Eva Mameli Calvino e i fiori di Sanremo

[vc_row][vc_column width="2/3"][vc_column_text]Siamo abituati ad associare la città di Sanremo al Festival della Canzone italiana, ed entrambi ai variopinti fiori della riviera ligure.

Pochi sanno, però, che la grande varietà dei fiori di Sanremo è dovuta all'opera di una donna che, assieme al marito, ha diretto la stazione sperimentale di floricoltura "Orazio Raimondo" in quella cittadina.

La donna si chiama Eva Mameli Calvino ed è la madre dello scrittore Italo Calvino e del geologo Floriano.

Foto di Eva Mameli Calvino
Eva Mameli Calvino

Italo Calvino erediterà dalla madre lo stile espressivo che lo caratterizza: una scrittura pulita, elegante e dalla rigorosa precisione lessicale, capace di creare immagini nitide e concrete.

Eva Mameli Calvino, infatti, oltre ad essere una valida botanica e la prima donna italiana a insegnare all'Università, parlava e scriveva un italiano estremamente corretto, privo di approssimazioni grammaticali e sintattiche.

I primi studi di Eva Mameli Calvino

Eva è il diminutivo di Evelina: nasce a Sassari il 12 febbraio 1886 da una famiglia dell'alta borghesia che le insegna l'importanza dello studio e dell'impegno, nella vita e nella professione, senza distinzioni di sesso.

È infatti l'unica femmina accanto a tre fratelli e le viene concesso di studiare in un istituto tecnico frequentato da maschi, dimostrando grande interesse per le scienze.

È particolarmente legata a Efisio, il fratello maggiore, che diventerà docente universitario di chimica;

da bambina, al gioco con le bambole preferisce l'ascolto dei racconti di Efisio relativi agli studi di chimica e fisica, incuriosita dagli esperimenti che le mostra.

Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di matematica presso l'Università di Cagliari, tra le prime donne dell'epoca.

Alla morte del padre lascia la Sardegna e si trasferisce a Pavia, dove insegna il fratello. Frequenta il laboratorio crittogramico dell'Università, unico in Italia, in cui trascorre molte ore al microscopio come assistente volontaria studiando la struttura di alghe e muschi.

A soli 21 anni, nel 1907, si laurea in Botanica.

L'anno successivo ottiene l'abilitazione per insegnare Scienze Naturali, nonché due borse di studio con cui proseguire l'attività di ricerca presso il laboratorio di Pavia, in cui è nominata assistente di Botanica Generale.

Nel 1915 consegue la libera docenza nella materia, prima donna in Italia, iniziando ad avere contatti con il mondo internazionale scientifico.

Nel 1914 lo scoppio della guerra porta Eva a indossare la divisa da infermiera per curare i feriti, dividendosi tra ospedale, laboratorio e aule universitarie.

Al termine del conflitto viene premiata con una medaglia d'argento per l'attività di crocerossina e una di bronzo del Ministero dell'interno per quella di docente.

Botanica e Eva Mameli Calvino
Eva Mameli Calvino, botanica

Eva ha ormai acquisito un certa fama come ricercatrice, svolgendo indagini sperimentali sulla genetica, l'ibridazione e la patologia dei vegetali:

un giorno le scrive il professor Mario Calvino, direttore di una lontana stazione agronomica a Santiago de Las Vegas, nell'isola di Cuba, per testimoniare ammirazione al suo lavoro e iniziare un carteggio con lei.

Eva e Mario Calvino

Nel 1920 l'uomo si trova in Italia per un convegno e, senza preavviso, si presenta a casa della scienziata.

Tra i due scocca una grande attrazione:

Mario le propone di sposarlo e di trasferirsi con lui a Cuba.

La donna è perplessa perché lo conosce poco, piena di timori al pensiero di allontanarsi da casa per vivere in un paese di cui non conosce la lingua.

Partire significa anche rinunciare a una carriera universitaria ben avviata, conquistata con fatica, per gettarsi in un'avventura sconosciuta:

forse, a farla decidere, sarà proprio la curiosità di allargare gli orizzonti per studiare nuove specie botaniche in compagnia di un uomo che l'attrae.

