Il pino, che si illumina di festa

Il pino silvestre contende all'abete rosso, infatti, il privilegio di sorreggere le luci e gli addobbi, quando presso l’albero ci si scambiano gli auguri di Natale e si offrono i doni ad amici e parenti.

A dire il vero, quella dell’albero di Natale non è una tradizione antichissima ma risale alla fine del Settecento e si diffuse anche grazie al principe Alberto, consorte della regina Vittoria d’Inghilterra, che a metà dell’Ottocento amava allestirlo per le festività di fine anno.

Il pino silvestre e l'albero di Natale

Il pino silvestre e l'albero di Natale
Il pino silvestre e l'albero di Natale

Forse rammentava che, nella natia Germania, c’erano alcune usanze alquanto curiose che concernevano il pino, come quella secondo cui mangiare un pinolo dalla pigna più alta della pianta rendeva invulnerabili – ohibò – dalle ferite d’arma da fuoco o l’altra, altrettanto assurda, che invitava a fare un nodo sul ramo alla cima di un pino, per guarire completamente dalla gotta!

Il pino silvestre (o Pinus sylvestris L.)

l pino silvestre (o Pinus sylvestris L.)
Il pino silvestre (o Pinus sylvestris L.)

In Irlanda, i suoi fiori sono spesso serviti nei secoli passati come surrogato di quelli di luppolo, nella preparazione della birra. Inoltre ci sono altre due abitudini che, sempre parlando dell’Isola di Smeraldo, ci piace riportare:

chi soffre di tosse stizzosa trova giovamento nell'appoggiarsi sul petto un cuscino imbottito di aghi di pino

e, quando si vogliono tenere i malintenzionati fuori dalle proprie abitazioni, non resta che inchiodare un ramo di pino sull'architrave della porta d’ingresso.

In tutta Europa si sono da sempre utilizzate le parti più resinose della pianta per ricavarne fiaccole e torce e dalla distillazione a secco del legno si produce tuttora il catrame.

Aghi di Pino Silvestre

Aghi di Pino Silvestre
Aghi di Pino Silvestre

Dagli aghi più robusti, opportunamente macerati, si otteneva una particolare fibra tessile, detta lana delle foreste, impiegata per riempire i materassi.

Corteccia di Pino
Corteccia di Pino

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Siccome la parte più interna della corteccia custodisce una sorta di fecola nutritizia, in Lapponia si macinava questa sostanza e, con la farina semplicemente impastata con l’aggiunta di acqua, si preparavano delle gallette sottili che venivano cotte nel forno e conservate in dispensa per tutto l’anno.

Quest’albero appartiene alla famiglia delle Pinacee, risponde al nome botanico di Pinus sylvestris L. ed è una specie sempreverde diffusa in tutta Europa, che può raggiungere i 45 metri d’altezza e che si differenzia in più di 150 varietà.

Predilige i terreni calcarei asciutti oppure sabbiosi o anche torbosi e può sopportare temperature assai rigide. La corteccia, che riveste il fusto diritto, si presenta di colore rossiccio.

Le foglie sono rappresentate da aghi appuntiti e ritorti, dalle sfumature verde azzurro, lunghi sino a 6-8 centimetri, portati a coppie da corti brachiblasti.

In quanto conifera, è una gimnosperma che produce fiori in amenti unisessuati:

quelli maschili si trovano ai lati dei rami giovani, mentre quelli femminili sono sulla punta degli stessi rametti.

I fiori femminili maturano in due o tre anni assumendo l’aspetto di strobili arrotondati, via via sempre più legnosi, che possono anche misurare 7 centimetri e che diventano pendenti a maturazione.

Sono le cosiddette pigne, che racchiudono i semi in caratteristico guscio.

Pigne di Pino Silvestre
Pigne di Pino Silvestre

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Dal punto di vista fitoterapico, si sono identificati nel pino silvestre diversi principi attivi:

le gemme contengono un olio essenziale davvero salutare, composto da pigene, fellandrene, cadinene e acetato di bornile;

e contengono anche vitamina C, tannini e altre sostanze amare.

Nel catrame, invece, troviamo xilolo, fenoli, cresoli e naftalina.

Come rimedio curativo, è soprattutto usato l’olio essenziale:

basta metterne 3-5 gocce sopra una zolletta di zucchero (da ingerirsi alcune volte al giorno) o su un cucchiaino di miele che poi verrà sciolto in un mezzo bicchiere di acqua calda, per trarne tutti i benedici.

L’essenza di pino giova quale potente antisettico delle vie respiratorie, quale disinfettante del fegato e dell’apparato urinario e quale stimolante delle ghiandole surrenali e può essere, quindi, senz'altro usata in caso di tosse e raffreddore, tracheiti, laringiti, astenie generali, cistiti, prostatiti, reumatismi e litiasi biliare.

Importante è anche l’uso esterno, con i suffumigi, quando si sono contratti stati influenzali o si soffre di sinusite. La dose di 10-15 gocce nel bollitore d’acqua offre sollievo, soprattutto se si ripete l’inalazione per un paio di volte al giorno.

Il catrame, infine, nella tradizione popolare si applica da secoli per curare le malattie della pelle.

Pigne di Pinus sylvestris L.
Pigne di Pinus sylvestris L.
Pigne verdi
Pigne verdi

Foto da Wikipedia e Pixabay. Elaborazioni CaffèBook.