Quando si poteva morire per una tazzina di caffè turco
La storia del caffè in Medio Oriente è lunga e affascinante, con il caffè turco particolarmente noto.
Dopo secoli di consumo, ci furono sette anni bui nei quali fu severamente vietato.
Si deve tener presente che alcune interpretazioni dell'Islam mettono in discussione le qualità inebrianti del caffè, e quindi più volte è stato sostenuto che dovesse essere proibito dalla legge islamica.
Uno dei sultani ottomani più conosciuti della storia della Turchia è Murad IV. Murad IV (27 luglio 1612 - 9 febbraio 1640), fu sultano dell'Impero ottomano dal 1623 al 1640, e la sua fama la conquistò per aver ripristinato l'autorità dello stato con una certa determinazione, potremmo dire brutalità.
Il viaggiatore e scrittore ottomano Evliya Çelebi cita molto il sultano nei suoi libri. I rihla (narrativa dei viaggi ) di Çelebi, un genere molto apprezzato nella letteratura mussulmana, raccontano di episodi in cui per compiacere il sultano, o per impressionarlo, furono compiute grandi imprese come il volo planare di Hezarfen sul Bosforo o quello su un razzo del fratello, Lagâri Hasan Çelebi.
Anche in quelle circostanze il sultano si mostrò imprevedibile e duro, il primo fu esiliato e il secondo premiato...
Tornando al nostro caffè turco e ai sette anni bui cui accennavo prima, questi cominciarono quando nel 1633 a Costantinopoli, Murad IV ordinò la chiusura di tutte le caffetterie e bandì l'alcol, il tabacco e il caffè.
La punizione per chi fosse stato colto nell’uso di una di queste tre sostanze era la morte. E a volte, si dice, potesse avvenire per mano di Murad IV che le stesse dicerie sostenevano avesse nei sotterranei celle dedicate a bella posta alla decapitazione dei bevitori di caffè.
Il caffè in Turchia era giunto sotto il regno di Suleiman il Magnifico, il sultano che aveva sposato la schiava Roxelana (6 novembre 1494 - Szigetvár, Ungheria, 6/7 settembre, 1566)sultano dell'Impero ottomano tra il 1520 e 1566 portato dal governatore ottomano dello Yemen Özdemir Paşa, che in un viaggio ad Istanbul (allora Costantinopoli) portò con sé la deliziosa bevanda che aveva scoperto nel paese arabo.
È interessante notare, quindi, che sebbene il caffè fosse ormai popolare a Costantinopoli da oltre un secolo al tempo il divieto, quello del decreto di Murad IV, coincise con un aumento sia della popolarità e sia del numero di locali dedicati al caffè nella città.
Anche sotto la minaccia di morte, la tentazione del caffè turco era molto forte e gli uomini continuavano a recarsi in caffè clandestini per parlare e bere.
Dopo la morte di Murad nel 1640, il divieto restò tecnicamente ancora attivo sulla carta, ma raramente venne imposto soprattutto perché il commercio del caffè era diventato economicamente vantaggioso per l'impero.
Oggi il caffè turco o Türk Kahvesi è un'autentica istituzione e presenza quotidiana nella vita dei turchi ed, oltre ad essersi fortemente radicato nelle usanze locali, è diventato Patrimonio immateriale dell'Umanità dell'Unesco per come si utilizzano chicchi di caffè raffinati e bolliti in una pentola di stile tradizionale.