MHF (Mental Health Fighters)

Da quel giorno nasce l’ideologia dei mental health fighters. La vera forza dell’uomo deve essere il coraggio, non semplicemente la forza fisica.

Nel 2060 esce il libro “il desiderio è donna” di Maya, la direttrice dell’università della medicina del desiderio a Parigi. Questo libro porta avanti la tesi secondo la
quale la donna sarebbe vittima di un fenomeno di oggettivazione di natura sessuale.

Questo testo intendeva denunciare il fatto che la donna non fosse mai vista come reale soggetto desiderante, ma solamente come oggetto desiderato da un partner sessuale.

In passato la donna nella letteratura veniva sempre descritta come oggetto desiderato dall'uomo, ma nessuno chiede quale sia il desiderio della donna, ne pone la donna come soggetto desiderante.

Questa considerazione aveva alle spalle una serie di dati e vicende sconvolgenti come quella di una app che permetteva di creare video erotici partendo da alcune foto di una ragazza qualsiasi.

Episodi di questo genere sono stati reali. Il libro contiene una serie di considerazioni sulla definizione di un inconscio femminile, partendo dai grandi autori della psicoanalisi, femministe come Luce Irigaray e i recenti studi sul desiderio.

Chi è colpevole di tutto questo?

Nel testo non sta scritto, ma ovviamente esso suggerisce che certamente sono gli uomini che tendono ad oggettivare la donna.

Maya aveva poi dichiarato guerra contro il mondo delle sex workers.

Lei voleva un mondo in cui la donna venisse considerata quel che è realmente e non come oggetto sessuale.

Il sex working non è un lavoro, è solo oggettivazione della donna.

Questo libro è stato letto e interpretato da un movimento femminista radicale dsmart dell'epoca in Francia, ma soprattutto in Inghilterra e nel regno Unito. Radical femminist movement (RFM) è il nome di questo movimento che vanta un sacco di partecipanti.

Questo movimento è diventato nel giro di poco tempo violento.

Queste femministe combattevano tutto ciò che consideravano maschile tossico. Loro volevano cancellare ogni traccia della vecchia cultura maschile.

Con questo scopo erano arrivate al terrorismo. Alcuni palazzi sono saltati in aria, persone morte, alcune condotte al suicidio, ecc.

Maya aveva preso le distanze da tempo da questa gente, però aveva sempre sostenuto che tutto quello non centrava nulla con il suo libro e che non lo hanno capito.

La cosa più preoccupante è che la presidente dell’Inghilterra, all'epoca una certa Margaret Stone, non solo non faceva nulla per combattere l’RFM, ma addirittura simpatizzava apertamente per l’RFM.

Questa cosa ha fatto precipitare la situazione in una delle più orrende, situazione dove queste persone potevano agire indisturbate senza essere perseguite dalla polizia. Loro erano la nuova polizia.
In quel contesto particolare, soprattutto in Inghilterra, il numero dei suicidi maschili era salito dall'80, al 90%.

Un gruppo di cinquanta medici del desiderio avevano da tempo incominciato a pensare che fosse un problema serio e allarmate.

Da diverso tempo molte persone nel mondo avevano incominciato a parlare di problematiche maschili, ma non erano stati ascoltati da nessuno. L’unico movimento reale che portava avanti battaglie del genere era sempre stato quello degli MRA (Men’s right activists). Ma a questi medici del desiderio gli MRA non piacevano in alcun modo, perché si erano dati al vittimismo come le femministe, perché colpevolizzavano l’altro sesso e perché erano diventati un covo di persone guidate dal risentimento.
Alcuni dei cinquanta medici erano andati da Maya per chiedere come mai la scuola del desiderio non si fosse mai occupata di problematiche maschili, ma avesse, invece, un’intera sezione sulle questioni femminili.

Maya aveva risposto che lei, in quanto donna, non capiva assolutamente le problematiche maschili e che non se ne sarebbe occupata solo per questo. Tuttavia, lei sosteneva che loro avrebbero potuto benissimo farlo e certamente non glielo avrebbe impedito, ma è cosa che dovrebbero fare gli uomini, non lei che è una donna.
Dopo aver ricevuto questa risposta i cinquanta uomini hanno preso tutto quello che avevano e si sono fatti l’idea di andare in Inghilterra a Londra, proprio dove le problematiche maschili erano esplose.

