Due passi nell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Da Acqui a Calosso, da Nizza Monferrato a Canelli

I Comuni dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano: Da Acqui Terme a Calosso, da Nizza Monferrato a Canelli tra vini e castelli

Nei Comuni del Basso Monferrato ho trascorso i primi 10 anni della mia attività lavorativa in Piemonte; pensando a quelle colline dolci e ridenti, quest’estate mi è venuta la voglia di conoscere qualche Comune dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano dove fino a ora non sono mai stato.

I Comuni dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano

I Comuni dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano: Acqui Terme
I Comuni dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano: Acqui Terme

La prima tappa di questo viaggio è ad Acqui Terme, una cittadina di quasi ventimila abitanti, che è il principale centro della media bassa Valle Bormida nonché la vera capitale dell’Alto Monferrato.

Acqui è una cittadina molto antica, secondo la leggenda, priva di riscontri storici, sarebbe stata fondata da coloni greci in quanto attratti dalle acque termali e le prime testimonianza sulla presenza umana ad Acqui risalgono addirittura al Neolitico.

Cittadina ricca di storia Acqui T. cominciò ad essere importante, con alterne fortune, con la costruzione nel 109 a.C. della via Aemilia Scauri che collegava le odierne Tortona e Vado Ligure passando per Acqui e, successivamente, ottenne la piena cittadinanza ai tempi di Cesare diventando municipio.

Acqui Terme

3 I Comuni dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano: Acqui Terme
3 I Comuni dell’Alto Monferrato e del Monferrato astigiano: Acqui Terme

Acqui Terme deve la sua importanza alle sue acque termali; basti pensare che già Gaio Plinio Secondo le considerava tra le più importanti del mondo romano al pari di quelle delle odierne Pozzuoli e Aix-en Provence.

Nel IV secolo ad Acqui si sviluppò una comunità cristiana e la città fu sede vescovile e nel 1278, per difendersi da Alessandria, entrò a far parte del Monferrato dove rimase in modo stabile, fatte salve brevissime parentesi, sino al 1708 quando il Monferrato, compresa Acqui, fu annesso al Piemonte Sabaudo.

Le chiese di Acqui Terme

Le chiese di Acqui Terme
Le chiese di Acqui Terme
5 Le chiese di Acqui Terme
5 Le chiese di Acqui Terme
6 Le chiese di Acqui Terme
6 Le chiese di Acqui Terme
7 I Comuni dell’Alto Monferrato Le chiese di Acqui Terme
7 I Comuni dell’Alto Monferrato Le chiese di Acqui Terme

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Le città ricche di storie sono quasi sempre ricche di arte, di tanta arte e Acqui T. non fa eccezione a questa regola e tra i suoi monumenti e i luoghi d’interesse vanno sicuramente annoverate le architetture religiose come la cattedrale di Santa Maria Assunta e le chiese di San Francesco, San Pietro e di Sant'Antonio Abate.

8 I Comuni dell’Alto Monferrato Acqui Terme
8 I Comuni dell’Alto Monferrato Acqui Terme
9 I Comuni dell’Alto Monferrato Acqui Terme
9 I Comuni dell’Alto Monferrato Acqui Terme

Tra le architetture civili, invece, vanno menzionate il Palazzo Comunale, la Torre Civica e la famosissima “Bollente” (un’edicola marmorea ottagonale al centro dell’omonima piazza che è stata realizzata nel 1879 dall'architetto G.Ceruti e che circonda una fonte termale dalla quale sgorga acqua bollente e curativa).

10 I Comuni dell’Alto Monferrato Acqui Terme
10 I Comuni dell’Alto Monferrato Acqui Terme
11 I Comuni dell’Alto Monferrato  la “Bollente” di Acqui Terme
11 I Comuni dell’Alto Monferrato la “Bollente” di Acqui Terme

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Degnissimi di menzione sono anche il castello dei Paleologi (di cui c’è traccia già nel 1506 e che è stato ricostruito nel XV secolo) e i resti dell'acquedotto romano (costituito da 15 pilastri e 4 archi).

Passeggiando per le vie di Acqui T. si ha la sensazione di passeggiare a braccetto con la sua importante storia in un contesto di aristocratica e ammirevole bellezza.

I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Calosso

12 I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Calosso
12 I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Calosso

Da Acqui T. raggiungiamo Calosso, un comune anch'esso ricco di storia (è già menzionato in un documento del 960), che ha circa 1200 abitanti e si trova tra le valli del Nizza e del Tinella nelle vicinanze dei Comuni di Canelli e Costigliole d’Asti.

