Le Langhe, terre di vigne e noccioleti ma anche di scrittori: visitiamo i luoghi cari a Cesare Pavese e a Beppe Fenoglio.

Gli scrittori delle Langhe: in questo reportage visitiamo i luoghi cari a Cesare Pavese e Beppe Fenoglio fra panorami mozzafiato e vigneti

In quattro precedenti reportage ho parlato della Langa Bassa e della Langa Alta, delle loro vigne, dei vini, dei noccioleti e delle loro bellezze storico-artistiche (chiese, torri, castelli).

Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.

Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.

Ma Le Langhe sono anche terre di scrittori, di grandi scrittori e in questo reportage cercheremo di conoscere i luoghi cari a due grandi scrittori nati nelle Langhe e che hanno rappresentato e rappresentano due voci autorevoli della letteratura italiana del ‘900: Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.

Cesare Pavese

Cesare Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, un paesino delle Langhe, in provincia di Cuneo, il 9 settembre del 1908 e morì suicida il 27 agosto 1950 a Torino.

Santo Stefano Belbo, un Comune della Provincia di Cuneo con più di 4000 abitanti, è situato sulle rive del torrente Belbo e la sua economia si basa prevalentemente sulle produzioni vitivinicole e sulla lavorazione della nocciola “Tonda Gentile”.

Gli scrittori delle Langhe: Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese

Gli scrittori delle Langhe: Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese
Gli scrittori delle Langhe: Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese

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Tra i monumenti e i luoghi d’interesse vanno segnalati il Santuario della Madonna della neve e la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo che, risalente al 1300, sorge accanto ai resti di un'antica torre medievale e ai ruderi del castello.

2 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese
2 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese

Ma Santo Stefano Belbo deve la sua notorietà soprattutto al fatto di aver dato i natali a Cesare Pavese, tutto in questo paese langarolo ruota intorno al famoso letterato che fu scrittore, poeta, traduttore e critico letterario.
Elenchiamo di seguito le principali opere di Cesare Pavese in ordine cronologico di pubblicazione:

Racconti e romanzi:

Paesi tuoi (1941), Prima che il gallo canti (1948), La spiaggia (1941-1942-1956), Feria d'agosto(1946), Dialoghi con Leucò (947), Il compagno (1947), La casa in collina (1948) La Bella estate (1949), La luna e i falò (1950), Notte di festa (1953), Fuoco grande (1959), Ciau Masino (1968), Lotte di giovani e altri racconti (1993).

Poesie

Lavorare stanca (1936), la terra e la morte (1947), Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951), Poesie del disamore e altre poesie sparse (1962), Poesie edite ed inedite (1962) e Poesie giovanili (1989).

Cesare Pavese fu autore anche di numerosi saggi e diari, di sceneggiature, di epistolari, di numerose traduzioni.

Durante una breve vacanza agostana nel Comune di Santo Stefano Belbo ho visitato i luoghi che evocano tutt’ora la memoria dello scrittore e ho potuto constatare come sia ancora amatissimo dai suoi concittadini.

4 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese
4 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese

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Ho visitato il Centro Studi Cesare Pavese che, aperto nel 1973, a partire dal 1981 è stato ospitato in una sede autonoma tra Moncucco e Valdivilla e, dopo l’alluvione del 1994, è stato trasferito preso la sede della Chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo nella quale si trova tutt'ora. 

Il Centro Studi ha svolto e svolge tutt'ora un’intensa e interessante attività organizzando importanti convegni, eventi culturali e promuovendo il recupero e la conservazione di un enorme patrimonio culturale.

Poi ho visitato la casa natale di Pavese

che si trova sullo stradone per Canelli e che, venduta dopo la morte del padre dello scrittore, è stata variamente trasformata dai diversi proprietari che sono avvicendati nel tempo.

3 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese
3 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese

La sua architettura è ben lontana da quella tradizionale contadina e, piuttosto, richiama un gusto da piccola borghesia provinciale.

Infine ho reso un doveroso omaggio alla tomba dello Scrittore presso il cimitero di Santo Stefano Belbo

e mi ha fatto piacere vedere che sulla tomba c’erano dei fiori non ancora appassiti,

segno evidente che i suoi familiari e i suoi concittadini non si sono scordati di lui e che, anzi, il suo ricordo è tutt'ora vivo nelle loro menti e nei loro cuori.

5 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese
5 Santo Stefano Belbo e Cesare Pavese
6 Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese
6 Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese
7 Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese
7 Gli scrittori delle Langhe: Cesare Pavese

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Giuseppe Fenoglio

Giuseppe Fenoglio, detto Beppe, è nato ad Alba, nel cuore delle Langhe, il primo marzo del 1922 ed è morto a soli 41 anni non ancora compiuti a Torino il 18-2-1963.

Oltre che partigiano e scrittore fu un traduttore e drammaturgo, ma la sua fama è legata soprattutto all'attività di scrittore.

Gli scrittori delle Langhe: Alba e Beppe Fenoglio

8 Gli scrittori delle Langhe: Alba e Beppe Fenoglio
8 Gli scrittori delle Langhe: Alba e Beppe Fenoglio

Nonostante la morte prematura, ha avuto una discreta produzione letteraria come si evince dal seguente elenco del sue opere più significative indicate secondo ordine cronologico di pubblicazione:

I ventitré giorni della città di Alba (1952), La Malora (1954), Primavera di bellezza (1959),

Un giorno di fuoco (che, oltre a dei racconti, contiene il romanzo incompiuto Una questione privata) (1963), I

l partigiano Johnny (1968), La Paga di sabato (1969).

