La drammatica prigionia dei cetacei nei parchi acquatici

La prigionia dei cetacei nei parchi acquatici, le storie di Tilikum, un maschio di orca, e Kasatka e le testimonianze di John Hargrove e Jeff Foster

La caccia alle balene per scopi commerciali è vietata nel mondo da una convenzione internazionale siglata nel 1986 ma, alla fine del 2018, un drone ha scoperto 90 balene beluga e 11 orche rinchiuse in minuscole gabbie lungo la costa orientale della Russia, in una baia vicina alla città di Nakhodka.

Quattro aziende gestivano la "prigione" in attesa di vendere gli esemplari catturati ai parchi acquatici di tutto il mondo ma, soprattutto, agli acquari cinesi, disposti a pagare cifre molto elevate per averli.

La prigionia dei cetacei nei parchi acquatici

La prigionia dei cetacei nei parchi acquatici
La prigionia dei cetacei nei parchi acquatici

I cetacei erano costretti a vivere in uno spazio molto ridotto, in condizioni definite da Greenpeace come «equivalenti a una tortura».

Il trauma e lo stress vissuti durante la cattura sono intensi e aumentano il rischio di mortalità degli animali prigionieri allo stesso modo di quelli del branco da cui sono stati strappati che soffre per la scomparsa dei loro piccoli.

La scoperta di questo carcere ha generato un'ondata di proteste e molte star internazionali, come Leonardo di Caprio, sono intervenute per domandare la chiusura della struttura e la liberazione dei cetacei. Uno dei proprietari si era però opposto, rivolgendosi a un tribunale, bloccando l'iter di rilascio degli animali marini.

Per fortuna, a giugno 2019, il tribunale non ha accolto tali richieste, condannando il proprietario al pagamento di una pesante sanzione amministrativa. Dopo la sentenza, ha finalmente avuto inizio la graduale liberazione degli animali nel tratto di mare dove sono stati catturati.

I cetacei nei parchi acquatici: esibizione di un'orca in un parco acquatico
I cetacei nei parchi acquatici: esibizione di un'orca in un parco acquatico

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Il presidente russo Putin, intervenuto personalmente, ha dichiarato che la vicenda si era protratta così a lungo a causa degli interessi economici in gioco, dato che le orche valgono circa cento milioni di dollari che i venditori non volevano perdere.

Tripadvisor non vende più i biglietti per gli spettacoli con cetacei

Tripadvisor ha deciso di non vendere più i biglietti d'ingresso a spettacoli con cetacei
Tripadvisor ha deciso di non vendere più i biglietti d'ingresso a spettacoli con cetacei

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Questo fatto di cronaca si collega a un importante annuncio di Tripadvisor, la piattaforma di viaggi a cui si rivolgono milioni di consumatori in tutto il mondo, che ha deciso di non vendere più i biglietti d'ingresso a spettacoli organizzati da strutture che importano o allevano delfini, orche o balene in cattività, manifestando la precisa volontà di non voler trarre profitto da attrazioni che contribuiscono alla prigionìa di generazioni di cetacei.

Si tratta di una decisione assai significativa che costituisce un primo coraggioso passo per modificare il trattamento riservato agli animali nel settore turistico, considerati troppo spesso degli oggetti al servizio del divertimento umano.

Tripadvisor auspica che la propria posizione venga adottata anche da molti altri operatori di viaggio per far sì che l'attuale generazione di delfini e balene che vivono in cattività sia l'ultima.

Già dal 2016, Tripadvisor si era impegnata a non vendere biglietti per iniziative che portavano i turisti ad effettuare passeggiate a dorso di elefante o ad accarezzare tigri e leoni sedati e, dal 2018, per spettacoli in cui gli animali erano costretti ad esibizioni umilianti.

Animali che soffrono nell'indifferenza e nell'ignoranza di troppi soggetti.
La consapevolezza costituisce il primo gradino per generare il cambiamento.

