Louise Gluck: una grafia da Nobel

L'analisi grafologica della grafia di Louise Gluck Premio Nobel per la letteratura

Figura di spicco della letteratura contemporanea americana, da noi praticamente ancora sconosciuta,

Louise Glück è la sedicesima donna a vincere il Nobel per la letteratura .

La vita e la grafia di Louise Gluck

La vita e la grafia di Louise Gluck
La vita e la grafia di Louise Gluck

Ha 77 anni e una lunga carriera in cui oltre ad aver vinto il Pulitzer si è aggiudicata anche il National Book Award, affrontando temi come l’infanzia e la vita familiare, spesso rielaborando miti greci e romani.

La commissione svedese al momento del riconoscimento ha sottolineato “la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende l’esistenza individuale universale”.

Una poetessa algida, passionale, appassionata, distante ma lucida, una che mira alla perfezione formale, ma che non si accontenta mai della forma.

La scrittrice Dacia Maraini dice di lei: “In questo momento di volgarità linguistica, la poesia ci insegna a parlare e a pensare con più intelligenza”.

Louise Glück nasce a New York in una famiglia di immigrati ebrei ungheresi e trascorre la sua infanzia a Long Island.

Il padre Daniel, uomo d'affari di successo, la madre Beatrice, laureata in francese in un'epoca in cui era raro che le donne frequentassero l'università, le impartisce un'istruzione basata sui classici e sulla mitologia greca, stimolandola a scrivere poesie fin dalla tenera età.

L’anoressia nervosa di cui ha sofferto durante l’adolescenza e nei primi anni della sua vita adulta, superata dopo un lungo percorso in analisi durato sette anni l’ha certamente segnata.

Foto 3 La vita e la grafia di Louise Gluck
Foto 3 La vita e la grafia di Louise Gluck

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Louise descrive la malattia come il risultato dello sforzo di affermare la propria indipendenza dalla madre e la collega inoltre alla morte della sorella maggiore, avvenuto prima della sua nascita. Riconosce alla psicanalisi il merito di averla aiutata a superare la malattia e di averle insegnato a pensare.

Il debutto letterario risale al 1968 con la pubblicazione di Firstborn, opera inedita in Italia. Nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato saggi riguardanti la poesia con una particolare attenzione alla ricerca di chiarezza e del significato espositivo all'interno delle opere poetiche.

Sono 12 le raccolte di poesie pubblicate fino a oggi, con un tema centrale che si concentra sulla famiglia e l’infanzia, in particolar modo quello che la lega ai genitori e fratelli. Fulcro della sua poetica è l’ascolto rivolto al connubio di sogni e delusioni, con un’analisi sulle illusioni che l’uomo crea verso sé stesso.

Cosa ci racconta la sua grafia?

La grafia di Louise Gluck

4 La grafia di Louise Gluck
4 La grafia di Louise Gluck

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Il campione di scrittura a disposizione è scarso ma ci permette alcune osservazioni.

La prima impressione che abbiamo di fronte a queste poche righe è la vivacità delle forme, originalmente danzanti e ricombinate, del movimento, armonicamente effervescente, e la prevalenza del bianco, che circonda sapientemente le lettere aiutandole ad assumere una ritmica decisamente personale.

La prevalenza del bianco in un foglio è sinonimo di selettività nei contatti, di un continuo bisogno di astrazione e di assoluto, in una visione spesso critica, che produce isolamento. La presenza dell’inconscio, irrompe e invade, favorendo sensibilità e ansia.

È una scrittura che possiamo definire in “misto-script”, “bucata”, con una zona media prevalente, seppur disuguale, che fanno pensare ad una donna aperta, con un’intelligenza flessibilmente originale e a volte complessa, che anela alla libertà di essere e di pensare per affrancarsi da regole sentite come troppo restrittive, con una importante vita interiore, un’intensa creatività indirizzata alla ricerca di un agognato equilibrio intimo e recondito e lontano dalla banalità.

Louise è una donna inquieta, sensibile, piena di domande a cui cerca di trovare risposte utilizzando un’altra delle sue tanti doti: l’intuizione (collegamenti tra lettere eleganti e leggeri) che la rende abile nel collegare, combinare, associare pensieri e sentimenti.

La firma di Louise Gluck Premio Nobel per la letteratura

5 La grafia di Louise Gluck: la firma
5 La grafia di Louise Gluck: la firma

La firma, oscura, più grande, più libera e lanciata, conferma la grande immaginazione creativa, e lascia trasparire in modo più evidente anche la forza di carattere e l’orgoglio di questa donna.

Un autografo illeggibile che vuole mettere ancora una volta una barriera tra sé e le figure di riferimento, tra sé e l’interlocutore forse per proteggersi e nascondere un adattamento che a volte è solo di facciata.

Concludiamo con uno dei suoi tanti versi tratto da “Quel che mi insegnano i prati:

"Vuoi sapere come passo il tempo?

Cammino sul prato davanti, fingendo di strappare erbacce, ciuffi di trifoglio selvatico… In realtà sto cercando coraggio, qualche indizio che la mia vita cambierà"

Foto Grafia di Louise Glück di Barbara Taglioni, Foto da irishtimes.com e Wikipedia