Bruno Vespa, una firma camaleontica

La vita e la firma di Bruno Vespa per un'analisi grafologica sul carattere di uno dei più noti giornalisti italiani

Giornalista, conduttore televisivo saggista, autore di moltissimi libri, presenza insostituibile del programma “Porta a Porta” da lui ideato e condotto da oltre vent'anni, festeggia in questi giorni il suo 76° compleanno.

Inizia a soli 16 anni a fare l’articolista e a 18 collabora già con la Rai.

La vita privata di Bruno Vespa

Non si sa molto della sua vita privata, ha sempre vissuto al riparo dei riflettori se non per la professione che svolge. Ha raccontato di essere stato vittima di bullismo da piccolo, ha un fratello, Stefano, più giovane e identico a lui, è sposato con Augusta Iannini, importante e brillante magistrato, un matrimonio inossidabile da cui sono nati due figli.

Si dice che ami fare lunghe passeggiate, che ami il buon vino e la buona tavola e che nutra una vera passione per i cartoni animati, soprattutto quelli della Disney.

Dice di se stesso: “Ho un aspetto serioso, ma sono istintivamente molto giocoso. Sono molto represso, e quindi vorrei fare quello che non ho mai fatto”.

Il suo stile giornalistico è stato definito: concavo e convesso. Con una camaleontica vocazione a stare dalla parte del potere e sempre per definizione “moderato”.

La firma di Bruno Vespa

Bruno Vespa
Bruno Vespa

La mano dell’uomo è una sorta di prolungamento del cervello, un tentacolo esterno capace di tradurre il pensiero in movimenti:

tra questi movimenti c’è la scrittura.

La mano-scrittura è il risultato di meccanismi neurofisiologici stupefacenti, di un’attività psicologica complessa e peculiare di ogni individuo e la grafologia è un potente strumento di decodifica, capace di interpretare ciò non sempre è visibile nella conoscenza del prossimo.

Sappiamo che da una sola Firma non è possibile tracciare un ritratto di personalità, ma se osserviamo quella di Bruno Vespa, possiamo notare alcuni particolari che ci colpiscono e che proviamo ad analizzare.

Il gesto grafico è deciso, affermato, ponderato, non impulsivo.

La firma di Bruno Vespa
La firma di Bruno Vespa

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La forma è personalizzata e semplificata, seppur con qualche eccesso. Il Nome, più grande in dimensione, con un’iniziale importante, esprime una certa eleganza, morbidezza e ricercatezza pur rimanendo nella sobrietà.

Il Cognome è più piccolo, nonostante la svettante e orgogliosa iniziale maiuscola, incompleto, con un evidente gesto a tuffo della “p”, sopraelevata e inanellata. Esso si conclude con un “ punto a trattino” finale. La forma è tendenzialmente angolosa.

Questi segni ci suggeriscono un soggetto dotato di volontà, razionalità, ricerca di chiarezza e precisione, di senso del dovere, desideroso di realizzazione, che sa assumere anche posizioni nette e decise celate dietro modi eleganti e miti.

La morbidezza delle curve della iniziale maiuscola “B”, in contrasto con l’angolosità delle altre, oltre a lasciar trapelare un certo narcisismo, sembra proprio funzionare come biglietto da visita di un soggetto accogliente e flessibile, atto a mascherare i reali obiettivi di un carattere in realtà più deciso, risoluto e meno disposto al compromesso.

Interessante anche osservare il Cognome, che ci parla della discendenza e del rapporto con la figura paterna. Senza voler sollevare nuovamente le polemiche sull'ipotesi che Bruno Vespa sia in realtà un figlio illegittimo di Mussolini, possiamo comunque notare come il Cognome sia più piccolo e incompiuto.

L'analisi grafologica della firma di Bruno Vespa

La firma di Bruno Vespa (cognome)
La firma di Bruno Vespa (cognome)

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Grafologicamente sembra segnalare un aspetto della vita del giornalista che crea ansia, un rapporto con la propria stirpe non del tutto sereno, confermato anche dalla lettera “p” particolarmente sopraelevata e inaspettatamente tuffata verso il basso.

Un affondo che rivela il desiderio recondito di colpire con l’uso delle parole, quasi fossero spade, che esprime la volontà di dominio sulle cose, esplicitato anche, magari nel privato, con imperiosità di atteggiamenti.

Un uomo dunque vestito di cordiale umiltà, di continenza e di misura, che tiene inconsapevolmente ad affermare di non dovere nulla a nessuno per essersi affermato, che ha gusto per la discussione, che necessita in realtà di continue conferme e di un palcoscenico in cui continuare a brillare.

Il punto a trattino finale non fa che sancire il muro invalicabile di riservatezza nei confronti del proprio privato.

Foto da Wikipedia. Elaborazione CaffèBook