vero non è lì per uno strano o antico fatto storico, ma, anche se la colonna apparteneva all'antica Pompei, il monumento è una donazione che fece Mussolini all'Impero giapponese nel 1928.

La collina di Limori si trova nella regione di Aizu, la più occidentale della prefettura di Fukushima, più nota nel nostro Paese per lo tsunami del 2011. La regione però dal punto di vista storico è un luogo molto importante per il Giappone.

Nel regione di Aizu si svolsero le ultime e decisive fasi della guerra di Boshin, una guerra civile che tra il 1868 e il 1869 vide fronteggiarsi i sostenitori dello shogunato di Tokugawa ed i samurai che volevano restituire il potere politico all'imperatore.

Il commodoro Perry nel 1854 aveva portato nel Paese una crescente situazione di tensioni interne imponendo una forzata modernizzazione al Giappone e trattati commerciali molto sfavorevoli.

Nel Paese del Sol Levante i tradizionalisti avevano iniziato a compiere attentati ed una propaganda contro gli stranieri che diedero l’opportunità ai sostenitori dell’Imperatore di sgretolare il secolare potere dello shogunato.

La Guerra di Boshin

La Guerra di Boshin: Samurai del clan Satsuma
La Guerra di Boshin: Samurai del clan Satsuma

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Nel 1867, nel pieno della guerra di Boshin, lo shogunato Tokugawa di Yoshinobu, appoggiato dall'esercito francese, si trovò a fronteggiare i daimyō di Satsuma, Chōshu e Tosa aiutati dalla Gran Bretagna. La battaglia Toba-Fushimi e la resa di Edo posero di fatto fine allo shogunato di Yoshinobu.

Nonostante la resa alcuni sostenitori dello shogunato appartenenti al clan di Aizu, continuò la resistenza. È proprio in questo contesto che avvenne l’episodio dei giovani samurai sulla collina di Limori.

La battaglia di Aizu, attacco al castello di Kurokawa (Aizu-Wakamatsu)

La battaglia di Aizu, attacco al castello di Kurokawa (Aizu-Wakamatsu)
Attacco al castello di Kurokawa (Aizu-Wakamatsu) durante la battaglia di Aizu

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La battaglia di Aizu vedeva i samurai del daimyō locale impegnati nel disperato tentativo di difendere il castello di Kurokawa nella città di Aizu-Wakamatsu.

Tra ottobre e novembre 1868 gli Aizu attestati nel proprio castello (conosciuto anche come di Tsuruga o Wakamatsu) si contrapposero alle più numerose forze dell’imperatore.

A combattere per il signore degli Aizu, Matsudaira Katamori, c’erano circa duemila uomini principalmente equipaggiati in modo tradizionale. L'esercito imperiale, oltre alla superiorità numerica, era attrezzato con mitragliatrici Gatling, pistole Armstrong e fucili Minié.

Lo shogunato aveva tentato di attrezzarsi con armi moderne ma vi era riuscito solo in parte e questo gli era costato la sconfitta nella feroce guerra di Boshin.

Quella di Aizu è ricordata anche come l’ultima battaglia delle donne samurai, le onna-bugeisha. Nakano Takeko era una coraggiosa donna guerriera alla guida delle Joshitai, il contingente femminile degli Aizu, che sarebbe diventata famosa per la sua eroica morte difendendo il castello.

Matudaira Katamori
Matudaira Katamori

Il signore degli Aizu, Matsudaira Katamori aveva in realtà tentato (pare) di ingraziarsi l'imperatore ed evitare lo scontro, ma i clan nemici dei Chōshū e Satsuma non glielo avevano permesso, desiderosi di porre fine ad un antico nemico.

I samurai degli Aizu erano divisi in quattro corpi. Oltre ai Genbutai (Tartaruga nera), Seiryūtai (Dragone azzurro) e Suzakutai (uccello vermiglio) c’erano i giovani samurai del Byakkotai (Tigre Bianca).

Statua dedicata ai guerrieri Byakkotai sulla collina Limor
Statua dedicata ai guerrieri Byakkotai sulla collina Limor

I Byakkotai erano circa 300 ragazzi fra i sedici e diciassette anni che avevano compiti principalmente di riserva.

