Scrivere, la magia della penna e il profumo della carta
Siamo in un momento difficile, in un periodo in cui la nostra quotidianità è stata completamente stravolta, in cui i nostri ritmi quotidiani si sono dilatati, dove riscopriamo “lavori” accantonati negli anni per mancanza di tempo o ci improvvisiamo ad affrontare piccole azioni giornaliere che solo un mese fa erano impensabili.
Scrivere con la penna
Per chi è grafologo come me, che si occupa di mano-scrittura a 360, che ama studiare la traccia dell’inchiostro sulla carta, che conosce quanto siano rivelatrici la forma delle lettere, il tipo di movimento sul foglio, il tratto e la firma di un individuo, il quale, in modo assolutamente unico e personale, mette “nero su bianco” il proprio universo interiore, viene spontaneo invitare tutti voi a riscoprire, tra le altre cose, anche il piacere di scrivere.
Oggi non si usa quasi più servirsi di carta e penna e tanto meno francobolli, per inviare un nostro pensiero, sia esso d’amore o di mera comunicazione di fatti.
Guido Ceronetti qualche mese fa su “LA STAMPA” in un articolo dal titolo:
“Non telefonate ditelo con la lettera” elogia il messaggio scritto affermando:
“bisogna che la giornata in cui avete scritto affrancato e spedito tre lettere e cinque cartoline la sentiate come una deliziosa carezza nel profondo dell’anima”.
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Il mio invito non è oggi quello di scrivere e spedire delle lettere intasando le poste, costringendo i postini a consegnare messaggi cartacei, contribuendo magari a diffondere il terribile virus che ci ha colpito così pesantemente.
Vorrei però che l’affermazione di Ceronetti ci facesse riflettere...
Vorrei invitare ognuno di voi a ripristinare questo modo di comunicare, più intimo e speciale.
Non possiamo certo fermare la tecnologia, che ci porta all'uso dei telefoni cellulari, delle mail, del computer ecc., e che ci aiuta specialmente in momenti come quello che stiamo vivendo a rimanere connessi con il mondo, ma non per questo dobbiamo dimenticare, o peggio ancora abolire, come si sta già facendo in alcuni Stati, la grafia. Possiamo utilizzare entrambi!
Prendiamo carta e penna e scriviamo i nostri pensieri, poi li fotografiamo e con un click li inviamo ai destinatari. Certo non è la stessa cosa voi direte... si è vero… però…
Vi invito a fermarvi un attimo... a sedervi comodamente a un tavolo, non deve essere per forza una scrivania, a mettere davanti a voi un meraviglioso foglio tutto bianco, che è lì per voi, pronto ad accogliere con tutta calma ciò che vi scorre dentro...
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Respirate profondamente e impugnate una penna che vi corrisponde, a punta fine se siete un po’ timidi e riservati, più spessa e colorata se siete passionali ed esuberanti…
vi invito a tracciare le prime parole...
proprio quelle che faticano a uscire, ma che, già dopo poche lettere, riproducono il mormorio, i colori e il profumo della vostra anima.
Forse non sarete più capaci di smettere…
Guido Ceronetti su LA STAMPA: “Non telefonate ditelo con la lettera”, Foto da Pixabay e di Barbara Taglioni, grafologa.