Il gruppo era composto da cinquanta medici del desiderio, dieci erano le figure principali, gli altri quaranta erano piuttosto dei collaboratori.

I primi dieci divennero le figure storiche degli MMHF (Men’s metal health fighters).

Nei dieci grandi padri degli MMHF troviamo le seguenti persone:
Avgustin Kozlov, meglio conosciuto come ‘Leonida’. Un russo biondo con gli occhi azzurri, di corporatura robusta e muscoloso. Un amante della cultura spartana, della boxe e delle arti marziali con una visione del mondo molto particolare legata alla figura dell’uomo guerriero e della disciplina.

Conrad Dumont, meglio conosciuto come ‘il nietzscheano francese’. Un parigino nichilista che crede nell’immaginario del superuomo, non come una venuta nel futuro, ma come una pratica attiva.

Donald Duckey, meglio conosciuto come ‘il metallaro’. Un inglese, amante di band storiche del metal come gli ‘iron maiden’. Sa suonare basso, chitarra e batteria, oltre che cantare.

Jean Duval, meglio conosciuto come ‘il poeta delle tenebre’. Un poeta francese di poesie melancoliche, nonché un uomo profondamente sensibile, sempre alla ricerca di quella che chiama ‘la bellezza interiore’.

Bardolf Schroeder, meglio come conosciuto come ‘il bardo’. Un tedesco che ha viaggiato molto nell'Europa e che amava raccontare storie tristi e comiche alla gente che incontrava.

Bill Hill, meglio conosciuto come ‘billy nerd’. Un inglese che ha la passione per l’informatica e i computer. In particolare si interessa molto di musica prodotta al
computer.

Booker Red, meglio conosciuto come ‘volpe rossa’. Un esperto di sogni, ipnosi e tecniche psicologiche varie. Un lettore e amante del marxista Mark Fisher.

Ivan Kuznetov, meglio conosciuto come ‘operaio soldato’. Un uomo russo che si interessa di armi e arti marziali. Amico stretto di Avgustin Kozlov.

Pierre Poisson, meglio conosciuto come ‘il pescatore di uomini’. Un uomo molto socievole che ha collaborato spesso con associazioni per l’aiuto dei poveri.

Giacomo Storti, meglio conosciuto come ‘l’artista’. Un italiano della strada, che ama dipingere scene di città e paesaggi.

Tutti quanti hanno studiato all'università della medicina del desiderio, ma sono persone molto diverse. I russi erano già iscritti quando l’università era in Russia.

Gli altri europei, invece, si sono iscritti appena l’università era stata aperta a Parigi.

Cinque anni di studio ed esami per poi superare un esame finale ed essere tra i primi medici del desiderio nel mondo.

La medicina del desiderio stava incominciando ad ottenere un suo riconoscimento al pari della psicologia, dovuto principalmente al suo largo successo.

Diversi ricchi europei hanno investito milioni in quell'università perché profondamente convinti nel tipo di ricerca che queste persone stavano portando avanti, ossia la ricerca della natura del desiderio e delle sue condizioni di soddisfazione.

Quando gli MMHF erano arrivati a Londra non avevano idee precise sul da farsi.

Avevano affittato diverse stanze in un palazzo che un po’ usavano per dormire e un po’ per organizzare le loro prime visite da medici e psicologi.

Prima dovevano cercare dei clienti e quello di cui si sono subito resi conto è che di clienti ce n’erano moltissimi, ma non avevano molti soldi per pagare una seduta.

In generale loro si sarebbero occupati delle classi problematiche maschili: i suicidi, la violenza di genere, i senzatetto, l’alcolismo, gli hikikomori, i single involontari, ecc.

Non c’era un piano preciso, prima volevano sondare la situazione.

Hanno fatto diverse sedute, ma non erano soddisfatti della cosa.

