Il raro Giglio del Kerry
Ci permettete per una volta un articolo un po’ diverso? Diciamo più botanico che erboristico, perché di questa pianta non si conoscono studi scientifici dal punto di vista medicinale e forse non se ne faranno purtroppo in futuro, perché ormai è specie a rischio estinzione.
Lilioasfodelo o Kerry Lily (Simethis planifolia Gren., Simethis mattiazzii Saccardo, Anthericum mattiazzii Vandelli…)
Nel 1848, il reverendo Thaddeus O’Mahony, che tuttavia preferiva farsi chiamare con il nome gaelico di Tadhg Ó Mathúna perché era un esimio professore di lingua e letteratura irlandese al Trinity College di Dublino, trascorse una vacanza in Kerry, nel sud ovest dell’Irlanda.
Siccome era anche un appassionato naturalista, durante le sue passeggiate non perdeva occasione di studiare la flora locale. E un bel giorno s’imbatté in un fiore misterioso, spuntato tra le rocce.
Era un giglio, ma non se ne erano mai visti di simili in Irlanda. Per questo si affrettò a scrivere un articolo dettagliato che fu pubblicato dal London Journal of Botany, rivelando l’esistenza di un Kerry Lily che cresceva selvatico nella zona di Derrynane in terreni “never been turned up”, ossia che non erano mai stati lavorati dalla mano dell’uomo.
Il Lilioasfodelo o Kerry Lily
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In realtà, il Kerry Lily era pianta già conosciuta altrove con il termine comune di lilioasfodelo: vegetava in Francia (soprattutto in Bretagna e in Corsica) in Italia (Sardegna, Sicilia, Toscana, Lazio e Campania) ma anche in Marocco, Algeria e Tunisia.
Sembrava aver disdegnato accuratamente la Gran Bretagna, dove ancora oggi non esiste allo stato spontaneo, e per questo motivo fece piuttosto scalpore reperirlo nell'altrettanto nordica Irlanda.
Eppure nei dintorni di Derrynane doveva essersi insediato dalla notte dei tempi, perché i contadini lo trattavano familiarmente:
dalla radice, ricca di mucillaggini, ricavavano una sorta di colla per uso domestico e a chi soffriva di eruzioni cutanee applicavano un cataplasma di rizoma tritato insieme con aglio o con cipolla.
Riportiamo questo uso popolare come semplice curiosità ma sottolineiamo che non c’è alcun tipo di studio scientifico ad avvalorarlo.
Il lilioasfodelo o Kerry Lily risponde a una vera e propria tribù di nomi botanici, che rivelano l’eterogenea classificazione che ha avuto nel tempo:
Simethis planifolia Gren., Simethis bicolor Kunth, Anthericum planifolium L., Simethis mattiazzii Saccardo, Anthericum mattiazzii Vandelli, Bulbine planifolia Spreng., Pubilaria bicolore Raf., Phalangium bicolore DC., Morgagnia bicolor Bubani…
In ogni caso, appartiene alla famiglia delle Asfodelacee.
Come habitat, predilige le aree paludose e rocciose, e soprattutto i pendii rivolti a sud.
È una specie perenne che raggiunge un’altezza massima di 25 centimetri e la cui radice è un rizoma verticale.
Le foglie nascono alla base della pianta e possono raggiungere i 30 centimetri di lunghezza: sono strette, erbacee, grigiastre, talvolta arricciate.
L’infiorescenza è a fusto eretto, con spiga di 3-10 fiori e poche foglioline.
Il bocciolo ha una sfumatura violacea caratteristica ma la corolla a sei petali, una volta aperta, è decisamente candida.
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In Italia il lilioasfodelo sboccia tra maggio e giugno:
solo in Kerry la fioritura si protrae sino a tutto il mese di luglio.
Il frutto è costituito da una capsula trilobata.
È un piccolo, raro giglio da scoprire, da ammirare e da proteggere: forse non avrà virtù terapeutiche ma la sua delicata bellezza non può che conciliare il buonumore e suggerirci pensieri sereni.
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Foto da Wikipedia, Wildflowers of Ireland (.net),Floralimages (.co.uk), Plantillustrations (.org). Elaborazione CaffèBook.