La firma cancellata di Elio Germano “Volevo nascondermi” anche nella scrittura
L'analisi grafologica della firma cancellata di Elio Germano
Secondo i testi di grafologia, se terminato di tracciare la firma, si appone una riga che la cancella in tutto o in parte (invece di sottolineare o circondare la firma, la si barra una o più volte), ci si trova di fronte ad una persona con delle problematiche passate piuttosto forti relative suo ambiente più intimo e personale.
Questi conflitti sorti nell'infanzia sono poi stati mantenuti a livello inconscio anche nell'età matura.
Analisi della grafia della firma di Elio Germano
Potrebbe interessarti anche: Francesco Paolo Figliuolo l’autografo del generale dei vaccini sotto la lente di ingrandimento
Sembra essere questo il caso di Elio Germano, l’ultimo vincitore del premio David di Donatello come miglior attore protagonista del film “Volevo nascondermi”, incentrato sulla vita del celeberrimo artista Antonio Ligabue.
Un titolo quanto mai appropriato se lo rapportiamo al carattere decisamente schivo e riservato dell’attore quarantenne molisano, che difende la sua vita privata come un leone i suoi cuccioli.
Viene notato fin da giovanissimo, nonostante al tempo fosse tutto “ciccia e brufoli”, e inizia ben presto a lavorare con i più grandi registi degli anni “90, diventando una presenza costante del nostro Cinema. Dotato di un’estrema versatilità, oltre a quello di Antonio Ligabue, ha interpretato sempre magistralmente, ruoli molto differenti tra loro da Giacomo Leopardi, a Francesco d’Assisi e molti altri, rendendoli come dicono alcuni critici “più veri del vero”.
Una grande capacità camaleontica nel diventare molti volti che gli permette di celare il vero Elio Germano, quello che vive dietro la facciata lontano dai riflettori.
Non si trovano né foto né informazioni del suo privato, sappiamo solo che ha da anni una compagna, Valeria, un’insegnante di scuola elementare di sostegno, con cui sembra abbia avuto due figli.
Egli stesso dichiara di essere terrorizzato dal fatto che le persone possano parlare del suo lato intimo e personale. Noi ci limiteremo a qualche osservazione grafologica sul suo autografo, che può comunque raccontarci molto.
Analisi della firma cancellata di Elio Germano
Potrebbe interessarti anche: Milva un volto…molti amori… mille firme
Ci troviamo di fronte a una firma di grandi dimensioni, confusa e illeggibile, stretta tra lettere e di lettera, caratterizzata da un movimento effervescente, capace di creare gonfiezze, arpioni e svolazzi che vengono poi quasi inspiegabilmente cancellati da un lungo gesto che ripercorre a ritroso tutto il corpo grafico e che ritorna poi verso destra, alleggerendosi e creando una sorta di simbolo dell’infinito.
Fa pensare a un carattere ottimista, generoso, intellettualmente vivace, narcisista e vanitoso, che ama il protagonismo, tenace e testardo (uncini), mal sopporta di essere imbrigliato.
Un uomo impaziente, perfezionista nel lavoro, dotato di fantasia e creatività con un umore variabile, che può passare facilmente e rapidamente dall'entusiasmo esuberante alla fredda indifferenza e viceversa.
Egli vive una sorta di contraddizione: selettivo e generalmente sulla difensiva, ma bisognoso di contatti sociali, timoroso della solitudine e desideroso di riconoscimento.
“L’altro” è desiderato e al tempo stesso temuto.
Egli desidera l’indipendenza e contemporaneamente dipende dal suo ambiente, in un continuo e forse insanabile tumulto e ricerca interiore.
Gli investimenti affettivi sono confinati a una sfera strettamente privata a discapito dall'arricchimento che potrebbe derivare da uno scambio al di fuori del contesto domestico, che Elio riesce a compensare e riequilibrare con la sua professione di attore che lo porta inevitabilmente a interagire col prossimo. Egli afferma infatti che “da una parte c’è la vita, dall'altra il mestiere” e lo dimostra proprio con il suo estremo riserbo.
Ritornando ad analizzare il paraffo che sembra voler cancellare l’autografo, esso suggerisce una scarsa autostima, la presenza di un sentimento di non appartenenza e un impulso a voler dimenticare o cancellare una crisi d’identità sofferta in passato.
Un disagio che è risultato motivante verso la ricerca di sicurezza, di affermazione e di successo che lo ha reso uno dei più grandi, intensi ed eclettici interpreti del nostro Cinema.
Foto della firma cancellata di Elio Germano di Barbara Taglioni, elaborazio CaffèBook, altre foto Wikipedia.