La viola del pensiero, specchio degli occhi di santa Brigida
La leggenda narra che gli occhi di santa Brigida, patrona d’Irlanda insieme con san Patrizio, custodissero un raggio di luce che variava di sfumatura dall'oro all'indaco.
Sono i colori che si trovano anche nelle corolle della viola del pensiero ed è per tale motivo che, nell'Isola di Smeraldo,
questa pianta viene chiamata da secoli “Biddy’s eyes”, ovvero “occhi di santa Brigida”.
Una graziosa tradizione delle campagne irlandesi, che oggi purtroppo si va perdendo, spinge le bambine a raccogliere durante l’estate i fiori della viola del pensiero, per farli essiccare tra le pagine dei libri o in una pressa.
Li conserveranno per tutto l’autunno e per buona parte dell’inverno, sino a quando, nella notte del 31 gennaio, vigilia dell’antica festa pagana di Imbolc e adesso della celebrazione liturgica di santa Brigida, che cade appunto il 1° febbraio, con le violette secche prepareranno un piccolo letto su cui distendere una bambola di pezza, sovente cucita dalle loro nonne, con le sembianze della santa. (leggi anche: Il tarassaco, erba prediletta di santa Brigida)
Così facendo, ogni bambina accoglie simbolicamente santa Brigida nella sua casa e nella sua famiglia.
Pianta romantica per eccellenza, la viola del pensiero è stata impreziosita nelle Isole Britanniche con tanti altri nomi affettuosi:
“Cupid’s delight”, “Heartsease”, “Kiss behind the garden door”, “love in idleness”…
Ma per la particolare disposizione dei suoi petali e per i tre colori che la caratterizzano è anche detta “Herb Trinity”.
In lingua irlandese, è indicata con il termine “Goirmín”, che significa letteralmente piccolo fiore blu.
Come la “cugina” viola mammola, appartiene alla famiglia delle Violacee ed è catalogata come Viola tricolor L.
Si tratta di una pianta erbacea, annua o perenne, la cui altezza è compresa tra i cinque e i quaranta centimetri, con foglie alle base ovate o ovato-lanceolate e foglie secondarie grandi e pennate.
I fiori hanno diverse dimensioni, a seconda della varietà, in genere comprese tra il centimetro e mezzo e i tre centimetri, e presentano i due petali laterali rivolti verso l’alto.
Sbocciano tra maggio e ottobre e, come già anticipato, sono multicolori, con tinte che brillano di bianco, di giallo, di arancione, di blu e di violetto.
Riguardo all'habitat, questa specie predilige i prati, i campi e i luoghi erbosi in genere d’Asia e d’Europa.
Viola del pensiero, i principi attivi
Dal punto di vista fitoterapico, ha principi attivi interessanti:
contiene nelle sommità fiorite un glucoside flavonico chiamato violaquercitrina, che agisce sulle affezioni della pelle e da cui si ricavano anche l’acido salicilico e il salicicato di metile.
Ci sono poi altre sostanze, come la violaxantina e la violina, mucillaggini e saponine.
Sia per uso interno sia per uso esterno (applicando compresse di decotto), giova quindi nelle malattie della pelle, anche in quelle croniche, dalla crosta lattea dei lattanti all’acne giovanile, dalla psoriasi agli eczemi, dall'herpes all'impetigine.
Ma tanti sono gli impieghi curativi:
la viola tricolor è un buon decongestionante e depurativo, è diuretica e costituisce una sorta di tonico generale.
In passato è stata persino utilizzata come rimedio contro la sifilide.
Oggi i medici naturalisti la prescrivono per i disturbi circolatori (flebiti, ulcere alle gambe o emorroidi), per combattere reumatismi, gotta, arteriosclerosi, scrofolosi e orticaria.
Calma infine gli spasmi nervosi e gli stati isterici.
La tisana è abbastanza gradevole di gusto e si prepara versando due cucchiai rasi di droga essiccata in mezzo litro d’acqua fredda, si porta a bollore, si spegne e si lascia in infusione per un quarto d’ora.
Quindi si filtra, si dolcifica a piacere e si beve lungo la giornata.
In alternativa, si può assumere sotto forma di tintura madre (che è un alcolato), opportunamente diluita in acqua.
Avreste mai immaginato che ci fossero tante splendide virtù, racchiuse negli occhi di santa Brigida?
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