Visitiamo insieme il Museo Egizio di Torino

Tra le strutture che hanno riaperto i Musei decidiamo di visitare il Museo Egizio di Torino e la sua collezione di statue, sarcofaghi, mummie e papiri

Dal primo di febbraio il Piemonte, come la gran parte delle Regioni italiane, è stato collocato in zona gialla e la gente ha cominciato ad uscire di casa dopo settimane di dure restrizioni.

Riprende lentamente la vita anche se la paura del contagio rimane forte e si cerca di usare con prudenza e cautela la maggiore libertà concessa.

Tra le altre strutture hanno riaperto i Musei e decidiamo di visitare il Museo Egizio a Torino;

l’avevamo visitato una prima volta circa 30 anni fa,

non l’avevamo ancora visto dopo la riapertura del 1 aprile del 2015 a seguito di un’ampia ristrutturazione durata tre anni e mezzo di lavori che ha portato a raddoppiare la superficie espositiva.

Il Museo Egizio a Torino
Il Museo Egizio a Torino

Il Museo ha la propria la propria sede nel Palazzo storico dell’Accademia delle Scienze che è stato costruito nel XVII secolo dall'Architetto Guarino Guarini.

A partire dal 6 ottobre 2004 la gestione dei beni del Museo è stata affidata per 30 anni alla "Fondazione museo delle antichità egizie" di cui fanno parte

la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, il Comune di Torino,

la Compagnia San Paolo e la Fondazione Cassa Risparmio Torino.

Prima di iniziare la visita premettiamo qualche sommario cenno storico sulla nascita e l’evoluzione nel tempo del Museo Egizio di Torino.

È un Museo ricco di storia, di lunga storia, basti pensare che l’inizio del suo allestimento può farsi risalire addirittura al 1626 quando Carlo Emanuele I di Savoia acquistò il primo reperto che fu la tavoletta bronzea Mensa isiaca.

Si deve al grande interesse suscitato da questa primo acquisto se tra il 1759 e il 1762 Vitaliano Donati venne incaricato di organizzare una spedizione per effettuare degli scavi che portarono al ritrovamento delle statue del faraone Ramses, della dea Sekhmet e della dea Iside.

Successivamente, dopo le campagne napoleoniche in Egitto, il collezionismo di antichità egizie diventò una seguitissima moda in tutta l’Europa.

L’effettiva data di nascita del Museo egizio può farsi risalire al 1824 quando Re Carlo Felice

acquistò una grande collezione di Bernardino Drovetti di circa 8000 pezzi

(statue, sarcofaghi, mummie, papiri, amuleti e monili vari) che, uniti ad altre antichità classiche di Casa Savoia, segnarono la nascita del primo Museo Egizio nel mondo.

3 Museo Egizio a Torino sarcofago di Tamit
3 Museo Egizio a Torino sarcofago di Tamit

Potrebbe interessarti anche: Due passi nell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano

Altra data importante nella storia del Museo Egizio è rappresentata dalla nomina di Ernesto Schiapparelli a Sovrintende del Museo avvenuta nel 1894.

Il nuovo Sovrintende, infatti, promosse altri scavi in Egitto e condusse di persona quindici importanti campagne di scavi con nuove,

importanti acquisizioni tanto che nel 1930 il Museo, ormai dedicato soltanto all'arte e alla civiltà egizia,

arrivò a disporre di più di 30.000 pezzi (gruppi statuari, mummie, papiri, arredi funerari e di uso comune e tutto ciò che riguarda l'antico Egitto, compresi animali imbalsamati).

4 Museo Egizio Torino Galleria dei Sarcofagi
4 Museo Egizio Torino Galleria dei Sarcofagi
5 Museo Egizio di Torino tomba degli Ignoti
5 Museo Egizio di Torino tomba degli Ignoti
6 Museo Egizio di Torino oggetti da sepolture proto dinastiche
6 Museo Egizio di Torino oggetti da sepolture proto dinastiche
7 Museo Egizio di Torino tomba di Saqqara
7 Museo Egizio di Torino tomba di Saqqara
8 Museo Egizio di Torino Gebelein Tunica plissettata
8 Museo Egizio di Torino Gebelein Tunica plissettata
9 Museo Egizio di Torino tomba di Ifi e Neferu
9 Museo Egizio di Torino tomba di Ifi e Neferu
10 Museo Egizio di Torino tomba di Ifi e Neferu
10 Museo Egizio di Torino tomba di Ifi e Neferu

Potrebbe interessarti anche: Torino, una città tutta da scoprire

In ordine cronologico l’ultima data importante è quella del 1-4-2015 che rappresenta una svolta nella storia del Museo Egizio

in quanto quel giorno ci fu la nuova inaugurazione della struttura museale

dopo rilevanti lavori di ristrutturazione e di ampliamento a seguito dei quali la superficie espositiva risulta di 12.000 mq e si sviluppa su ben cinque espositivi.

Il Museo di oggi può contare su più di 37.000 pezzi riguardanti il periodo che va dal paleolitico all'epoca copta.