Ciascuno di questi corpi era stato suddiviso secondo criteri di classe ed all'interno dei Byakkotai (o Byakko Tai) era lo stesso. C’erano due squadre di Shichutai (figli di samurai di classe superiore), due di Yoriaitai (classe media) e altri due Ashigarutai (il livello più basso).

La mancanza di esperienza, non portava il loro impiego al centro della battaglia sebbene fossero comunque ben equipaggiati. Un piccolo gruppo di una ventina di Shichutai fu inviato sulla vicina collina di Limori (di un'altitudine di 314 metri) perché costituiva un buon posto di osservazione.

La loro posizione non era così buona come pensavano. Dalla collina di Limori sentivano i rumori della battaglia e potevano vedere il fumo salire dalla zona del castello.

I giovani samurai Byakkotai (o Byakko tai)sulla collina di Limori

Altare sulla collina di Limori dedicato ai Byakkotai
Altare sulla collina di Limori dedicato ai Byakkotai

Per i ragazzi del Shichutai le truppe imperiali non solo avevano iniziato l'attacco ma la difesa era stata travolta e tutto si era ormai perduto. Secondo il codice d'onore del bushidō (erano tutti figli di importanti samurai) decisero di fare seppuku e in questo modo diciannove di loro morirono sulla collina di Limori.

Sadakichi Iinuma, l'ultimo dei Byakkotai

Sadakichi Iinuma, l'ultimo dei Byakkota
Sadakichi Iinuma, l'ultimo dei Byakkota

I corpi furono trovati poco dopo da una donna di nome Hatsu che giunse in tempo per salvare la vita a uno di loro. Sadakichi Iinuma, di soli quattordici anni, respirava ancora.

Tuttavia, l'interpretazione dei giovani era sbagliata. In realtà ciò che bruciava era la parte della città che si trovava proprio tra la collina e il castello e da lì proveniva il fumo che copriva loro la visione.

A causa della sua giovane età e per delle ferite ricevute durante uno scontro, Sadakichi Iinuma era stato scelto per essere l'ultimo a togliersi la vita.

Il ruolo sarebbe stato quello di kaishakunin, cioè quello di decapitare gli altri in modo che non soffrissero dopo essersi trafitti la pancia.

Per un samurai questo era un onore che però lo lasciava senza nessuno a liberarlo dal dolore del suo seppuku. Trovato agonizzante a terra fu curato da alcuni contadini e riuscì a riprendersi.

Gli altri ragazzi del Shichutai, come il resto dei morti nella battaglia, rimasero insepolti ed esposti come monito a lungo. Il governo imperiale permise la sepoltura solo dopo lo scoppio di varie malattie infettive, ma senza pietre tombali per identificarli.

Il castello fu parzialmente demolito nel 1874, ma ricostruito un secolo dopo e oggi ospita un museo.
Il daimyo Matsudaura Katamori degli Aizu fu graziato e si ritirò nel santuario shintoista di Nikkō Tōshō-gū, dove fu abate fino alla sua morte nel 1893.

Nonostante la vergogna per essere sopravvissuto ai suoi compagni, Sadakichi Iinuma proseguì la sua vita entrando prima nell’esercito e poi nel servizio postale. Morì nel 1931 e le sue ceneri furono sparse sulla collina di Limori.

In memoria dei Byakkotai e della battaglia di Aizu

In memoria dei Byakkotai e della battaglia di Aizu: Rievocazione in costume del clan Aizu.
In memoria dei Byakkotai e della battaglia di Aizu: Rievocazione in costume del clan Aizu.

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Un monumento eretto in loco in memoria del Byakkotai comprende alcuni versi di Katamori che dicono: “Non importa quante persone lavano queste pietre con le loro lacrime; questi nomi non svaniranno mai da questo mondo”.

Harukichi Shimo visse per molto tempo in Italia ed era amico di D'Annunzio che lo chiamava "camerata Samurai".

Il poeta giapponese raccontò questo episodio a Benito Mussolini che rimase impressionato dalla storia dei Byakkotai.

Il fondatore del partito Fascista inviò, nel 1928, una colonna proveniente dagli scavi di Pompei, un basamento in marmo di Carrara, un'aquila in bronzo e un’iscrizione per erigere un omaggio sulla collina Limori, dove si trova tutt'ora.

Foto di Kounosu (Wikipedia).