Tradizioni e sapori nel Chianti Classico di Leonardo Manetti
Per conoscere e visitare l’Azienda Agricola Leonardo Manetti dobbiamo andare a Greve in Chianti e raggiungere quindi il centro del territorio del Chianti Classico D.O.C.G, nel cuore della Toscana.
È un luogo dalle tradizioni vinicole plurisecolari e questo viaggio non può non ricordarci quanta storia sia passata fra queste colline, lungo queste strade che collegano due delle città d’arte più famose al mondo: Firenze e Siena.
Leonardo Manetti è un imprenditore moderno, per preparazione e conoscenze, ma con una sensibilità che lo ha sempre condotto a scegliere il miglior connubio con la tradizione.
Non è un caso che oltre al Chianti Classico D.O.C.G e al Vino I.G.T Toscana produca Olio Extravergine di Oliva e sia rimasto tra i pochi a coltivare il Giaggiolo.
Sono tutti prodotti che richiedono passione, attenzione e impegno.
Curzio Malaparte disse
“Sarà forse che i toscani non sono come i bovi, che vedono tutto in grande: ma è certo che non perdono mai di vista la misura del mondo, e i rapporti, palesi e segreti, fra gli uomini e la natura”.
È lì il segreto, nel giusto equilibrio fra tecnologia, impegno e tradizione, un’armonia che ritroviamo nel Chianti Classico D.O.C.G dell’Azienda Agricola Leonardo Manetti.
Leonardo Manetti, poeta e viticoltore appassionato fin da bambino alla natura, sente profondamente questi valori che trasmette nelle sue poesie come in tutto quello che produce.
È cresciuto a Greve in Chianti, luogo di incontro fin dal Medioevo, qui c’è la sua azienda e di questi luoghi vuole trasmettere, nelle sue poesie, nei vini, nell’olio e nel giaggiolo, tutte le tradizioni i gusti e i profumi.
Per questo segue in prima persona, dalla selezione delle uve e dalla vendemmia effettuata manualmente in ceste, tutto il processo produttivo del vino che termina con la commercializzazione.
Tutte le operazioni si svolgono con la partecipazione della famiglia che non ha mai tradito l’amore per la propria terra.
Così che quando era forte la tentazione di andare a lavorare in città, nonno Nello e la moglie Annita scelsero di diventare coltivatori diretti.
Il Chianti Classico D.O.C.G dell’Azienda Agricola Leonardo Manetti un vino che colpisce tutti i sensi
Al colore rosso rubino che colpisce la vista segue nell’olfatto con i profumi di frutti di bosco e poi giunge nel palato, il sapore intenso e corposo del vino con un finale asciutto.
Il vitigno è un sangiovese 100% e il vino segue una maturazione di almeno un anno nelle botti e di alcuni mesi per affinarsi in bottiglia.
È adatto a piatti a base di carne, che siano primi o secondi alla griglia e si abbina bene anche al formaggio pecorino, tipico della Toscana.
Noi vi proponiamo il Chianti Classico D.O.C.G dell’Azienda Agricola Leonardo Manetti in abbinamento con la ricetta del petto di tacchino al vino rosso.
La ricetta del petto di tacchino al vino rosso che segue è tratta da Poesie in cucina con le ricette di Mamma Cristina – Edizioni Helicon. Anche in questa silloge di ricette di Leonardo Manetti troviamo, come nel lavoro nella vigna e nelle poesie, il gusto e l’amore per la tradizione dell’autore.
Ricetta del petto di tacchino al vino rosso
Ingredienti, per quattro persone.
- 600 g di petto di tacchino a tocchetti
- 120 g di cipolla
- 200 g di pancetta a dadini
- 1 rametto di rosmarino
- 1 bicchiere di vino rosso
- olio extravergine di oliva
- farina
- sale
- pepe
Preparazione del petto di tacchino al vino rosso
Infarinate leggermente i tocchetti di carne di tacchino.
Tagliatea fettine la cipolla.
In una casseruola scaldate qualche cucchiaio di olio; aggiungete la carne e la pancetta a cubetti.
Rosolate per cinque minuti, aggiungete della cipolla e il rametto di rosmarino. Salate e pepate.
Proseguite la cottura a fiamma vivace, bagnate con il vino rosso e lasciate evaporare.
Abbassate la fiamma e cuocete per altri quindici minuti (se durante la cottura risultasse un po’ troppo asciutto aggiungete un po’ di acqua calda).
Servite subito e naturalmente abbinate con il Chianti Classico D.O.C.G dell’Azienda Agricola Leonardo Manetti, che consigliamo di portare in tavola a una temperatura fra i 16 e i 18 gradi, siamo certi che il vostro palato vi ringrazierà.
Questa ricetta è tratta dal libro: Poesie in cucina con le ricette di Mamma Cristina di Leonardo Manetti – Edizioni Helicon