Dalla grafia di Ava Gardner: Esuberanza, sensualità e capricci tra le righe di una Star a 30 anni dalla sua morte

Il carattere dall'analisi della grafia di Ava Gardner una Star e una delle attrici classiche più famose di tutti i tempi.

“Una donna affascinante è l’inferno dell’anima, il purgatorio del portafoglio, ed il paradiso degli occhi” diceva Bernard le Bovier de Fontenelle scrittore e aforista francese.

Un’affermazione che calza a pennello per Ava Lavinia Gardner – questo il vero nome della diva hollywoodiana – ultima di sette figli.

Ava Gardner

Analisi della grafia di Ava Gardner
Analisi della grafia di Ava Gardner

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Nasce il 24 dicembre 1922 nel paesino di Grabtown (North Carolina) da Jonas Bailey e Mary Elisabeth Gardner. Una ragazza semplice, senza grandi aspirazioni se non quella di divenire segretaria d’azienda. Ma il destino ha in serbo per lei ben altri accadimenti e trasformazioni.

Tutto cambia improvvisamente per una fotografia scattata da suo cognato che la espone nella vetrina del suo negozio. La sua rara e sensuale bellezza viene subito notata. Da lì all’arrivo a Hollywood il passo è davvero breve e la sua carriera sarà da quel momento in perenne ascesa.

Viene descritta da chi l’ha conosciuta come una donna esagerata:

grande passione per l’alcol, per il tabacco, una fisiologica predisposizione a far l’amore d’impulso ancor prima di innamorarsi,

un carattere difficile e incline a scenate chiassose e cambi d’umore.

Dopo un paio di matrimoni sbagliati – il primo con l’ex attore bambino Mickey Rooney e il secondo con il jazzista Artie Shaw, inizia una storia d’amore definita da lei stessa la più importante della sua vita, con Frank Sinatra con cui ritrova il suo equilibrio affettivo unendosi in matrimonio, nel 1951.

I due attendono un figlio che però l’attrice perde durante le riprese del film Mogambo. Si innamora anche di Miguel Dominguin uno dei più famosi toreri dell’epoca (futuro marito di Lucia Bosé e quando la relazione con “The Voice” naufraga definitivamente, trova un nuovo amore, durato ben quattro anni, in Walter Chiari, all'epoca uno dei più grandi e quotati e popolari attori italiani.

Dalla fine degli anni Cinquanta la carriera di questa donna fatale e inquieta inizia a incamminarsi sull'implacabile “viale del tramonto”. Sempre più dedita all'alcool Ava perde lo smalto della sua bellezza, anche se il suo sguardo rimane sempre quello ammaliatore di un tempo.

Decide di allontanarsi dalle scene e dai teatri di posa di quella Hollywood che l’ha vista crescere artisticamente e che ne ha creato quell'immagine da dea e da donna “bella e dannata”.

Si ritira in un appartamento a Londra dove, a causa di una polmonite, che aggrava il suo stato di salute già tanto precario, muore il 25 gennaio 1990, poco dopo aver compiuto 67.

In un’intervista negli ultimi anni della sua esistenza ha dichiarato:

“Occorre accettare il proprio vissuto e il proprio passato. Non importa se non ne siamo orgogliosi: fa parte della nostra vita e di ciò che siamo adesso.

Se non avessimo mai inciampato, non avremmo imparato a rialzarci. Lottate per restare a galla e portate con orgoglio le vostre cicatrici”

La grafia di Ava Gardner

Un forma grande, ampia, dilatata, in ghirlanda inanellata, che alterna gonfiezze a filiformità, che invade lo spazio fluttuando con effervescenza, in una sorta di autocompiacimento e di cedevole abbandono al foglio.

Una grafia che corrisponde a una donna dotata di vigore, calore, con bisogno di spazio e di movimento, di novità e di rapporti con il prossimo, che ha gusto per la vita, amore per il superfluo e per i beni materiali e una spiccata sensualità che spesso risulta dominare sul buon senso.

La grafia di Ava Gardner

La grafia di Ava Gardner
La grafia di Ava Gardner

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Una persona entusiasta e irruenta, generosa, socievole, affettuosa e adattabile, che non sopporta di essere imbrigliata. Il temperamento è quello dei Sanguigni, tipico dei personaggi dello spettacolo o comunque di coloro che amano stare sotto le luci dei riflettori per brillare e combattere le loro fragilità e il senso di nervosismo e di sottile insoddisfazione.

Una donna narcisista, egocentrica, che ama il protagonismo, vanitosa e un po’ teatrale come lo sono spesso tutte le dive. Ava vuole comunicare, condividere, conoscere gente in mezzo a cui risplendere per combattere anche il grande timore della solitudine.

Dotata di un’intelligenza assimilativa ma tendenzialmente superficiale e dispersiva. Il suo spirito critico non è spiccato così come la sua perseveranza, ampiamente compensati dalla capacità di aggirare gli ostacoli.

L’umore è perfettamente in linea con quello delle grandi star: variabile, instabile, schietto, capriccioso, istintivo ma senza rancori.

La firma di Ava Gardner

La grafia di Ava Gardner: la firma
La grafia di Ava Gardner: la firma

La firma grande con maiuscole ampie e gonfie con tratto finale lanciato verso l’alto ben riassumono che siamo di fronte a una vera Femme Fatale, consapevole dei suoi limiti ma anche delle sue virtù, che l’hanno portata diventare una delle attrici classiche più famose di tutti i tempi.

Foto Ava Garner da Wikipedia. Elaborazioni CaffèBook.