La stellina odorosa, nella tazza di maggio

In Irlanda, l’uso della stellina odorosa, che in lingua gaelica è chiamata lus molach, ovvero “pianta della lancia”, si diffuse principalmente sotto la dominazione dei Tudor.
Per il profumo intenso, fresco e fragrante dei suoi fiori – soprattutto quando vengono essiccati – era infatti frequente disporne ghirlande sulle pareti dei manor e delle cappelle di culto, per rendere più dolce e amabile l’atmosfera degli ambienti chiusi.
Non solo, i boccioli di questa pianta si utilizzavano comunemente nei cassettoni e negli armadi per difendere la biancheria da tarme e altri insetti, per imbottire i pagliericci dei letti (tradizione che si tramandava anche in Olanda) e addirittura per aromatizzare il tabacco!
Per festeggiare il calendimaggio, si preparava una tisana che nelle Isole Britanniche era definita maybowl, nota anche in terra germanica come maibowle e che si sorseggiava danzando sui prati di primavera. Certo, sempre in Germania, gli uomini preferivano la stellina odorosa nel cosiddetto “vino di maggio”, dall'aroma inconfondibile e assai apprezzato in diverse contrade dell’Europa Centrale.
Del resto la diffusione popolare della maybowl, della “tazza di maggio”, è avvalorata dei principi attivi presenti in questa specie.
Appartiene alla famiglia botanica delle Rubiacee ed è catalogata con il nome latino di Asperula odorata L.
Si tratta di una pianta erbacea, annua, dal rizoma a stolone, esile e strisciante, e dal fusto eretto che può raggiungere i 20 centimetri di altezza. Cresce nei boschi, specialmente in prossimità di faggete.
La pianta della stellina odorosa

Le foglie lucenti sono verticillate in gruppi di 4-8, con una piccola corona di peli sotto ogni verticillo.
I fiori candidi, dal piccolo calice quadridentato (che ricorda una stella) sono riuniti in corimbi dal lungo peduncolo. Sbocciano tra maggio e luglio.
Il frutto è globoso, costituito da doppio achenio e irto di aculei bianchi e uncinati.
Principi attivi della stellina odorosa

La droga medicinale è rappresentata non solo dalle sommità fiorite ma anche dall'intera pianta. Il principio attivo caratteristico è la cumarina, presente in un legame glucosidico detto asperulosina, la cui quantità aumenta proprio in primavera e che conferisce alla stellina odorosa il persistente profumo.
A forti dosi, tuttavia, la cumarina è tossica: provoca cefalee, vertigini, vomito e sonnolenza. Per questo si consiglia di non esagerare con gli infusi: una o due tazze al giorno e non di più! L’asperula contiene poi acido aspertannico, sostanze amare e un olio grasso.
Grazie alla cumarina, la stellina odorosa è un buon calmante del sistema nervoso che giova in caso di malinconia e di nevrastenia, è un leggero ipnotico (i medici naturalisti lo consigliano per le insonnie infantili, degli anziani e dei convalescenti), agisce da antispasmodico, da diuretico e da digestivo (specie in caso di indigestioni) e ha l’interessante funzione di stimolante epatico.
La tisana si prepara versando in una tazza di acqua bollente un cucchiaio da dessert di erba triturata. Non bisogna far bollire e si tiene in infusione per una decina di minuti, prima di filtrare e di dolcificare.
Quanto al vino di maggio, se lo volete provare, per ottenerlo si pongono in un recipiente di vetro scuro un litro di vino buono (bianco o rosso, secondo la preferenza), 80 grammi di zucchero e 60 grammi di sommità fiorite di asperula.
Si lascia macerare per pochi giorni, esponendolo al sole, si filtra e s’imbottiglia. Si beve a piccole dosi, brindando in compagnia per celebrare l’arrivo del mese più fiorito e profumato dell’anno.
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