Il nocciolo come bacchetta magica

Tempo di nocciole.

I gusci legnosi dal caldo color di bronzo, rivestiti con il caratteristico involucro fogliaceo verde tenue, occhieggiano infatti in mezzo ai rami tra settembre e ottobre, a seconda delle zone climatiche, e rendono questa pianta tra le più preziose e richieste dall’industria alimentare.

Corylus avellana, il nocciolo
Corylus avellana, il nocciolo

Il nocciolo, che appartiene alla famiglia delle Cupulifere e che risponde al nome latino di Corylus avellana L., è un arbusto che presenta più fusti che si dipartono dal ceppo radicale, con la corteccia liscia e rossiccia e con un’altezza compresa tra i 2 e i 6 metri.

È diffuso in Europa, Asia (la Turchia, ad esempio, è il maggior produttore al mondo di nocciole) e Nord America.

Tipiche del Burren, la regione con i terreni ricoperti da lastre di pietra calcarea che occupa la parte settentrionale della contea di Clare, in Irlanda, sono le piante di nocciolo alte soltanto poche decine di centimetri, a dimostrazione che si tratta di una specie tenace, che attecchisce facilmente anche in luoghi considerati impervi.

Le foglie raggiungono una dimensione di 10-12 centimetri: sono alterne, arrotondate – si restringono solo in cima con una breve punta – con margini doppiamente dentati, con 6-8 paia di nervature subrettilinee e con un corto picciolo.

I fiori sono assai precoci (compaiono tra gennaio e marzo), tanto da precedere lo spuntare stagionale delle foglie.

Si dividono in amenti maschili – sono quelli giallastri, vistosi e penduli – e spighe femminili, verdine, che pur essendo presenti sugli stessi rami dei fiori maschili, sono poco evidenti: si notano per gli stili rossi che sporgono.

Il nocciolo era appezzato già in epoca antica, dai greci e dai romani.

Teofrasto, nel IV secolo a.C., lo citava nei suoi scritti e Dioscoride ne lodava la virtù di vincere la calvizie (suggeriva una ricetta bizzarra:

cenere di gusci di nocciole mescolata a grasso d’orso e impiastricciata sul cuoio capelluto!) ma temeva che i suoi frutti nuocessero allo stomaco.

Corylus avellana, il nocciolo, le foglie
Il nocciolo, Corylus avellana

Per i celti era una pianta sacra:

in Irlanda, con il nome gaelico di coll, rappresentava il nono mese del calendario arboreo e simboleggiava la saggezza

e in Scozia era inserito tra i nove sacri legni con cui alimentare i falò della festa di Bealtaine, ovvero il nostro Calendimaggio.

È protagonista di molte leggende che riguardano l’Isola di Smeraldo:

si tramanda che le bacchette magiche di fate e stregoni fossero ricavate da un ramo di nocciolo, ad esempio.

Il nocciolo, Corylus avellana, le nocciole
le nocciole, Corylus avellana

E si poneva un cesto colmo di nocciole ai piedi del letto di due giovani sposi: se il raccolto era stato abbondante, quell'anno, allo stesso modo si augurava loro di avere molti figli.

C’è poi una credenza – diffusa non solo in Irlanda ma anche in Bretagna – secondo cui, durante la notte di Natale, appare per pochi istanti un ramo d’oro zecchino in ogni pianta di nocciolo.

Occorre però raccoglierlo prima che si esauriscano i rintocchi della Mezzanotte Santa, altrimenti torna di legno e perde il suo effetto magico.

Si ritiene, infine, che il bastone da pellegrino di san Patrizio fosse ricavato da un fusto di nocciolo.

E fu con quel bastone che l’apostolo d’Irlanda scacciò per sempre i serpenti dall’Isola di Smeraldo.

Restando in tema, è sorprendente notare come tra i contadini di Bretagna si usi proprio il nocciolo per difendersi dalle vipere, quando si va per i sentieri di campagna:

il suo legno è assai flessibile e resistente e permette di ammazzare una vipera vibrando un solo colpo.

Tralasciamo in questa sede il valore nutritivo della nocciola, perché ci preme sottolineare che è anche specie efficace dal punto di vista fitoterapico.

Il nocciolo principi attivi e proprietà

Come principi attivi, contiene flavonoidi, tannini e resine.

Le foglie giovano per i disturbi circolatori (vene varicose ed edemi alle gambe) e per le dermatiti della pelle.

La corteccia ha proprietà febbrifughe e cicatrizzanti. Gli amenti, ossia i fiori maschili, hanno dato buoni risultati per combattere l’obesità.

Si prepara comunque il decotto, non importa quale sia la parte della pianta che si utilizza, sia da bere lungo la giornata, sia per imbibire compresse di garza in applicazione esterna.

Per ottenerlo, occorre versare due cucchiai rasi di droga medicinale in acqua fredda, portare a ebollizione e lasciar bollire per 10-15 minuti (solo se si usano gli amenti, è meglio ridurre il tempo a 5-8 minuti).

Si spegne il fuoco, si tiene in infusione sotto coperchio per un quarto d’ora. Infine si filtra e si dolcifica a piacere.

Un’ultima curiosità: lo sapevate che i carboncini più ricercati dai pittori sono ricavati dal legno di nocciolo?

Leggi anche di erboristeria: Color Malva

Foto Nocciolo da wikipedia Isidre Blanc, Botaurus.