Il primo lancio col paracadute nella storia
Il primo lancio col paracadute nella storia ebbe luogo il 22 ottobre 1797.
Se consideriamo che il volo dei fratelli Wright risale all'inizio del XX secolo, sembra chiaro che quel primo salto non fu fatto da un aeroplano.
Non so a voi, ma questo è il primo aspetto particolare che attira la mia attenzione, anche se abbiamo già scoperto che ancora prima un turco era riuscito a volare su un razzo e il fratello di questo a planare attraversando in volo tutto il Bosforo.
L'uomo che portò a termine questa impresa fu un francese nato nel 1769, il cui nome era André Jacques Garnerin.
Se dico loro il suo mestiere, la sorpresa sugli aerei che ho insinuato nel primo paragrafo si dissiperà: Garnerin era un pilota di mongolfiere.
Jacques Garnerin faceva parte dell'esercito e sosteneva con veemenza il ruolo che l’invenzione dei fratelli Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier poteva svolgere in guerra.
Il primo lancio col paracadute, quello del 1797, fu un successo e provocò grandi speranze per il futuro.
Una folla si era radunata per vedere come un uomo saltava da centinaia di metri di altezza, tenendo in mano qualcosa come un enorme ombrello.
Il progetto non era stato ancora perfezionato, come si può capire, e in quel primo volo l'invenzione fece sobbalzare l'uomo in modo poco rassicurante, ma gli consentì una discesa abbastanza lenta da raggiungere il terreno senza ottenere in premio qualche frattura ossea.
C’erano stati degli esperimenti precedenti con degli animali posti in ceste e lasciati cadere da una certa altezza con dei grandi “ombrelli” a rallentarne la discesa. Gli esiti erano stati incoraggianti e fortunati per gli animali.
E proprio con un meccanismo simile ad un ombrello si aprivano questi primi paracaduti fatti, naturalmente, in seta.
L'anno seguente, quando annunciò che sarebbe salito su una mongolfiera con una donna, fu bloccato e dovette testimoniare davanti alla polizia.
Apparentemente, uno dei problemi era che la donna sarebbe stata da sola con lui lassù sul globo, e quello era qualcosa di inappropriato. Un’altra delle questioni che impedivano il salto era che il corpo di una donna fosse troppo esile e delicato per affrontare tali altezze...
La donna in questione era la giovane e bella Citoyenne Henri e infine anche il salto fu effettuato senza grossi problemi legali e, ancora una volta, con successo.
La stampa francese dell'epoca parlava molto bene di quei lanci col paracadute, anche se probabilmente usando la parola "parachute".
Garnerin sposò una signora di nome Jeanne Genevieve con la quale condivideva la passione per il volo e le mongolfiere.
La signora Garnerin finì per saltare con il marito, entrando così a far parte del ristretto gruppo dei pionieri del paracadutismo.
Garnerin riuscì a saltare col paracadute da lui perfezionato da oltre 2.000 metri e fece esibizioni in tutta Europa.
Nel 1823 Garnerin, mentre si stava preparando per un volo ricevette un colpo accidentale alla testa e morì.
Il suo testimone lo raccolse una sua nipote, Elisa Garnerin, che saltò in paracadute in circa 40 occasioni, proseguendo le esibizioni europee di suo zio.