Capire è fondamentale. Poi c'è l'azione che, sostenuta e condivisa, si trasforma in esempio.

Tilikum era un maschio di orca:

catturato nel 1983 nelle acque dell'Islanda quando aveva solo due anni,

viene venduto al parco acquatico canadese di Sealand dove è costretto ad affrontare la gerarchia delle orche adulte già presenti.

Il branco ha struttura matriarcale e Tilikum, giovane e ultimo arrivato, si trova a subire le aggressioni delle femmine senza potervi sfuggire, limitato dalle dimensioni delle vasche.

Strappato alla famiglia, bullizzato dalle femmine, costretto a imparare esercizi e ad esibirsi più volte al giorno, Tilikum si trova sottoposto a forte stress, depressione e rabbia che lo portano ad aggredire e uccidere l'addestratrice caduta nella vasca.

Tilikum l'orca del parco acquatico di Sea World

Tilikum l'orca del parco acquatico di Sea World
Tilikum l'orca del parco acquatico di Sea World

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Dopo questo episodio, Tilikum viene acquistato da Sea World ma, anche qui, provoca la morte di altre due persone:

la prima è un estraneo entrato di nascosto nella notte per nuotare nella sua vasca e la seconda è un'altra addestratrice.

Le orche, in natura, non sono per nulla aggressive ma le condizioni innaturali in cui è vissuto Tilikum lo hanno spinto a sfogare frustrazione e paura in maniera così violenta.

Da questo momento, il 2010, le condizioni di Tilikum peggiorano perché vivrà isolato dalle altre orche in una piccola piscina in cui riesce a girarsi a malapena, per mostrarsi al pubblico nella vasca grande solo alla fine di ogni spettacolo. Nel 2016, Tilikum si ammala di infezione polmonare e muore a gennaio 2017, dopo 34 anni di sofferenza negli acquari in cui ha vissuto.

A giugno dello stesso anno, muore per un'infezione polmonare, all'età di 42 anni, l'orca Kasatka, prigioniera nel parco Sea World di San Diego.

John Hargrove
John Hargrove

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Il suo addestratore, John Hargrove, che aveva lasciato il centro nel 2012, dichiara che le condizioni in cui vivono questi mammiferi sono terribili:

le vasche sono troppo piccole per la loro mole e, spesso, girano in cerchio sbattendo la testa contro le pareti per noia o frustrazione.

Cetacei nei parchi acquatici: Orche costrette ad esibirsi in un parco acquatico

I cetacei nei parchi acquatici: Orche costrette ad esibirsi in un parco acquatico
I cetacei nei parchi acquatici: Orche costrette ad esibirsi in un parco acquatico

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Anche Kasatka aveva aggredito un addestratore ferendolo gravemente, ma Hargrove conferma che in natura le orche non sono aggressive nei confronti degli esseri umani mentre nei parchi acquatici, sottoposte a duri addestramenti per imparare numeri da circo, gli episodi di aggressività sono numerosi e i cetacei molto infelici e depressi; l'uomo ricorda che le orche vivono in natura fino a 80-100 anni e che la principale causa di mortalità nei parchi acquatici sono le infezioni polmonari dovute, secondo lui, ad anni di cicli di antibiotici forzati che rendono gli animali insensibili ai farmaci.

Sea World e gli spettacoli con orche e delfini

Sea World e gli spettacoli con orche e delfini
Sea World e gli spettacoli con orche e delfini

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Nel giugno del 2016, al Sea World di Tenerife, un'orca di nome Morgan si è spiaggiata a bordo vasca, rischiando di morire. Per dieci minuti è rimasta immobile finché il personale non è riuscito a rimetterla in acqua.

Morgan, nelle settimane precedenti, aveva mostrato anomalie nel comportamento sbattendo più volte la testa contro una recinzione d'acciaio. Molti hanno commentato che abbia tentato il suicidio per sfuggire alla vita orribile e alienata in cui era costretto nell'acquario.