La sua economia è basata prevalentemente sull'agricoltura e in particolare sulla viticoltura e sugli alberi da frutto;

Colosso può vantare la produzione di ottimi vini DOC tra i quali il Moscato d’Asti e la Barbera d’Asti Superiore.

Tra i monumenti di Calosso spicca il suo imponente Castello che da oltre 1000 anni vigila sull'abitato di Calosso e in varie epoche ha segnato, con alterne fortune, la sua storia.

13 Calosso
13 Calosso
14 Calosso
14 Calosso

Degna di essere visitata è anche la Chiesa parrocchiale di San Martino che è stata costruita verso la fine del ‘600 e si presenta con una facciata ricca di fregi.

15 Calosso
15 Calosso
16 Calosso, I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano
16 Calosso, I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano

La splendida Chiesa parrocchiale, che è arricchita al suo fianco da un bel campanile alto più di 40 metri, è stata rimaneggiata verso la fine dell’ottocento mentre nel biennio 1929-1930 sono state realizzate le decorazioni della volta e delle pareti.

Tra gli eventi culturali che si svolgono a Calosso spicca la “Fiera del Rapulé”, che si svolge abitualmente il terzo fine settimana di ottobre; il suo nome deriva dall'operazione di raccolta dei c.d."rapulìn" che altro non sono che i piccolissimi grappoli dell’uva che rimangono dopo la vendemmia.

Da Calosso ci spostiamo a Nizza Monferrato,

Comune di circa 10.000 abitanti, che è un importante centro agricolo e commerciale nel cuore del Monferrato.

I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Nizza Monferrato
I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Nizza Monferrato

Nizza M. è una delle più importanti zone di produzione vinicola e in particolare di vini rossi e di spumanti; fa parte del patrimonio dell'Unesco sia per la bellezza del suo paesaggio che per il vino Barbera.

Le prime notizie sulla nascita del Comune di Nizza M. risalgono al 1235 e bisogna dire che da allora ebbe alterne vicissitudini passando dal Marchese del Monferrato ai Gonzaga e poi ai Savoia.

18 Nizza Monferrato
18 Nizza Monferrato

Nizza M. è ricchissima di tantissime architetture religiose e civili.

Tra le prime vanno segnalate la Chiesa di San Giovanni in Lanero (considerata il duomo di Nizza Monferrato che fu costruita nel 1772 su progetto dell'architetto Nicolis di Robilant e si affaccia sulla piccola piazza intitolata a Vittorio Emanuele II), le chiese di San Siro, di Sant'Ippolito, della Madonna della Neve e altri edifici religiosi.

Tra le seconde meritano una particolare menzione il Palazzo Comunale (un imponente edificio, risalente al 1353 sito nel centro storico), l'antica Torre Campanaria del Municipio (nota ai nicesi come "el Campanon" - "il Campanone" - e che nei secoli ha svolto le funzioni di torre di difesa, di torre campanaria e di sede comunale), il Palazzo De Benedetti (risalente al XVIII sec.) e il Palazzo Crova (un esempio di residenza nobiliare cittadina del XVIII sec.).

Un cenno meritano anche il Foro Boario (situato all'interno della spaziosa Piazza Garibaldi, detta "la cima di Nizza") e l’edificio che è sede dell'ospedale Santo Spirito (che ha antichissime origini e ospita al suo interno la piccola Chiesa del Santo Spirito, con portale in legno intagliato, che è stata restaurata nel 1877).

Nizza Monferrato

19 Nizza Monferrato
19 Nizza Monferrato

L’economia nicese si basa prevalentemente sull'agricoltura e, soprattutto, sulla produzione vitivinicola.

Si producono a Nizza M. uve DOC e DOCG quali il Barbera, il Dolcetto, il Moscato, il Brachetto, il Cortese, il Freisa, il Grignolino e altre ancora.

Il vitigno più diffuso nelle colline circostanti Nizza M. è il Barbera dalle cui uve si ottiene il Barbera d’Asti di cui fa parte il Nizza che è prodotto nel territorio di diciotto Comuni; questo ci fa capire perché a Nizza M. le aziende vinicole siano numerosissime e la ragione per cui la cantina sociale svolga un ruolo importante per tutta l’economia nicese.

