Ignaz Semmelweis: il medico che finì in manicomio per aver insistito sull'importanza di lavarsi le mani

La vita di Ignác Semmelweis (nato a Buda nell’odierna Budapest, 1 luglio 1818 deceduto a Döbling, 13 agosto 1865) è un puzzle di vari elementi che ne determinarono prima il successo e poi la rovina fino al manicomio; fu capace di controllare la devastante epidemia di febbre puerperale, aprire la strada a Pasteur, ma allo stesso tempo l’ottusità delle autorità mediche lo portarono ad essere rinchiuso in un manicomio e il suo nome, nonostante i tanti meriti, rischiò di essere dimenticato.

Però prima dovremmo parlare degli ospedali al tempo di Ignác Semmelweis.

Passeggiare per i corridoi o entrare negli stanzoni di un ospedale nel XVII, XVIII ed anche ne XIX secolo era una delle cose più sgradevoli per la vista e l’olfatto che si potesse fare. Vedere un malato su un lenzuolo umido, sporco magari pieno di funghi o addirittura di vermi era normale.

In ambienti stretti e poco areati convivevano persone ricoverate per le più diverse malattie. Che fossero stati operati e con ferite aperte o che avessero malattie infettive in corso tutti condividevano gli stessi orrori.

Tutto puzzava di urina, vomito e altri liquidi corporei o altre cose in putrefazione. Medici ed infermieri spesso camminavano con fazzoletti premuti contro il naso, curandosi per altro ben poco della propria igiene personale.

I dottori stessi allegramente definivano quell’ odore "la puzza tradizionale dell'ospedale".

Tutto questo rendeva molto più sicuro essere curati a casa che in un ospedale, dove i tassi di mortalità erano da tre a cinque volte più alti che in ambito domestico.

Il risultato di questa miseria è che gli ospedali erano conosciuti come le "Case della Morte".

Ignác Semmelweis (Ignaz Semmelweis)
Ignác Semmelweis (Ignaz Semmelweis)

Ignác Fülöp Semmelweis (o Ignaz Semmelweis), nato a Buda nell’odierna Budapest, fu il medico ungherese che tentò di cambiare le cose.

Semmelweis era il quarto figlio di un prospero negoziante ebreo.

Iniziò a studiare legge, ma passò rapidamente alla medicina, laureandosi nel 1844. Nello stesso anno fu abilitato alla pratica della tocologia (ostetricia).

L'Allgemeines Krankenhaus di Vienna (L'Ospedale Generale di Vienna, anche AKH) era considerato l'ospedale più grande e famoso del mondo in cui vi erano studenti di medicina e ostetriche. Nel 1846, Semmelweis fu nominato aiutante del direttore della clinica di ostetrica.

La febbre puerperale era una delle principali cause di morte dopo il parto.

La febbre puerperale è una malattia grave che colpisce le donne durante il parto molto aggressiva e contagiosa.

Durante un'epidemia di venti mesi iniziata nel 1821, ad esempio, la febbre puerperale uccise negli ospedali viennesi una donna su sei.

Prima di riconoscere l’esistenza dei germi, avvenuta nella seconda metà del diciannovesimo secolo, l'idea che condizioni miserabili negli ospedali svolgessero un ruolo nella diffusione dell'infezione non era minimamente presa in considerazione.

La cui credenza più diffusa a Vienna era che le malattie si diffondessero attraverso le nuvole di un vapore velenoso. Si pensava che nei vapori persistessero delle particelle di materia in decomposizione chiamate miasmi.

Cornelis Troost, La lezione di anatomia del dottor Willem Röell, 1728
Cornelis Troost, La lezione di anatomia del dottor Willem Röell, 1728

Florence Nightingale, ad esempio, iniziò la sua rivoluzione sanitaria arieggiando le corsie dell’ospedale e dando ai feriti abiti puliti e un cibo migliore. E lo stesso avrebbe fatto Mary Seacole.