Dopo questi episodi e le proteste di associazioni e cittadini, Sea World ha annunciato la fine degli spettacoli con le orche nei suoi centri in California, Florida e Texas, nonché dei programmi di riproduzione di questi cetacei. Infatti, da tempo l'azienda non utilizzava più orche catturate negli oceani ma riprodotte in cattività.

L'associazione animalista PETA ha accolto la dichiarazione con soddisfazione chiedendo la liberazione dei cetacei, ma è molto difficile reinserire nella vita selvatica animali nati o abituati da anni alla vita in acquario.

Jeff Foster, famoso addestratore di Sea World

Jeff Foster, un famoso addestratore di Sea World
Jeff Foster, un famoso addestratore di Sea World

Questo è stato dimostrato da Jeff Foster, un famoso addestratore che ha lavorato per anni a Sea World collaborando alla cattura delle orche in Islanda ma anche di delfini, foche e leoni marini.

Nel 1990, Foster smette di lavorare per Sea World e decide di occuparsi della conservazione dei cetacei collaborando con associazioni come Born Free, Project SeaWolf Coastal Protection e FreeMorgan Foundation, impegnandosi nella riabilitazione dell'orca Keiko, protagonista del film "Free Willy".

Foster motiva il proprio cambiamento affermando che, se all'inizio il suo lavoro gli sembrava eccitante, in seguito si rese conto che separare i cuccioli dalle loro famiglie lo faceva sentire, ogni volta, sempre più colpevole: i lamenti dei piccoli catturati assomigliavano al pianto di un bambino che gli stringeva il cuore, portandolo a rifiutare l'offerta di sette milioni di dollari per catturare le orche al largo delle coste della Russia.

Nel 2012, Foster viene chiamato per reintrodurre in libertà due tursiopi, la specie di delfino più presente negli acquari in quanto tra quelle che meglio sopportano la cattività.

Tom e Misha, questi i loro nomi, erano stati catturati nel 2006 nel mar Egeo e, dopo aver vissuto in un delfinario fino al 2010, vennero trasferiti in una piccola vasca di cemento in una località balneare turca dove i turisti pagavano 50 dollari per accarezzarli o nuotare con loro aggrappandosi alla pinna dorsale.

La Born Free Foundation riuscì a prenderli in custodia affidandoli a Foster.

Rimetterli in libertà fu un'impresa assai difficile e costosa:

i delfini che vivono in natura trascorrono l'80% del tempo nuotando sott'acqua per molti chilometri e a diverse profondità.

I delfini in cattività, invece, trascorrono l'80% del tempo sulla superficie dell'acqua e non riescono ad avere una muscolatura tonica come quella dei loro simili allo stato libero.

Foster si trovò a doverli allenare per svilupparne i muscoli e cambiare le loro abitudini alimentari, abituandoli gradualmente a mangiare pesce vivo e non morto.

La parte più difficile, però, fu risvegliare il loro istinto e riabituarli a pensare:

i delfini in cattività vengono, infatti, addestrati a compiere ciò che gli viene comandato, perdendo la capacità di reagire autonomamente.

Sono occorsi venti mesi e un milione di dollari per restituire la libertà a Tom e Misha, mostrando quanto sia difficile il reinserimento in natura dei cetacei vissuti in cattività.

Troppo spesso l'uomo si considera al di sopra delle altre specie viventi, comportandosi come se la natura e le sue creature fossero a sua disposizione.

Orche in libertà
Orche in libertà

Sea World ha deciso di cambiare il destino di orche e delfini delle proprie strutture, comprendendo che i mari sono gli ambienti in cui devono vivere.
Gli animali presenti nei parchi acquatici di altre nazioni come Cina e Russia continuano, invece, una triste esistenza di sofferenze.

La speranza è che questo importante cambiamento li raggiunga al più presto.

Elaborazioni immagini CaffèBook. Foto da Wikipedia, Cnn, Pixabay