Arriviamo al Museo di mattina presto e c’è già un nutrito gruppo di visitatori animati dallo spirito di provare a ripartire;

c’è anche un operatore televisivo e questo ci fa capire l’importanza che i musei potranno avere nella ripartenza del nostro Paese sempre che il “mostro invisibile” smetta di fare le bizze.

L’organizzazione è perfetta, gli ingressi sono rigorosamente scaglionati, viene misurata la temperatura con lo scanner e tutto questo ci aiuta a superare la nostra iniziale titubanza. Ci scrolliamo di dosso il residuo di paura e rigorosamente muniti di mascherina EFP2 iniziamo la nostra visita al museo.

Della precedente visita conserviamo un vago e non entusiasmante ricordo, ma comprendiamo subito che il Museo Egizio di oggi è tutta un’altra cosa: più grande, più ricco di reperti, alcuni dei quali di rara bellezza e di enorme importanza.

Non a caso e non per caso il Museo Egizio di Torino è il più importante al mondo ed è secondo soltanto a quello del Cairo.

Basti pensare che il Museo Egizio di Torino nel 2019

ha superato gli 853.000 visitatori

e nel 2017 Trip Advisor lo ha classificato al primo posto dei musei più apprezzati nel nostro Paese, al nono nel Continente europeo e al quattordicesimo in tutto il mondo, numeri che parlano chiaro.

La nostra visita comincia dal piano espositivo che si trova nel seminterrato per poi proseguire negli altri quattro piani espostivi, uno più interessante dell’altro, per una durata complessiva che va oltre le due ore.

Ovviamente non c’è tempo e spazio per descrivere tutto quello che abbiamo visto e ammirato, non possiamo che limitarci a segnalare i seguenti pezzi tra quelli più importanti:

  • la tomba di Kha e Merit,
  • il tempio rupestre di Ellesija,
  • il Canone Reale, conosciuto come Papiro di Torino,
  • la Mensa isiaca di cui abbiamo parlato prima,
  • la tela funebre proveniente da Gebelein la cui scoperta, avvenuta nel 1930, si deve a Giulio Farina,
  • i rilievi di Djoser,
  • le statue delle dee Iside e SeKhmet e quella di Ramses II, che sono state scoperte da Vitaliano Donati,
  • il Papiro delle miniere d’oro,
  • il sarcofago, il corredo e la pianta in scala della tomba della regina Nefertari,
  • la tomba di Maia che è stata ricostruite nel museo.
11 Museo Egizio di Torino sarcofago di Kha
11 Museo Egizio di Torino sarcofago di Kha
12 Museo Egizio di Torino sarcofago di Merit
12 Museo Egizio di Torino sarcofago di Merit
13 Statua di Pendua e Nefertari
13 Statua di Pendua e Nefertari
14 Pyramidion  Museo Egizio
14 Pyramidion Museo Egizio
15 Stele dell'artigiano
15 Stele dell'artigiano

Potrebbe interessarti anche: Alla piacevole scoperta dell’incantevole Villa d’Este a Tivoli

Ma vi assicuriamo che abbiamo visto molto di più e l’ormai lacunosa memoria di un quasi over 65 neanche volendo riuscirebbe a consentirci un’elencazione più dettagliata e precisa di tutte le meraviglie che abbiamo visto; per fortuna abbiamo scattato un buon numero di foto che saranno più esaustive in proposito.

Abbiamo avuto la sensazione di essere entrati nella storia, la grande storia di un Paese culturalmente molto evoluto.

E dobbiamo confessare che ci è venuto spontaneo pensare con amarezza come un Paese con simili tradizioni di storiche civiltà si sia potuto macchiare di un grave delitto

come quello di cui è stato innocente vittima cinque anni fa il nostro Giulio Regeni

o dell’ingiusta detenzione di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna rinchiuso nelle carceri egiziane da circa un anno senza un giusto processo.

Non siamo riusciti a trovare altra spiegazione se non quella di rifugiarci malinconicamente nel poco consolatorio “Sic transit gloria mundi!”

Chiudiamo questo breve racconto della nostra visita al Museo Egizio di Torino

invitando chi non l’avesse ancora fatto a visitare questo prestigioso museo

perché ne vale veramente la pena e sicuramente a fine visita la voglia di arricchimento culturale di ogni visitatore resterà ampiamente appagata.

Foto del reportage di Michelangelo La Rocca

16 Tomba di Ini
16 Tomba di Ini
17 Museo Egizio di Torino pseudomummia di toro a basso costo
17 Museo Egizio di Torino pseudomummia di toro a basso costo
18 Museo Egizio di Torino La statua di Uahka
18 Museo Egizio di Torino La statua di Uahka
19 Museo Egizio di Torino Galleria dei Sarcofagi
19 Museo Egizio di Torino Galleria dei Sarcofagi
20 Museo Egizio a Torino Sarcofago
20 Museo Egizio a Torino Sarcofago