Il 30 ottobre del 1920 si celebra il matrimonio; lei ha 34 anni e dopo quindici giorni salpano dall'Inghilterra, sul transatlantico Aquitania, diretti a New York.

Eva Mameli Calvino a Cuba

A fine novembre approdano a Cuba, accolti con calore dal Ministero dell'Agricoltura.

Eva Mameli Calvino si trova a pochi chilometri dall'Havana e si inserisce in una dimensione scientifica internazionale di cui si sente parte e che la considera una scienziata, tuttora ricordata come la prima donna ad aver ottenuto un incarico scientifico nel campo dell'agronomia.

Nel'isola cubana, ricca di vegetazione e battuta dal vento come la natia Sardegna, si sente a suo agio.

A dicembre è già al lavoro, a studiare semi e piante che non aveva mai osservato prima.

Abita con Mario in un piccolo edificio in legno all'interno della proprietà del Dipartimento di Botanica, circondato da lussureggianti piante.

In quell'ambiente meraviglioso la donna continua a studiare e a scrivere, lo sguardo colmo di gioia per la bellezza della natura che riempie gli occhi.

La stazione agronomica era il punto di riferimento per scienziati di tutto il mondo in cui si svolgevano esperimenti su canapa, tabacco e canna da zucchero.

La stazione impiegava un centinaio di contadini e una sessantina di impiegati, questi ultimi diretti proprio da Eva; osservando lo stato di povertà in cui versa la popolazione, decide di migliorare le loro condizioni di vita.

Eva Mameli Calvino, insegnare botanica a Cuba

Con il supporto del marito, fonda una scuola in cui i bambini imparano dapprima a leggere e scrivere per poi venire istruiti sui principi più innovativi della coltivazione, mentre per gli agricoltori si svolgono corsi avanzati.

Nell'ufficio arrivano centinaia di domande relative alla gestione delle piante, dai motivi per cui un vegetale non cresce ai consigli su come curare malattie delle foglie.

Per fornire una risposta, la coppia fonda una rivista in cui tratta gli argomenti sollevati e informa sulle iniziative promosse.

Eva Mameli Calvino vuole che la stazione diventi un polo innovativo e, per creare aggregazione, organizza eventi sociali con personalità rilevanti della cultura nazionale e internazionale, come in occasione del 20º anniversario della Repubblica cubana in cui regala una nuova bandiera alla stazione per sostituire quella presente, ormai lacera, issandola personalmente per esprimere rispetto e affetto al paese che l'ha accolta.

Nel periodo in cui rimane a Cuba, dal 1920 al 1925, compie diversi viaggi con il marito per conoscere altri centri agricoli.

Rimane incantata dall'orto botanico gestito dall'Università di Harvard e prende ispirazione dalla loro scuola riservata alle ragazze indigene.

Si trattava di una struttura che forniva un'istruzione pratica per svolgere attività da cui trarre guadagno, come la produzione di marmellate, e che implicavano capacità imprenditoriali da proseguire in autonomia.

Eva Mameli Calvino è entusiasta e replica la struttura nella stazione di Santiago.

Nel 1923 la coppia raggiunge l'isola di Las Pinas dove visita le coltivazioni sperimentali di pompelmi. Ha anche in programma un viaggio in Brasile per vedere quelle di yucca e riprodurle a Santiago, quando scopre di essere incinta. Parte ugualmente, facendo tappa ai giardini botanici di New York.

Foto Eva Mameli Calvino Cuba
Eva Mameli Calvino, foto di famiglia

Il 15 ottobre del 1923 partorisce Italo nel suo bungalow di Santiago:

dopo tanti viaggi si ferma per occuparsi di lui anche se, dopo un anno, si sposta con la famiglia presso un'altra stazione sperimentale nella zona est dell'isola, in cui si studia una diversa specie di canna da zucchero.

Anche qui fonda una scuola e vi insegna.

Eva possiede l'incredibile capacità di concentrarsi su famiglia, attività scientifica, didattica e sociale, producendo numerosi e complessi scritti scientifici.

Nel 1925 un uragano devasta Cuba e la coppia ritorna in Italia, a Sanremo, città in cui è nato Mario, stabilendosi a Villa Meridiana.

