La 60 mostra della ceramica di Castellamonte (TO)
È l’ultimo weekend di agosto e decidiamo di andare a visitare una bella mostra della ceramica nella città di Castellamonte (TO) che è stata inaugurata il 21 agosto scorso e chiuderà i propri battenti il prossimo 12 settembre.
60 mostra della ceramica di Castellamonte (TO)
La mostra di ceramica l’avevamo già visitata tanti anni fa, quando negli anni novanta siamo andati ad abitare nel Canavese, nella cintura di Ivrea.
Castellamonte è una bella cittadina che ha quasi 10.000 abitanti e fa parte della Città Metropolitana di Torino, dal capoluogo piemontese dista circa 40 Km, dalla città di Ivrea, invece, dista soltanto circa 20 Km.
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Tra i monumenti e i luoghi ‘interesse meritano senza dubbio di essere segnalati:
la rotonda antonelliana (rimasta un’opera incompiuta), il castello, la stufa di Ugo Nespolo, la Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e Torre romanica, la Chiesa barocca di San Rocco, l’arco di Pomodoro.
Quella di quest’anno è la 60 edizione della mostra della ceramica che avrebbe dovuto svolgersi nel 2020 ed è stata, invece, posticipata a quest’anno a causa della pandemia;
la mostra della ceramica rappresenta un evento culturale ed economico molto importante non solo per la città di Castellamonte ma per tutta la città metropolitana di Torino e per l’intera Regione Piemonte.
La sua prima edizione risale al 1961 e fu promossa dal sindaco Carlo Trabucco che guidò la città di Castellamonte nel quinquennio 1960-60; alla inaugurazione della prima mostra partecipò Giulio Andreotti.
La mostra di quest’anno si sviluppa nei seguenti sette punti espositivi:
la Rotonda Antonelliana, il Palazzo Botton, il Centro Congressi P. Martinetti,
il Liceo artistico 25 aprile Faccio, il Cantiere delle arti,
il Centro ceramico Fornace Pagliero e la Società di Sant'Anna Boschi e castelletti.
Avere scelto come prima location della mostra della ceramica la Rotonda Antonelliana è stato un ritorno al passato ed in particolare alla sua prima edizione del 1961.
Il luogo è molto bello, di grande pregio architettonico; nel grande piazzale circondato dalle mura della chiesa, che Alessandro Antonelli non riuscì a completare, sono esposte opere in ceramica di grandi dimensioni realizzate da artisti locali, in particolare di Castellamonte e del Canavese.
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Sei bellissime stufe in ceramiche si possono ammirare all'interno dei portici di Palazzo Antonelli.
Le stufe di ceramica rappresentano la perfetta sintesi di due grandi tradizioni di Castellamonte: quella dell’arte della ceramica e quella delle stufe.
All'interno di Palazzo Botton l’interessante mostra si articola su due piani:
Al piano terra si possono ammirare le opere di grandissimo valore culturale ed estetico selezionate per il concorso “Ceramics in love three”; tali opere oltre che dall'Italia intera provengono anche da altri 25 diversi Paesi.
Al piano nobile del medesimo Palazzo Botton sono esposte le più significative opere del grande scultore e ceramista Renzo Igne per rendere omaggio alla sua memoria a vent'anni dalla sua prematura scomparsa.
Interessante è anche la ricca esposizione al Centro Congressi P. Martinetti.
Al secondo piano viene riproposta dopo tanti anni la mostra “ceramiche sonore” all'interno della quale si può ammirare la collezione di circa 50 fischietti in terracotta e smaltati donati da Clizia alla Città di Castellamonte.
Al primo piano si rende omaggio allo storico Nicola Mileti, che è stato curatore delle mostre svoltesi nel ventennio che va dal 1981 al 2001, e al Sindaco Carlo Trabucco e alle prime edizioni della mostra organizzate a partire dal 1961.
All'ultimo piano il C.N.A. espone le “ceramiche da indossare” chiudendo l’insieme espositivo delle numerose mostre.
La quarta tappa della mostra, quella al Liceo Artistico 25 Aprile Faccio, ci ha riservato una piacevolissima sorpresa.
Il Liceo, che ha sempre avuto un forte legame con la Mostra della Ceramica, presenta gli iter didattici specifici legati all'indirizzo Design Ceramica esponendo le opere realizzate dagli studenti.
Abbiamo apprezzato la molteplice varietà di tali opere e la grande fantasia con quale sono state realizzate; riteniamo che gli studenti (ben guidati dai loro docenti) meritino un grande apprezzamento sia per i contenuti che per le forme di quanto esposto.
Al Cantiere delle Arti si possono ammirare due raccolte:
la prima, di Sandra Baruzzi, è intitolata “Sensibili visioni” e racchiude le opere nate durante i terribili mesi della pandemia;
La seconda, di Guglielmo Marthyn, s’intitola “L’incanto” e contiene le opere che si rifanno alla tematica del racconto fiabesco.
Il Centro Ceramico Fornace Pagliero ospita una mostra antologica di Giovanni Matano che va dai quadri alle sculture in legno e ceramica.
Infine la Società di Sant'Anna Boschi e castelletti accoglie una mostra di opere di Miro Gianola dedicate ai castelletti.
A noi la mostra è piaciuta tantissimo e siamo sicuri che se vorrà visitarla anche qualcuno dei lettori di questo interessante magazine certamente condividerà il nostro giudizio.
Buona mostra e buona continuazione d’estate a tutti.
Foto del reportage alla Mostra della Ceramica di Castellamonte (TO) di Michelangelo La Rocca
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