L'Allgemeines Krankenhaus di Vienna non agì diversamente.

Nell’ospedale austriaco si pensò di migliorare le condizioni prima con dei fori nei muri e nelle porte e poi istallando un costoso sistema di ventilazione. Naturalmente tutto fu vano e le infezioni continuarono ad uccidere.

Semmelweis si accorse che il tasso di mortalità delle donne nella parte della clinica degli studenti di medicina era esattamente tre volte superiore a quella del reparto delle ostetriche.

Questa informazione non era tuttavia un mistero. Le donne che si ricoveravano all'Allgemeines Krankenhaus erano molto consapevoli di queste differenze.

Le donne imploravano Semmelweis di essere trasferite dalle ostetriche ed era considerato più sicuro partorire per strada che all'interno delle mura del prestigioso ospedale.

Le ricerche del medico ungherese proseguirono non senza alcune congetture che oggi definiremmo ingenue.

Ignaz Semmelweis aveva notato ad esempio che ogni volta che una donna moriva un prete camminava lentamente attraverso la stanza medica suonando unna campana. Il medico pensò che questo terrorizzava così tanto le donne dopo il parto da condurle alla morte.

Però presto si rese conto di essersi sbagliato perché pur cambiando il rituale, ovviamente, i decessi non diminuivano.

Tuttavia un altro collegamento fu decisamente più corretto. La morte di un suo collega fece notare a Semmelweis che presentava dei sintomi molto simili a quelli delle donne con febbre puerperale.

I giovani medici che eseguivano un'autopsia erano gli stessi che in seguito lavoravano nel reparto di ostetricia dalle alte percentuali di decessi, e nessuna ostetrica, invece, faceva le autopsie.

In questo mondo senza microbi nella sala di dissezione non era usanza indossare guanti o altre attrezzature protettive e tanto meno lavarsi in seguito.

Gli studenti di medicina passavano da un reparto all’altro spesso con ancora addosso pezzi di carne, budella o cervelli attaccati ai loro vestiti…

Per Ignaz Semmelweis la parola d’ordine fu lavarsi le mani.

Il medico aveva concluso che la febbre puerperale era causata dal "materiale infettivo" di un cadavere che entrava in contatto con le puerpere.

Decise di predisporre una bacinella pieno di soluzione di calce clorata in ospedale e diede ordine a tutti gli studenti di lavarsi le mani prima di entrare in contatto con le donne. I tassi di mortalità nella stanza degli studenti di medicina crollarono rapidamente.

Mentre in alcuni mesi del 1847 potevano morire più del 18% delle ricoverate dopo queste precauzioni la percentuale era diventata inferiore al 2%.

Semmelweis perfezionò la sua idea introducendo nuovi standard di igiene nel maggio 1847.

Costringeva medici e studenti a lavarsi le mani con acqua calda e sapone, lavarsi le unghie e sciacquarsi le mani con una soluzione di cloro.

I tassi di mortalità caddero ulteriormente quando Semmelweis si rese conto che la trasmissione di particelle dai corpi poteva avvenire anche fra una donna e l'altra.

Era diventato importante insistere sulla disinfezione con il cloro delle mani del medico anche dopo aver esaminato ogni donna.

Però la teoria di Ignác Semmelweis portava ad una terrificante conclusione.

Accettare queste idee significava considerare che erano i dottori e i loro studenti di medicina a causare quell'epidemia di morte.

Semmelweis però non pubblicò i suoi risultati e si limitò solo a promuoverli tramite amici e colleghi.

Charles Routh, uno dei suoi studenti, presentò un rapporto con i risultati delle guarigioni alla Royal Medical and Surgical Society sottolineando che la causa principale della mortalità per la diffusione della febbre puerperale, era la "mancanza di pulizia dei dottori e degli studenti di medicina presenti".

Era l'Europa del 1848, quella delle rivoluzioni e delle reazioni a tanta richiesta di libertà.