Veniva parecchia gente di età molto diversa e con problemi diversi, ma, dopo un po’ di lavoro, si sono resi conto che il loro cliente tipico era un uomo depresso sulla trentina che vive da solo a casa, niente amici e niente compagna.

Loro potevano lavorare con queste persone con delle normali sedute, ma presto hanno incominciato a pensare che non era abbastanza, che forse non serviva a molto.

Loro vedevano questi uomini tornare a casa soli dopo le sedute e pensavano che il problema fosse ricostruire un tessuto sociale che si era completamente rotto dopo anni di individualismo.

Bisognava fare qualcosa di più grosso.

Con quel poco che guadagnavano sono riusciti a creare una postazione telefonica che poteva essere usata da chiunque avesse necessità per chiamare nel caso si sentisse depresso e o avesse la minima tentazione al suicidio.

Dopo di ché voleva fare qualcosa di pratico.

Leonida creando una collaborazione con una palestra della zona era riuscito a organizzare dei corsi di boxe.

I corsi avevano prezzi bassi, nel senso che si cercava di tirare avanti con le offerte. Questi corsi intendevano coinvolgere la gente nello sport, in modo che le persone avessero attività da svolgere e allo stesso tempo Leonida vedeva questo come un’attività educativa rispetto a quell'immagine dell’uomo spartano che lui aveva in mente.

In generale gli MMHF credono che gli uomini soffrono di un certo tipo di problematiche non perché sono vittime di un ruolo di genere soffocante, come pensano gli MRA, ma perché gli uomini di oggi non riescono più a diventare uomini e a maturare. Loro rimangono degli eterni fanciulli come Peter Pan.

Bisogna ripartire dall'educazione, altro che fare le vittime del ruolo di genere, bisogna tornare a diventare guerrieri.

Leonida voleva una nuova agogé. L’uomo fallisce perché sta troppo con la famiglia, mentre dovrebbe separarsene il prima possibile e diventare autonomo.

Bisogna che l’uomo sia educato sin da piccolo a capire che la vita è pericolo e il pericolo non va fuggito, ma bisogna affrontarlo.

La vera abilità di una persona consiste nel saper calcolare il pericolo e cercare la via più sicura, ma nessuno deve mai tirarsi indietro di fronte a nulla.

La vera forza dell’uomo deve essere il coraggio, non semplicemente la forza fisica.

Molti soffrono la solitudine, ma questo non significa che devono stare sempre con gli altri, significa solamente che non sanno stare da soli e devono imparare a stare da soli. Bisogna che la gente impari a sopravvivere alla solitudine, alle sofferenze e ai pericoli della vita.

Se una cosa non ci uccide, diceva Nietzsche, non può che renderci più forti.

La vera fine e adempimento dell’agogé lo abbiamo quando molliamo tutto e ci incamminiamo verso la nostra nuova vita, nel mondo selvaggio, in una nuova città, dovendo ricostruire tutto quello che hanno fatto i nostri padri da zero con le nostre mani.

Seguendo questi dettami Leonida pensava di portare una nuova educazione a questi maschi dai mille problemi. Si incominciava con le lezioni di boxe e le sedute con il terapeuta. Poi Leonida indicava ai suoi pazienti delle cose da fare, piccoli obbiettivi da raggiungere per cambiare se stessi.

C’era chi era stato mandato in un campeggio completamente solo nel bosco buio e selvaggio a lottare contro la natura. C’era a chi aveva detto: molla tutto, vai a Liverpool, porta i miei insegnamenti e conduci una nuova vita.

C’era anche chi era stato mandato da una ragazza per una cena, un incontro al buio e gli era stato detto: forse qui troverai la parte che ti manca. Ma non era facile. Alcuni erano tornati dal campeggio due giorni dopo spaventati. Altri non erano andati a Liverpool e avevano preferito rimanere a Londra perché non erano disposti a mollare tutto. Altri ancora non sono andati all'incontro al buio con la ragazza perché non sapevano come comportarsi con una perfetta sconosciuta e pensavano di fare brutta figura.

È successo di tutto all’inizio.

