I campi elettromagnetici, il 5G, alberi,uccelli e api
La rivista scientifica americana Science, considerata tra le più prestigiose al mondo assieme a Nature, ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta da Cornell Lab of Ornitology e American Bird Conservancy secondo cui, negli ultimi cinquant'anni, sono scomparsi tre miliardi di uccelli nel Nord America.
Stranamente, le perdite hanno riguardato non solo le specie minacciate di estinzione ma anche gli uccelli comuni in tutti gli habitat di Stati Uniti e Canada.
I campi elettromagnetici e il 5G
In Australia, invece, da alcuni anni i ragazzi di una scuola elementare vengono sensibilizzati con un progetto che prevede l'allevamento di uccelli in via di estinzione come il Diamante bavetta, un piccolo passeriforme, e il Poephilia cincta, un fringuello.
In sette anni, il numero degli esemplari recuperati è stato importante ma non sufficiente per aumentare la popolazione locale. Infatti, i soggetti nati in cattività non sempre riescono a sopravvivere in natura.
Quello che più minaccia la sopravvivenza dei volatili è la continua diminuzione del loro habitat, soprattutto boschi, siepi e giardini erbosi con acqua nei dintorni.
Dove, invece, il verde esiste, l'inquinamento e l'utilizzo di prodotti chimici crea ulteriori cause di mortalità.
Accanto a questo fenomeno, negli Stati Uniti e in Europa si assiste anche alla perdita di circa il 50% della popolazione di api, avvelenate dal massiccio uso di pesticidi, insetticidi, fungicidi e antiparassitari nell'agricoltura.
Le Api e i campi elettromagnetici del 5G
I cambiamenti climatici, che si esprimono in fenomeni sempre più "estremizzati", e l'inquinamento globale aumentano le difficoltà di questi insetti laboriosi ed essenziali per l'impollinazione e la riproduzione delle piante di cui si nutrono uomini e animali.
C'è chi sostiene che i campi elettromagnetici prodotti dalle reti mobili di comunicazione costituiscano un'ulteriore causa di mortalità delle api, provocando loro perdita di orientamento e indebolimento del sistema immunitario, che le rende più facilmente preda di agenti patogeni.
5G i campi elettromagnetici e gli alberi
I campi elettromagnetici come il 5G, la tecnologia di ultima generazione della telefonia mobile cellulare che permetterà connessioni estremamente veloci a partire dal 2020, sembrano causare problemi non solo alle api ma anche alla vegetazione di altezza superiore ai quattro metri.
In molti paesi, dall'Europa all'America, associazioni e comitati di cittadini lamentano l'abbattimento di numerosi alberi, spesso secolari, motivati da malattie che nasconderebbero, invece, una diversa ragione:
le piante ostacolerebbero il wireless del 5G.
Il wireless del 5G e alberi
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Gli esperti spiegano che l'acqua, presente nelle piante e, soprattutto, nelle foglie, assorbe le onde elettromagnetiche attenuando i segnali nella banda UHF ed EHF, ossia quella della telefonia mobile.
Un tema che trova sostenitori ma anche oppositori, alcuni dei quali affermano si tratti di fake news.
Chi reputa esagerata la preoccupazione dei comitati contro il 5G afferma che tale segnale fa più fatica a penetrare ostacoli come alberi o edifici ma che esistono soluzioni, come il beamforming, che permettono di orientare il segnale in maniera ottimale senza prevedere disboscamenti massicci o abbattimenti di edifici.
Il tema è arrivato anche in Parlamento a marzo 2019, con una interrogazione da parte del senatore De Bonis a cui se ne sono aggiunte una decina, nel corso dei mesi successivi, a testimonianza della fondatezza del problema.
Il 5G, banda UHF ed EHF e infrastruttura
La tecnologia 5G potrebbe rappresentare una rivoluzione della comunicazione mobile che non si limita a un incremento della velocità di connessione, dato che il 5G è ritenuto un elemento chiave per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della Internet of things e della guida autonoma dei veicoli.
Come ogni innovazione tecnologica, anche il 5G porta con sé una serie di incognite e suscita preoccupazioni legate al rapporto con la salute umana.
Le agenzie ambientali, infatti, sono chiamate a esprimere pareri sulla compatibilità elettromagnetica dei nuovi impianti, sul rispetto dei limiti normativi e a valutare gli effetti dell'esposizione ai campi elettromagnetici.
Purtroppo, in un contesto storico in cui i giovani, nei Fridays for future, lanciano messaggi per sensibilizzare, rivendicando azioni a salvaguardia del pianeta al fine di combattere il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, si continua a danneggiare il patrimonio boschivo e a ridurre l'habitat di uccelli, insetti e animali.
Gli studenti protestano, ma tutti abbiamo in tasca un cellulare.
Non è facile chiedere l'impegno dei politici a salvaguardia del pianeta quando tutti siamo inseriti in schemi poco sostenibili e in modi di vivere che presuppongono una tecnologia "inquinante" e "consumistica".
Giovani, cellulare e Fridays for future
Un movimento, questo del Fridays for future, in cui gli studenti seguono l'esempio lanciato da Greta Thunberg cercando di risvegliare la consapevolezza di adulti che, forse, stanno perdendo la convinzione profonda del legame sussistente tra uomo e natura.
Una convinzione spirituale che emerge da un antico codice di silvicoltura dell'XI secolo, le "Constitutiones camaldulenses",
redatto dai monaci eremiti toscani di Camaldoli per dettare regole tecniche che, per otto secoli, hanno permesso uno sviluppo sostenibile dei boschi.
Si prevedevano tagli mirati degli alberi per favorire la rigenerazione o pacciamature per proteggerne le radici, imponendo che ogni esemplare abbattuto venisse sostituito con uno giovane coltivato nel vivaio.
L'esigenza di tutelare il bosco derivava, in primis, dalla necessità spirituale di preservare il luogo privilegiato di preghiera e meditazione dei monaci, in cui ogni specie di albero era associata a una virtù della vita ascetica.
Le piante, otto secoli fa come oggi, avevano anche un valore economico, costituendo il materiale per costruzioni edili e navali;
il mantenimento di un legame tra alberi e qualità interiori sembra mostrare che, per tenere "sotto controllo" l'esigenza materialistica della società umana, sia essenziale realizzare un equilibrio tra ambiente e interiorità riscoprendo valori che si stanno perdendo, come la consapevolezza che ogni elemento del creato vada rispettato perché interconnesso e interdipendente con tutti gli altri in quanto originati da un'unità di cui fanno parte.
Pregare e meditare nel bosco aiutava i monaci camaldolesi a percepire l'impalpabile rete energetica che abbraccia tutti gli esseri viventi.
La rete del 5G, originata dalle antenne posizionate in luoghi privi di ostacoli al segnale, potrà fare altrettanto?
Elaborazione immagini CaffèBook. Foto da Flickr Kārlis Dambrāns, Wikipedia, Pixabay 1, 2.