La scelta del partner

Nell’articolo “Dall’attrazione all’amore” pubblicato il mese scorso abbiamo visto le fasi che conducono alla nascita della coppia e come la teoria dell’attaccamento spieghi la creazione di tale legame.

Ma come può questa teoria spiegare anche la scelta del partner?

Quali sono i criteri che utilizziamo per individuare la cosiddetta “persona giusta”?

La scelta del partner non è casuale, ma segue delle regole biologiche e psicologiche.

Genericamente, si tende a scegliere il compagno seguendo tre effetti:

  1. familiarità: la persona scelta somiglia a qualcuno legato alla propria infanzia.In questo modo si evitano unioni con individui non compatibili e si provano sensazioni di sicurezza e tranquillità;
  2. somiglianza: tale effetto porta a credere che quella persona abbia le caratteristiche che si vogliono tramandare. Esso riguarda l’aspetto fisico, la classe sociale e il livello culturale;
  3. sensibilità: si tende a scegliere un partner che si dimostri premuroso e attento. Ciò rispecchia l’atteggiamento dei bambini che indirizzano le loro attenzioni a chi sembra avere la capacità di prendersi maggiormente cura di loro, che ne riduce il disagio e sa offrire conforto e sostegno (caratteristiche del legame di attaccamento che ho elencato e descritto nell’articolo sopra citato).

Un ruolo importante nella scelta è svolto anche dalle potenzialità riproduttive.

Gli uomini, in particolare, tendono a sceglier donne giovani e belle.

Entrambe queste caratteristiche indicano che quella donna ha la possibilità di concepire per tempi lunghi (giovinezza); che può portare avanti più gravidanze e che trasmetterà geni privi di deformità (bellezza).

Le donne, al contrario, scelgono uomini più anziani, con uno status elevato, affidabili e con solidità economica.

Esse tendono a scegliere partner che possano offrire sostentamento. Ovviamente anche per le donne la bellezza gioca un ruolo importante, ma non è un criterio primario.

Altre ricerche sulla scelta del partner si sono focalizzate sul ruolo dell’attaccamento.

In letteratura sono stati individuati diversi stili di attaccamento, tra cui:

  • attaccamento sicuro – autonomo: l’individuo considera importanti le proprie relazioni di attaccamento. Ha una buona stima di sé (si sente meritevole d’amore) e del partner (visto come sensibile);
  • attaccamento insicuro – distanziante: l’individuo svaluta l’importanza delle sue relazioni di attaccamento ed emerge una presa di distanza da esse;
  • attaccamento insicuro – preoccupato: l’individuo è molto coinvolto nella relazione di attaccamento. È rabbioso, confuso o passivo e spaventato e dominato dalle sue emozioni.

Come abbiamo visto i partner all'interno della coppia agiscono l’uno per l’altro come figura di attaccamento; pertanto sarebbe importante conoscere come i diversi stili di attaccamento individuali possono combinarsi in un rapporto.

Fisher e Crandell (2001) hanno delineato le seguenti tipologie di attaccamento di coppia derivanti dall’incrocio tra i diversi stili individuali:

  • attaccamento di coppia sicuro/sicuro: i partner sono l’uno per l’altro un rifugio e una base sicura e sono disponibili sia a dare sia a ricevere cure. Entrambi dovrebbero essere in grado, se e quando necessario, di porre fine ad un rapporto senza eccessive difficoltà. Questa coppia ha più possibilità di dar vita ad una relazione appagante. Il rapporto non è caratterizzato da gelosia e vi è dialogo e capacità di individuare compromessi;
  • attaccamento di coppia insicuro, di cui vi possono essere tre combinazioni:

 

  • distanziante/distanziante: i partner negano i sentimenti di dipendenza; temono e rifiutano l’intimità. Entrambi vedono l’altro come rifiutante ed inaffidabile quindi, per protezione, evitano un forte coinvolgimento emotivo;
  • preoccupato/preoccupato: entrambi sono convinti che l’altro non soddisfa e non soddisferà il loro bisogno di conforto. Hanno una bassa stima di sé (non si ritengono degni di attenzione e amore). Il rapporto è caratterizzato da gelosia ossessiva da parte di entrambi;
  • distanziante/preoccupato: il partner preoccupato si sente deprivato e abbandonato dal compagno; il distanziante si sente soffocato dal bisogno di conforto dell’altro;

 

  • attaccamento di coppia sicuro/insicuro: in questo caso il partner sicuro può offrire “un’esperienza emozionalmente correttiva al partner insicuro che, così, potrebbe riuscire a comportarsi in modo più flessibile e bilanciato” (Santona e Zavattini, “La relazione di coppia. Strumenti di valutazione”, 2008, Borla, pag. 69). Ovvero, il soggetto con attaccamento insicuro può, in tal caso, modificare la propria modalità relazionale disfunzionale.

 

Foto La scelta del partner a
Foto La scelta del partner

In linea generale, chi ha un attaccamento sicuro tende a scegliere partner sicuri; mentre chi ha un attaccamento insicuro sceglierà un compagno con attaccamento insicuro.

Questo spiega anche perché, spesso, si tende a scegliere una stessa tipologia di partner.

La combinazione dei diversi stili di attaccamento condiziona, pertanto, la stabilità e le caratteristiche del rapporto di coppia.