Sono venuti diversi senza tetto che avevano sentito del fatto che queste persone si interessavano anche di loro e gli MMHF avevano creato delle cene per questi che avevano fame.

Una volta era venuto un comunista, era entrato e aveva incominciato la sua prima seduta di prova. Dopo un po’ di tempo che continuava a fare un discorso dipingendo se stesso come vittima del capitalismo,

Leonida gli ha chiesto: ‘Ma tu che problema hai? Tu perché sei qui?’.

Lui ha risposto ‘Io vorrei vivere in un mondo dove l’affetto, la socialità e il sesso siano considerati bisogni umani come la fame e la sete’. A quel punto Leonida è scoppiato a ridere e gli ha detto ‘Quelli non sono diritti, te li devi conquistare. Non puoi forzare una persona ad amarti”.

A quel punto il comunista arrabbiato si alza dalla sedia e prima di andarsene grida: “Questo mondo è fascista, voi non rispettate i bisogni umani. Sono stufo del vostro neoliberismo”. Leonida lo guarda e dice “Allora, vai da Nakamura in Giappone che ti trova la ragazza in un dating club, non venire qui.” e poi continuava a ridere.
Conrand Dumont aveva costruito le basi filosofiche degli MHF una filosofia che si ispira direttamente a Nietzsche, alla volontà di potenza, all'amore per la vita, l’eterno ritorno e la ricerca del superuomo.

Ogni uomo dovrebbe imparare ad amare se stesso e la vita per tutti gli eventi che gli accadono.

L’uomo deve diventare forte e autonomo, capace di creare i suoi valori ed essere lui stesso a costruire il senso della sua esistenza. Se l’uomo riesce a fare queste cose, allora uscirà dalle sue tenebre.

Donal Duckey, invece, era quello che aveva portato il metal nel gruppo. Anche lui pensava che le sedute non fossero tutto e così si è messo a dare lezioni di musica alle persone.

2 foto per MHF (Mental Health Fighters)
2 foto per MHF (Mental Health Fighters)

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Aveva un poster gigantesco della vecchia band ‘Iron maiden’ con l’album ‘Fear of the dark’.

Gli piacevano gli iron maiden non solo per la musica, ma anche perché nelle canzoni intravedeva alcune questioni maschili come quella dei weekend warrior, ossia gli uomini divorziati che, non avendo soldi per il mantenimento della moglie, passano il weekend in prigione e non possono vedere i loro figli.

Oltre a questa band ne ascoltava molte di più recenti come ‘Ancestral Time’, ‘Mirror of the world’ e ‘Locus Mortem’. ‘Mirror of the world’, del resto era una band inglese che lui stesso aveva avuto modo di conoscere e che sapeva che trattava quelle problematiche che interessavano agli MHF nelle canzoni.

Ma anche gli MHF con il tempo avevano costruito una band metal propria chiamata proprio MHF.

Questo gli permetteva di fare qualche concerto, guadagnare dei soldi e finanziare il progetto.

I primi anni sembravano belli perché, anche se il posto dove stavano era veramente povero e non mancava di qualche scarafaggio, comunque si erano divertiti e
sembrava che le cose cominciassero a funzionare. Dopo due anni che li hanno lasciati fare, sono successe cose tremende.

Prima nei mass media Leonida veniva dipinto come un maschilista o un maschio tossico e violento. È stato detto di tutto contro questo gruppo.

Principalmente, dopo che stavano incominciando ad avere successo e a ottenere i primi risultati, l’ RFM li aveva presi di mira.

Prima le offese, la denigrazione e poi sono arrivate le bombe.

5 Foto per Mental Health Fighters
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Diverse bombe negli alloggi degli MMHF.

Le bombe hanno fatto saltare completamente l’edificio e tutti quelli che erano dentro. Sono morti operaio soldato e billy nerd, più almeno cinque
collaboratori, assieme a qualche paziente.

Il telegiornale inizialmente aveva detto che il problema era dovuto ad una bombola a gas.

Tuttavia l’ RFM in realtà aveva subito rivendicato l’attentato dicendo che era stata una questione di giustizia, che andavano puniti.