Eva Mameli Calvino, ritorno in Italia

Nella cittadina ligure esiste la stazione sperimentale di floricultura "Orazio Raimondo" di cui Mario viene nominato direttore mentre Eva vicedirettrice.

Da Cuba portano yucca, pompelmi, kiwi e palme che in Italia nessuno aveva mai visto.

Poco tempo dopo, nel 1927, Eva ottiene la cattedra di Botanica sia all'Università di Catania che di Cagliari, nonché la nomina a direttrice dell'Orto botanico dell'ateneo sardo.

Nessun'altra donna, prima d'allora, aveva ricevuto due incarichi accademici: si trova pertanto a lavorare tra Sardegna e Liguria, spostandosi senza sosta dal 1926 al 1928.

Anche quando resta incinta per la seconda volta continua a viaggiare, ma la nascita di Floriano la porta, con dolore, a rinunciare alla docenza di Cagliari.

Si dedica alla scrittura di articoli collaborando con l'Enciclopedia italiana e l'Enciclopedia dell'agricoltura;

assieme al marito, fonda due riviste tecniche importanti per la divulgazione di metodi e novità agronomiche.

Prosegue la ricerca e l'osservazione al microscopio mentre i figli studiano accanto a lei.

Esiste una bellissima immagine in cui Eva è in primo piano mentre Italo legge alle sue spalle.

Eva Mameli Calvino, foto con Italo
Eva Mameli Calvino, foto con il figlio

Eva, fin da bambina, ha sempre desiderato imparare per scoprire ed essere utile alla società: il rigore con cui ha condotto la sua esistenza è stato trasmesso nell'educazione impartita ai figli.

Il secondogenito Floriano, divenuto geologo, si distinguerà per essere l'unico della sua categoria professionale ad accettare, nel 1963, l'invito del giudice istruttore di Belluno a far parte dei periti d'ufficio nel processo a carico dei colpevoli della tragedia del Vajont.

Docente di geologia all'Università di Genova, si specializza nelle valutazioni di impatto ambientale relative alle costruzioni di dighe e nella tutela delle vittime di calamità naturali imputabili all'azione umana, come quella avvenuta in Val di Stava nel 1985 di cui rappresenta le famiglie nel processo.

I Calvino durante la Seconda Guerra Mondiale

Durante la seconda Guerra Mondiale, i coniugi Calvino offrono asilo ad autorevoli antifascisti e nascondono alcuni ebrei mentre i figli combattono nella Resistenza sulle montagne.

Mario Calvino verrà arrestato e tenuto in prigione per 40 giorni ma anche la moglie subirà un arresto ed entrambi, separatamente, affronteranno una drammatica fucilazione con armi scariche con lo scopo di intimorirli.

Nel 1951 muore Mario ed Eva lo sostituisce nella direzione della stazione agronomica di Sanremo per otto anni, continuando a scrivere importantissimi testi di botanica che, in totale, saranno più di duecento.

Si occuperà anche di tutela degli uccelli utili all'agricoltura e, per questo, è considerata un'antesignana della conservazione della natura.

Eva Mameli Calvino muore il 31 marzo 1978 all'età di 92 anni:

i figli doneranno alla biblioteca civica di Sanremo un fondo intitolato a lei e al marito costituito da oltre 12.000 pubblicazioni e numerose fotografie.

La sua eredità è però visibile anche nelle splendide composizioni floreali che addobbano manifestazioni internazionali come il Festival della Canzone italiana.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width="1/3"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/3"][vc_column_text]

La floricoltura si sviluppò a Sanremo e in tutta la Liguria non solo grazie all'attività botanica dei coniugi Calvino ma anche alla rete di corrispondenza tra giardinieri, floricoltori, editori e mondo scientifico creata da Eva per promuovere la produzione e la distribuzione dei semi.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width="1/3"][td_block_11 custom_title="" post_ids="1357"][/vc_column][vc_column width="1/3"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="2/3"][vc_column_text]Quando Eva e Mario si stabilirono a Sanremo nel 1925, erano registrate solo tre varietà di rose mentre oggi superano la cifra di 7500.

Il figlio scrittore la ricorderà in un'opera come la maga buona che coltiva gli iris.

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