L’agricoltura nicese, però, conosce altre eccellenze come, ad esempio, il Cardo Gobbo tra gli ortaggi, la Mela di San Marzano tra i frutti, i foraggi con allevamento di bestiame di razza piemontese e, infine, i cereali.

I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli

I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli
I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli

Chiudiamo questo reportage recandoci a Canelli che è un Comune di circa 10.000 abitanti, situato nel sud della Provincia di Asti e che, dopo il capoluogo, è il Comune più importante di tutta la provincia astigiana sia dal punto di vista economico che da quello culturale.

Dal 2014 l’Asti spumante e Canelli fanno parte del patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco dato che sono parte importante del paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato.

Un primo centro di Canelli si sviluppò a partire del periodo romano, conobbe un periodo di decadenza dopo la caduta dell’Impero romano e riprese a rifiorire a partire dall'alto medio evo tanto che nel 961 le è stata attribuito il nome di civitas.

Tra il 16° e il 17° secolo Canelli fu teatro di tantissimi eventi bellici tra i quali spicca l’Assedio di Canelli, avvenuto nel 1613, che trova spazio in tutti i libri di storia.

Canelli patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco

22 I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli
22 I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli
23 Canelli
23 Canelli

Le vere fortune di Canelli ebbero inizio soltanto a partire dal secolo 18° con il grande sviluppo dell’industria enologica che ancora oggi è il cuore pulsante della sua economia.

Tutto a Canelli ruota intorno al vino tanto che potremmo definirlo il suo’ ”oro rosso (o bianco)”; i principali vitigni coltivati sul suo territorio sono il Moscato, il Barbera, il Dolcetto, il cortese e lo Chardonnay.

Tra i vini prodotti vanno menzionati l’Asti Spumante, il Moscato d’Asti, il Dolcetto d’Asti, il Barbera d’Asti, il Freisa d’Asti e il Cortese dell’Alto Monferrato.

Altra particolarità di Canelli, anch'essa legata al vino, sono le sue cantine sotterranee, delle vere e proprie cattedrali sotterranee che si diramano sotto la città e vengono utilizzate per l’invecchiamento dello spumante.

Numerosi sono i monumenti e i luoghi di interesse storico-architettonici che s’incontrano visitando Canelli a partire dalle chiese belle e interessanti come quelle di San Tommaso, San Leonardo, San Rocco, San Giovanni Decollato e dell’Annunziata.

Canelli

21 I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli
21 I comuni dell'Alto Monferrato e nel Monferrato Astigiano: Canelli

Da segnalare anche il Castello di Canelli risalente all’11° secolo che, però, fu distrutto nel 1617 nel corso della guerra combattuta contro il Monferrato; è stato ricostruito nel 1930 e oggi è un’elegante villa di proprietà della famiglia Gancia, la più importante azienda vinicola di Canelli.

Alla fine devo confessare che, a più di mezzo secolo dalla mia prima (e per mia fortuna anche ultima) ubriacatura che mi allontanò dal vino, per la prima volta durante questi viaggi nei Comuni delle Langhe e dell’Alto Monferrato mi sono rammaricato del fatto di essere astemio: Sarebbe stato bello, infatti, assaggiare i vini pregiati prodotti in queste terre e avere il personale riscontro dei lusinghieri giudizi di cui godono. Sarà per un’altra volta? Non lo so, vedremo, mai dire mai!

Con questo reportage cala il sipario sulle vacanze estive trascorse in Piemonte, ho proposto ai lettori di CaffèBook ben sei reportage:

due sull’Alta Langa, due sulla Bassa Langa, uno sulla Langa Astigiana e quest’ultimo sull'Alto Monferrato.

Ho incontrato vigneti incantevoli, noccioleti stupendi, castelli bellissimi, torri meravigliose, chiese sontuose, gente cortese, cieli tersi, aria pulita, paesaggi ridenti, tramonti mozzafiato e spero che questi viaggi virtuali abbiano incontrato il favore dei lettori e prometto che conto di potere proporre in futuro altri reportage di loro interesse.

Da siciliano formulo l’auspicio che venga superata la pandemia e che nei prossimi mesi io possa ritornare in Sicilia, nella mia Sicilia, e che possa proporre un reportage relativo alla mia terra natia, con il suo mare, il suo cielo, i suoi tramonti, la sua arte, i suoi paesaggi, i suoi colori e il… suo calore.
Buona lettura a tutti!

Foto reportage di Michelangelo La Rocca