Olio di caffè: il nuovo carburante dei bus di Londra
Da novembre un nuovo carburante alimenta parte dei bus di Londra: si tratta dell’olio di caffè.
Ad essere precisi circa 9500 bus circolano grazie a biocarburanti derivanti anche da scarti alimentari.
L’olio di caffè è ottenuto in parte dai fondi di caffè di cui già conoscevamo i numerosi riutilizzi: compost per le piante, coltivazione dei funghi, assorbiodori per la casa.
E ancora maschere di bellezza e, se avessimo avuto modo di provare il caffè turco nella sua giusta atmosfera, forse potremmo aver assistito alla lettura della posa fatta da una caffeomante.
L'introduzione a Londra del nuovo carburante con una percentuale di olio di caffè, è ad opera di Arthur Kay cofondatore della Bio-bean-
Arthur Kay già in precedenza tramite i coffee log (fondi di caffè) aveva creato un combustibile per riscaldare in maniera ecologica e sostenibile le case londinesi.
I londinesi sono soliti bere in media 2 o 3 tazze di caffè al giorno:
Pensiamo ai tanti modi di consumare un caffè: caffè americano, decaffeinato, solubile e, perchè no, anche il caffè corretto, e, di conseguenza, alla grande quantità di scarti che derivano dall'assaporare un simile piacere.
A tanti caffè corrisponde una produzione totale di oltre 200.000 tonnellate di fondi di caffè all'anno, uno spreco che equivarrebbe all'emissione di 126.000 tonnellate di CO2.
Quindi perchè non riutilizzarli?
La Bio-bean in collaborazione con la Schell, e Argent Energy ha dato vita alla creazione di questo carburante composto per il 20% da olio di caffè.
Come l'olio di caffè diventa un biocarburante
A livello internazionale per indicare una miscela di biodiesel si usa la lettera "B" seguita dal numero che indica la percentuale di biodisel.
Il carburante realizzato per i bus di Londra, ad esempio, è B20 perchè ha una concentrazione del 20% di olio di caffè e l'80% diesel derivato dal petrolio.
Il nuovo carburante a base di caffè "B20" ha anche il grande vantaggio di essere più stabile del biodiesel tradizionale a causa delle sostanze contenute nel caffè.
I fondi di caffè possono essere reperiti presso catene commerciali e fabbriche, processati in olio di caffè, ed infine mescolati all’olio minerale.
Il B20 è utilizzabile dai bus londinesi senza che vengano apportate modifiche ai motori, quindi nessun costo da sostenere.
Inoltre ha un minore impatto ambientale riducendo l‘emissione di Co2 del 10-15%.
Studio Journal of Agricultural and Food Chemistry dell'American Chemical Society
Negli Stati Uniti è stato pubblicato uno studio sul Journal of Agricultural and Food Chemistry dell'American Chemical Society (ACS) condotto da Mano Misra, Susanta Mohapatra e Narasimharao Kondamudi.
Un articolo di Mark T.Sampson basato sullo studio dei tre ricercatori, riporta che i fondi di caffè inutilizzati forniscono una fonte di biodiesel economica, abbondante e rispettosa dell'ambiente.
Il fatto che i fondi di caffè contengano tra l'11 e il 20% di olio di caffè in peso fa stimare all'incirca a 340 milioni di galloni di biodiesel la fornitura mondiale di carburante che se ne ricaverebbe.
I solidi rimasti dalla conversione inoltre possono essere convertiti in etanolo o utilizzati come compost.
In Italia consumiamo 39 miliardi di caffè all’anno, i livelli di inquinamento sono alti e non parliamo delle discariche, non certo simili a quelle svedesi quindi direi che questo progetto merita attenzione.
Naturalmente, resta da capire se il processo di trasformazione sia economicamente vantaggioso
Non avremo i double-decker bus, i famosi bus londinesi a due piani, ma di olio di caffè ne avremmo davvero tanto!