Cambiare...È così difficile?

“Cambiare o non cambiare… questo è il dilemma!!”

La resistenza al cambiamento è sicuramente uno dei comportamenti maggiormente osservabili sia durante un percorso di psicoterapia sia nella nostra quotidianità: entro certi limiti è del tutto normale.

Cambiare: La resistenza al cambiamento

Cambiare: La resistenza al cambiamento
Cambiare: La resistenza al cambiamento

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Tale tendenza è facilmente intuibile con il concetto di “omeostasi” secondo cui ogni sistema vivente tende a mantenere il suo equilibrio anche quando questo risulti essere disadattivo. Questo accade perché trovare una nuova soluzione, spesso, implicherebbe mutare i nostri schemi ed osservare la situazione da un nuovo punto di vista.

Cambiare può esser vissuto/sentito come un attacco alla propria persona ed ai propri valori.
Cambiare non è né immediato né semplice ma è possibile e richiede, a seconda dell’obiettivo, tempo, motivazione e decisioni.

Le emozioni e le fasi del cambiamento

La resistenza al cambiamento non è l’unico “intralcio” che incontriamo lungo il nostro cammino. La maggior parte di noi si aspetta che accada qualcosa che magicamente ci conduca al nostro traguardo. Purtroppo la realtà bussa sempre alla nostra porta e, anche se duole ammetterlo, sappiamo perfettamente che solo quando decidiamo e ci assumiamo la responsabilità del cambiamento esso diventa reale.

Come anticipato cambiare implica tempo e durante il nostro percorso andremo incontro a 5 fasi, ognuna delle quali caratterizzate da un particolare vissuto emotivo.

Conner e Kelley, in uno studio condotto negli anni ’70, ne individuarono cinque:

  • Fase 1: ottimismo ingiustificato. Corrisponde al momento in cui prendiamo la decisione, stiliamo la lista degli obiettivi da raggiungere (il famoso “lunedì”, il primo dell’anno…) Ci sentiamo forti, sicuri, pieni di energia ed entusiasmo per il nostro nuovo progetto, in grado di affrontare qualsiasi ostacolo! Purtroppo questa fase non dura a lungo e dopo un po’ si potrebbe già iniziare ad abbandonare tutto… Cosa fare allora? Prova a mettere per iscritto tutti i benefici/vantaggi a cui andrai incontro o che ti aspetti da questo nuovo cambiamento e rileggi questa lista nei momenti difficili.

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Le fasi del cambiamento: pessimismo giustificato
Le fasi del cambiamento: pessimismo giustificato

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  • Fase 2: pessimismo giustificato. Questa fase arriva qualche giorno dopo la precedente. Le difficoltà iniziano a presentarsi e superarle e/o affrontarle non è così semplice come credevamo. Giunge la frustrazione e si inizia a pensare che forse non ce la faremo. La nostra mente inizia a dirci qualcosa come: “stai sbagliando!”, “non ce la farai!”, “tanti sacrifici per niente!! Perché continuare?”, “Va beh dai, fallo domani tanto…” Entriamo così nella valle della disperazione arrivando spesso alla fine dei nostri buoni propositi, del nostro nuovo progetto. E’ in questa fase che spesso ci arrendiamo: tutto ci sembra negativo, non vediamo alcun risultato (ma i risultati necessitano di tempo..). Anche in questa fase può esserti di aiuto rileggere la lista che hai realizzato in precedenza; un ulteriore sostegno può giungere dalle persone a te care: condividi con loro i tuoi obiettivi, progetti e insieme valutate se effettivamente non hai raggiunto nessun risultato. Se così fosse contestualizzate la situazione e analizzate se l’obiettivo non è stato ancora raggiunto perché, ad esempio, il tempo trascorso è ancora breve!
Le fasi e la resistenza al cambiamento: il realismo incoraggiante
Le fasi e la resistenza al cambiamento: il realismo incoraggiante
  • Fase 3: realismo incoraggiante. Se guardiamo l’obiettivo, le aspettative, i desideri.. non ci focalizziamo sui piccoli passi necessari per il nostro successo!! Impara allora a suddividere il tuo obiettivo in mini-obiettivi e focalizza la tua attenzione e le energie su un passo la volta! Questa fase è la più importante per ottenere il tuo cambiamento, non sottovalutarla. Salendo un gradino la volta le tue emozioni cambieranno e potrai lasciarti alle spalle frustrazione e delusione. Potrai passare così alla quarta fase.
  • Fase 4: ottimismo giustificato. Credimi, se seguirai i tuoi mini-obiettivi il percorso inizierà ad essere più semplice da questo momento! Ora avrai fatto spazio alla fiducia (nel tuo obiettivo e nelle tue capacità e risorse) e sei diventato/a in grado di gestire le difficoltà. Complimenti! Continua a rimanere focalizzato sui tuoi passi e segui sempre i consigli delle fasi precedenti: ora è il momento di consolidare obiettivi raggiunti ma soprattutto il tuo progresso interiore (e forse, in alcuni casi, è il cambiamento più importante, non credi?)
  • Fase 5: conclusione. Obiettivo raggiunto!!! Bisogna festeggiare!! Questa fase è importante tanto quanto le precedenti: non dare per scontato tutto ciò che hai ottenuto, premiati e congratulati con te stesso/a.
Cambiare e la resistenza 2al cambiamento
Cambiare e la resistenza al cambiamento 2

Cambiare risulta difficile perché ci porta ad abbandonare la nostra “comfort zone” e non è un percorso lineare come spesso, erroneamente, immaginiamo e/o pretendiamo.

Imparare ad affrontare queste fasi è fondamentale: non si può vivere senza il cambiamento;

come sottolineato da Darwin “non è la specie più forte a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.

Contrastare la resistenza non ci darà il benessere che crediamo di possedere rimanendo fermi, non risolverà i nostri problemi e non ci permetterà di raggiungere magicamente la forma fisica che desideriamo, la promozione a lavoro, la capacità di comunicare, la prestazione sportiva che da anni inseguiamo…

Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi” (Ernest Hemingway): le decisioni di oggi influenzeranno il tuo futuro. Scegli di cambiare!

Foto da Pixabay. Elaborazioni CaffèBook.