Margaret in televisione ha detto che se l’RFM si è mosso è perché doveva agire, quelle persone erano un pericolo per la società.

Gli MMHF a quel punto hanno dovuto ritirarsi dal centro di Londra e si sono spostati nei bassifondi della città, in quartieri peggiori, finendo sempre più sottoterra e nel segreto.

Non potevano più praticare nulla, per Margaret quello che facevano era illegale.

Hanno continuato di nascosto. Il gruppo di Leonida non era più un corso di boxe, ma una specie di fight club.

Quello è stato il periodo più buio. Una settimana dopo le esplosioni un uomo su un balcone, un vecchio paziente degli MMHF si è messo ad urlare tutto l’odio che aveva contro questa società. Quel giorno pioveva forte e lui sul balcone che urlava come un matto. Tutti lo guadavano strano, avevano chiamato la polizia. Prima che la polizia arrivasse, però, l’uomo si era buttato dal balcone ed era morto.

Due giorni dopo il poeta delle tenebre si era suicidato anche lui.

Aveva scritto una lettera di addio in cui si poteva leggere questo:
“È stato molto bello amici, mi sono divertito finché è durato. Credevamo di poter fare qualcosa, ridurre i suicidi. Sarebbe stato già un bel risultato.
Si era creato un bel gruppo qua a Londra. La gente veniva, sapeva che c’era qualcuno e sorrideva quando vedeva qualcuno di noi. Sono state bellissime le serate ai pub, le cene coi senzatetto e tutto il resto. Noi pensavamo di essere i guerrieri dell’oscurità, quelli che spiegano all'uomo come affrontare le sue tenebre. Ma come si fa ad affrontare le tenebre quando sono ovunque e anche ai vertici della società.

Questo mondo mi disgusta, nessuno ha interesse per noi e i nostri problemi maschili. Adesso ho capito perché gli uomini si suicidano.”

Il poeta delle tenebre si era sgozzato.

La scena era pietosa e il suo cadavere faceva rabbrividire, con il sangue versato per tutto il pavimento. A quel punto il bardo con alcuni collaboratori ha voluto andarsene. Non credeva più nel progetto.

Ascoltava da tempo i white wolf come operaio soldato, la band black metal della setta del lupo oscuro e aveva deciso di unirsi alla setta perché gli sembrava l’unica soluzione. E quindi si è unito a quelli della setta che avevano un centro a Nottingam.

I giorni seguenti dopo che Leonida ha visto il suo amico morire sotto le bombe e queste persone suicidarsi, era completamente abbattuto a terra e per la prima volta lo si era visto piangere.

Quel giorno aveva gridato: ‘Questa è una guerra psicologica! non è più un semplice problema individuale.’

Da quel giorno nasce l’ideologia dei mental health fighters.

Secondo gli MHF siamo dentro una guerra psicologica. I suicidi sono le vittime di questa guerra psicologica.

Bisogna combattere la guerra e lottare per la salute mentale ogni giorno. La vita è una guerra difficile, piena di pericoli, ma in questa società la guerra psicologica è esplosa ancora di più.

I combattenti per la salute mentale (gli MHF) sono i guerrieri che combattono in questa guerra. Il loro obbiettivo è ridurre il più possibile i morti (i suicidi) e migliorare lo stato mentale delle persone.

Maya che aveva saputo della storia dell’attentato, aveva deciso di andare direttamente a parlare con Margaret Stone.

Ma quando ha parlato con lei, lei gli ha risposto: ‘Ma cosa fai! difendi gli uomini? Ma non ti vergogni? E tu saresti una femminista?’.

Maya non sapeva cosa fare.

L’unica cosa che le venne in mente fu di passare qualche milione delle donazioni che aveva ricevuto agli MHF. Tutti quei soldi aiutarono certamente gli MHF a risollevarsi finanziariamente, ma quello che cambiò tutto era una folla di inglesi che quando si trattò di votare decise di mandare a casa Margaret ed eleggere un labourista come Albert White.

A quel punto tutti i sodi vennero investiti in una nuova gigantesca infrastruttura.