Semmelweis era con gli studenti e i giovani membri della facoltà che chiedevano un cambiamento democratico anche nella medicina.

Il principe Klemens von Metternich respinse questa (e altre) istanze di libertà e la posizione del medico ungherese attirò anche l'ira anche della vecchia guardia dell'ospedale.

Il suo direttore, Johann Klein, si potrebbe definire un chiaro esempio di ottusità e meschinità.

Klein respinse gli argomenti di Semmelweis in merito alla pulizia.

D’altro canto era stato il direttore ad imporre la norma che gli studenti di medicina esaminassero i corpi ed in seguito le partorienti. Semmelweis, con le sue indicazioni sembrava dire che le politiche di Klein fossero la causa diretta dell'epidemia.

Il direttore bloccò la nomina temporanea di Semmelweis, nonostante le richieste di colleghi e superiori medici.

Il medico ungherese non poteva nemmeno agire come medico indipendente perché era stato privato del diritto di ammettere i pazienti in ospedale. Ferito nell’orgoglio e abbattuto, lasciò Vienna per tornare in Ungheria.

In Ungheria, nella allora città di Pest la situazione non era facile.

Tuttavia per Semmelweis nel maggio 1851 ebbe una seconda possibilità.

Pur non retribuito lavorò nella sezione ostetricia dell'ospedale San Roque de Pest, dove reintroducendo la norma di lavarsi le mani col cloro ottenne di nuovo grandi risultati.

Nel 1855 ottenne la cattedra di ostetricia teorica e pratica, si sposò Maria Wiedenhoffer e finalmente, nel 1858 pubblicò il suo primo articolo descrivendo il suo lavoro in una rivista medica ungherese.

Nonostante gli evidenti risultati il suo lavoro trovò degli oppositori sempre più forti. Per ragioni mai chiarite anche il grande patologo viennese Rudolf Virchow prese posizione contro Semmelweis.

Professori della scuola di medicina di Pest, 1863 e Semmelweis
Professori della scuola di medicina di Pest, 1863. Semmelweis è alle spalle con le braccia conserte.

Ignác Semmelweis (Ignaz Semmelweis) rispose scrivendo un libro.

Il suo libro era una raccolta dei suoi studi, ma anche un atto di attacco ai suoi numerosi detrattori.
Da quel momento incominciò una rapida caduta nella depressione o, probabilmente, nella paranoia.

Copertina del libro di Semmelweis
Copertina del libro di Semmelweis

[td_block_11 custom_title="" post_ids="15550" limit="1"]

Ignác Semmelweis tentava di spiegare a tutti le proprie idee sentendosi sempre più incompreso.

Le sue capacità di giudizio e il suo comportamento non fecero che peggiorare. Si racconta che Semmelweis vagasse per le strade di Budapest distribuendo opuscoli contro chi lo aveva denigrato.

Sua moglie decise di affidarlo agli psichiatri che lo rinchiusero in un modo brutale in manicomio dove morì il 13 agosto 1865, a quarantasette anni.

Una delle ultime cose che Ignác Semmelweis scrisse è inquietante:

"Quando rivedo il passato, posso solo dissipare la tristezza che mi invade immaginando quel futuro felice in cui l'infezione sarà bandita ... La convinzione che quel momento debba arrivare inevitabilmente prima o poi mi rallegrerà al momento di morire".

Louis Ferdinand Auguste Destouches (Courbevoie, 27 maggio 1894 – Meudon, 1º luglio 1961) per il mondo più noto come Louis-Ferdinand Céline, prima di diventare uno dei grandi autori del nostro secolo, dedicherà la sua tesi, ora un libro, a Ignazio Filippo Semmelweis ritenendolo uno degli eroi scientifici dell’Ottocento.

[td_block_11 custom_title="" post_ids="9816" limit="1"]

Foto Wikipedia in copertina Elaborazione Caffèbook.it su The Gross Clinic di Thomas Eakins. Libro di Louis-Ferdinand Céline Il dottor Semmelweis.