È opinione corrente che “La Malora”, “I ventitré giorni della città di Alba” e “Il partigiano Johnny” siano i suoi tre romanzi di maggiore successo.

Le Langhe sono state la “location” dei romanzi fenogliani e durante l’estate appena trascorsa sono andato alla ricerca dei luoghi cari allo scrittore ed anche di quelli descritti nei suoi racconti e ora mi piace pubblicare qualche mia foto che documenta questo percorso, sperando di fare cosa gradita ai lettori di questo magazine.

La prima tappa di questo viaggio “letterario” è stata ovviamente Alba, la città che gli ha dato i natali, dove c’è la sua casa natale e il centro degli studi fenogliani.

Alba e Beppe Fenoglio

9 Gli scrittori delle Langhe: Alba e Beppe Fenoglio
9 Gli scrittori delle Langhe: Alba e Beppe Fenoglio
10 Alba e Beppe Fenoglio
10 Alba e Beppe Fenoglio

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La seconda tappa è stata quella nel Comune di San Benedetto Belbo che si trova in provincia di Cuneo tra le verdi colline dell'Alta Langa, luoghi ricchi di tartufi, funghi, vigne e noccioleti.

Questo bellissimo piccolo borgo, che conta meno di 200 abitanti, ha una storia millenaria tanto che il suo nome è collegabile ad un monastero di Benedettini fondato nei pressi del Belbo intorno al 1035.

Santo Stefano Belbo ha un ricco patrimonio di tradizioni che vanno dal campo alimentare (come il “Micùn”, rito di benedizione e distribuzione del pane legato alle celebrazioni del Giovedì Santo) a quello musicale (fondato sulla passione per il canto corale).

Gli scrittori delle Langhe: San Benedetto Belbo e Beppe Fenoglio

11 Gli scrittori delle Langhe: San Benedetto Belbo e Beppe Fenoglio
11 Gli scrittori delle Langhe: San Benedetto Belbo e Beppe Fenoglio
12 Gli scrittori delle Langhe: San Benedetto Belbo e Beppe Fenoglio
12 Gli scrittori delle Langhe: San Benedetto Belbo e Beppe Fenoglio
13 Santo Stefano Belbo e Beppe Fenoglio
13 Santo Stefano Belbo e Beppe Fenoglio

In particolare, però, il Comune di San Benedetto Belbo ha una straordinaria ricchezza di patrimoni ambientali tanto che i suoi boschi sono considerati di grande importanza nel paesaggio forestale delle Langhe.

C’è da segnalare, ad esempio, la presenza della quercia sempreverde (Quercus crenata), un raro ibrido tra cerro e leccio, in aggiunta a rare piante erbacee e suffruticose del sottobosco.

Lo stesso torrente Belbo a San Benedetto è stato individuato dalla Regione Piemonte come biotopo di interesse regionale con la denominazione “Il torrente Belbo e il Lago delle Verne”.

Le sue acque ospitano specie non comuni di libellule, la sanguinerola (un piccolo pesce di acque fresche e pulite) e il celebre gambero d’acqua dolce del Belbo ormai soggetto a tutela.

San Benedetto Belbo fu molto amato e assai frequentato da Beppe Fenoglio

e conserva tutt'ora i tratti di quel mix di tradizione antica, umiltà e fierezza che lo scrittore ha mirabilmente immortalato nei suoi romanzi.

Ed è per ricordare questo legame particolare col grande scrittore che è stato allestito nel Comune di San Benedetto Belbo un itinerario letterario attraverso i luoghi che conservano la testimonianza dei romanzi da lui ambientati nel paese.

Il percorso si sviluppa "ad anello" all'interno centro storico del Paese e in dieci tabelloni viene raccontato il rapporto intercorso tra il paese e lo scrittore e in un uguale numero di targhe sono riportate citazioni dedicate ai luoghi più significativi raccontati nelle sue opere.

San Bovo e Beppe Fenoglio

14 Gli scrittori delle Langhe: San Bovo e Beppe Fenoglio
14 Gli scrittori delle Langhe: San Bovo e Beppe Fenoglio

L’ultima tappa dell’itinerario fenogliano è approdata a San Bovo, una frazione del Comune di Castino, dove si trovava l’Azienda agricola del Pavaglione nella quale ha lavorato Agostino Braida, il protagonista de “La Malora”

Visitando la cascina del Pavaglione mi è sembrato rivivere le atmosfere percepite durante la lettura di tutto il romanzo e quasi quasi ho accarezzato l’idea di potere incontrare Agostino e magari di potere interloquire con lui che è stato uno degli eroi della “sfortuna e del riscatto fenogliani”.
La traccia del Fenoglio partigiano l’avevamo incontrata qualche anno fa a Treiso lungo la Strada Romantica delle Langhe e del Roero, nelle rocche fenogliane della Resistenza.

Buona lettura e buona visione delle foto a tutti!

Foto reportage di Michelangelo La Rocca