Albert White fece arrestare immediatamente tutte le femministe coinvolte nell'attentato.

Con questo cambio certamente la situazione migliorò abbastanza, ma l’RFM non era certamente definitivamente vinto. Albert era un nazionalista, ma di sinistra. Egli credeva che bisogna proteggere l’economia inglese e allo stesso tempo costruire una solida economia nazionale.

Con Albert, in effetti, l’Inghilterra continuò con una strada protezionista, avendo come unico alleato un’America che si faceva sempre più lontana.

Con tutti quei soldi nacque un centro completamente nuovo e rinnovato per gli MHF.

Ora avevano un edificio nel centro di Londra molto grande. Avevano molti più collaboratori, avevano delle palestre proprie, delle sale per fare musica, avevano un intero reparto di call center per le chiamate di sostegno alle persone che stanno per suicidarsi. Se chiamavi il 115 in Inghilterra rispondevano gli operatori degli MHF.

Ora erano molti di più e quelli che veramente erano andati a Liverpool, ora potevano pensare di aprire un altro centro in quella città. Ma come c’era un centro a Liverpool ne esistevano altri anche a Manchester, Bristol e Parigi.

L’obbiettivo era espandersi il più possibile e portare avanti un modello, modello che era ispirato principalmente alla filosofia di Dumont, al metodo educativo di Leonida e alla musica di Duckey.

Era stato pubblicato un libro dedicato al poeta delle tenebre, un libro che conteneva tutte sue poesie scritte in vita.

Ogni poesia era accompagnata da un paesaggio disegnato dall’artista italiano degli MMHF e all’inizio del libro c’era una lunga prefazione di Dumont che spiegava i fondamenti del pensiero degli MHF e il loro metodo.

Nella dedica iniziale al libro c’era scritto: ‘A Jean Duval, detto poeta delle tenebre, morto in guerra’.

Per gli altri morti era stata affissa un’insegna all'entrata della sede principale nuova, prima di salire le scale con questo grande quadro che rappresenta Nietzsche che scrutava tutte le persone che entravano nel posto.

3 foto Nietzsche per MHF
3 foto Nietzsche per MHF

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Dopo cinque anni che il gruppo si chiamava MMHF, divenne poi ufficialmente solamente MHF, perché entrò a far parte del movimento anche il WMHF (Woman’s
mental health fighters).

Questo è successo grazie ad una giovane Emile Rose, una ragazza a cui piaceva molto il modello di Leonida e credeva che si potesse fare qualcosa di simile anche per le donne.

Lei aveva una visione molto particolare delle battaglie femminili.

Il vero scopo di queste battaglie, sosteneva lei, era quello di forgiare le amazzoni del futuro, ossia donne capaci di essere totalmente autonome e responsabili, le donne guerriere.

6 Foto per Mental Health Fighters
6 Foto per Mental Health Fighters

Lei, quindi, rifiutava il vittimismo delle RFM e si ispirava piuttosto al modello di una vecchia femminista francese come Monique Witting.

Dalla Witting prendeva principalmente l’idea base che regge il testo ‘Le guerrigliere’.

In più gli piaceva l’idea del rifiuto del sesso come ruolo di genere femminile, in quanto è qualcosa che impedisce alla donna di essere realmente libera, costretta al servilismo da un contratto di matrimonio.

L’entrata di Emile con le sue collaboratrici negli MHF ha permesso l’ingresso di donne all'interno degli MHF, così che gli MHF non erano composti solo da uomini.

Ovviamente non è facile destreggiarsi in questo mondo violento, ma quello che hanno fatto gli MHF è diventato storia e nel tempo incominciavano ad essere percepiti come un modo più serio per affrontare le questioni di genere.

Non dobbiamo mai dimenticare, siamo dentro una guerra psicologica, la vita è una guerra psicologica.

Bisogna resistere, combattere e conquistare la grande salute nietzscheana.

Questo sono i combattenti per salute mentale maschile e femminile, i Mental Health Fighters.

7 Foto per Mental Health Fighters
7 Foto per Mental Health Fighters