Benessere ed assertività: come si intrecciano?

Un fattore importante da cui può dipendere il tuo benessere è l’assertività.
Come può la comunicazione assertiva migliorare la qualità della tua vita?
L’assertività è la capacità di esprimere in maniera chiara ed efficace le proprie idee ed emozioni senza intaccare la dignità della persona con cui stiamo interagendo.

Si colloca, pertanto, nel mezzo tra passività ed aggressività. Tale modalità comunicativa consente di far valere i propri vissuti emotivi e le proprie idee.
Fin qui non sembrerebbe qualcosa di eclatante ma poniamoci una domanda: quante volte riusciamo a rispettarci? E quante volte rispettiamo le persone che ci sono accanto? Quando ciò non accade quali sentimenti ed emozioni si scatenano in noi (rabbia, frustrazione, senso di colpa, tristezza..)? E quali comportamenti attuiamo in seguito (scontro verbale, rimurgino, abbuffata, isolamento, distacco e rifiuto…)?

Le caratteristiche della comunicazione e della persona assertiva
I punti principali del comportamento assertivo sono ben riassunti nei diritti assertivi:
- tu hai il diritto di essere trattato con rispetto e dignità;
- tu hai il diritto di commettere errori assumendoti la responsabilità delle eventuali conseguenze negative;
- tu hai il diritto di esprimere le tue opinioni ed emozioni ed anche di cambiare opinione;
- tu e solo tu hai il diritto di giudicare il tuo comportamento, i tuoi pensieri e le tue emozioni e di assumertene la responsabilità accettandone le conseguenze;
- tu hai il diritto di non giustificare il tuo comportamento, adducendo ragioni o scuse;
- tu hai il diritto di decidere se occuparti dei problemi degli altri, se essere responsabile degli altri;
- tu hai il diritto di dire di “No” senza sentirti in colpa;
- tu hai il diritto di dire “Non so” quando ti si chiede una competenza che non hai;
- tu hai il diritto di dire “Non capisco” a chi non dice chiaramente cosa si aspetta da te;
- tu hai il diritto di dire “Non mi interessa” quando gli altri ti vogliono coinvolgere nelle loro iniziative.
Essere assertivi significa, quindi, assumere un atteggiamento responsabile; avere fiducia in sé e negli altri; affermarsi nella propria totalità di persona senza sopraffare l’altro; esprimere chiaramente le proprie emozioni; non essere giudicanti verso sé stessi e verso l’altro e non ricorrere a critiche non costruttive.
Schematizzando si può affermare che la persona assertiva:
• decide per se stessa;
• ha una buona immagine di sé e fiducia in se stessa;
• raggiunge i propri obiettivi senza prevaricare gli altri;
• si esprime in modo chiaro;
• fa valere i propri diritti e rispetta quelli altrui.
I comportamenti anassertivi

Come detto il comportamento assertivo si colloca nel mezzo tra passività ed aggressività:

Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche dell’individuo passivo e aggressivo.
La persona passiva:
- Lascia che gli altri decidano per lei;
- Si sente frustrata, infelice ed ansiosa;
- Non raggiunge i propri obiettivi;
- È inibita;
- Permette che i propri diritti vengano violati.
La persona aggressiva:
- Si intromette nelle scelte altrui;
- È imprevedibile, irata ed ostile;
- Raggiunge i propri obiettivi ma spesso a discapito degli altri;
- Umilia e disprezza gli altri;
- Viola i diritti altrui per ottenere vantaggi personali.
L’idea dell’assertività come una via di mezzo tra questi due comportamenti anassertivi è soprattutto teorica. Come mai affermo questo? Semplicemente perché non esiste una modalità comportamentale assertiva standard, ma è necessario prendere in considerazione la situazione all'interno della quale si adotta un certo tipo di comportamento.
Ad esempio, in alcune circostanze un comportamento aggressivo può esser definito assertivo; così come un rimanere in silenzio (modalità passiva) potrebbe risultare una modalità assertiva o, addirittura, aggressiva.
Come si distinguono allora queste modalità comunicative? Il punto chiave è la scelta.
I comportamenti anassertivi sono messi in atto in modo del tutto inintenzionale ed automatico. La persona assertiva, invece, SCEGLIE se adottare in quella determinata circostanza un comportamento assertivo, passivo o aggressivo.
L’individuo assertivo è, pertanto, un soggetto che decide come comportarsi nelle varie circostanze e situazioni di vita.
Perché dovremmo imparare a comunicare assertivamente?
Adottare uno stile assertivo indurrà numerosi benefici:
- Aumento dell’autostima e del senso di efficacia;
- Maggiore rispetto da parte degli altri;
- Riduzione di ansia, depressione e comportamenti poco funzionali (ad esempio abbuffate);
- Maggiore conoscenza di sé stessi;
- Miglioramento delle relazioni (da un punto di vista qualitativo) in seguito ad una maggiore capacità di comunicazione.
Senza ombra di dubbio essere assertivi non è né semplice né immediato e comporta nel breve termine dei costi. Il vantaggio è poter vivere la vita in linea con i propri valori e non attuando comportamenti disfunzionali che aggiungono sofferenza a un dolore già presente.
Come comunicare assertivamente?
Il primo passo da fare è quello di osservare, conoscere e riconoscere le proprie emozioni, i propri comportamenti e il proprio stile comunicativo.
Successivamente è possibile scegliere una situazione specifica nella quale si desidera modificare il proprio comportamento e porsi diversi obiettivi che porteranno al cambiamento della modalità comunicativa.
Ricorda: è importante fare un piccolo passo alla volta, non pretendere tutto e subito. Un traguardo si raggiunge “senza fretta ma senza sosta”!
Nel comunicare ricorda queste “regole”:
- guarda sempre l’interlocutore negli occhi;
- usa un tono di voce né troppo basso né troppo elevato;
- parla con velocità moderata;
- lascia che l’altra persona finisca di parlare prima di rispondere;
- ascolta l’altro;
- critica il comportamento e non la persona;
- parla sempre in prima persona e di te stesso/a: “Quando tu ______________ (DESCRIVERE il comportamento, NON valutarlo. Esempio: fai tardi)” io mi sento (comunicare la propria emozione). Per favore, potresti stare attento perché non succeda più?”
- se l’intensità dell’emozione che stai provando è troppo elevata attendi che tu ti sia calmato/a prima di parlare con chi ti ha suscitato tale emozione;
- incoraggia la collaborazione: “Cosa ne pensi?”, “Secondo te come stanno le cose?”, “Come ti senti?”, “Cosa possiamo fare?”.

Rifletti: “Dire di sì a tutto e a tutti è come non esistere” (Tahar Ben Jelloun). A te la scelta!