Storie di combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

I combattimenti aerei della Prima guerra mondiale: quando lo scontro era insultare il nemico, lanciargli pietre e uncini o sparargli con la pistola.

Nel 1914, l'aviazione stava ancora muovendo i suoi primi passi ed era considerata una sorta di "cavalleria volante" per supportare le forze di terra, i combattimenti aerei all’inizio della Prima Guerra Mondiale erano qualcosa di ancora molto lontano da quello che sarebbero diventati.

I combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

I combattimenti aerei della Prima guerra mondiale
I combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

Gli aeroplani entrano nella Grande Guerra disarmati e sono principalmente assegnati a compiti di ricognizione e osservazione:

movimenti delle truppe, preparativi per la battaglia, cambiamenti nelle strutture della trincea...

L'aereo forniva un'eccellente "vista a volo d'uccello" per spiare il nemico e fotografare ciò che stava accadendo dietro le linee del fronte.

Nel marzo del 1915, nella battaglia di Neuve-Chapelle, le fotografie scattate da un pilota britannico (considerato il primo impiego della fotografia aerea in guerra) cambiarono i piani di attacco. Le immagini avevano rivelato delle nuove strutture difensive tedesche.

Successivamente, gli inglesi scattarono spesso delle fotografie aeree, sono più di 19.000 nella battaglia della Somme (1916, fronte occidentale).

 Fotografie aerea della battaglia della Somme
Fotografie aerea della battaglia della Somme

Tuttavia per il pilota c’era un problema.

Molti soldati che non avevano mai visto un dispositivo volante (spesso provenivano dagli strati più poveri della società) e questo li lasciava sorpresi.

Dopo lo shock iniziale, però, arrivava la normale reazione di un soldato nemico:

i colpi sparati da terra abbattevano più di un aereo lungo le linee perché non potevano volare nemmeno troppo in alto.

Aerei tedeschi, combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

Aerei tedeschi, combattimenti aerei della Prima guerra mondiale
Aerei tedeschi, combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

A quel tempo gli aerei non avevano delle cabine pressurizzate, il pilota e il suo copilota (quando era un aereo a due posti) volavano con il volto all'aperto in questo modo non potevano raggiungere quote troppo elevate per il rischio di perdere conoscenza a causa della mancanza di ossigeno.

Non ci volle molto a pensare di trasformare gli aeroplani in un'arma di attacco, anche se i primi tentativi avrebbero di certo fatto sorridere.

La soluzione più ovvia all'inizio parve quella di fornire i piloti di una bomba. Era la nascita del bombardamento aereo, ma era più complicato di quanto si pensasse. Se il pilota lanciava la bomba da troppo in alto era improbabile che centrasse il bersaglio (di fatto ottenevano raramente dei risultati) e se lo faceva da un altezza inferiore… i nemici ormai lo aspettavano.

Combattimenti aerei della Prima guerra mondiale: pilota che lancia una bomba

Combattimenti aerei della Prima guerra mondiale: pilota che lancia una bomba
Combattimenti aerei della Prima guerra mondiale: pilota che lancia una bomba

Le insidie però cominciarono ad arrivare anche dai piloti nemici nel momento in cui fu permesso di portare con sé anche delle armi: nasceva il combattimento aereo!

I piloti non solo portavano con sé fucili e pistole, ma anche qualsiasi tipo di oggetto contundente che potesse essere lanciato contro il nemico.

Così si potevano vedere gli aerei di osservazione spararsi l'un l'altro con pistole e fucili o lanciando qualsiasi altro oggetto che avevano a portata di mano.

Nell'agosto 1914 il tenente WR Read giunse a lanciare la pistola scaricata sull'elica del suo avversario, senza, per altro, un gran esito.

Il russo Alexander Kazakov, invece, aveva ben pensato di equipaggiare il suo aereo con un gancio con il quale cercava di strappare le ali dei piloti nemici.

Alexander Kazakov, disegno di un combattimento aereo della Prima guerra mondiale
Alexander Kazakov, disegno di un combattimento aereo della Prima guerra mondiale

Era anche vero che, rimasti senza armi, molti piloti proseguissero i combattimenti con scambi di insulti, gesti delle mani e intimidatorie manovre di volo.

L'ultimo passo nella trasformazione dell'aereo in una macchina da guerra avvenne con l'installazione della mitragliatrice.

La mitragliatrice del leggendario Barone Rosso che vinse 81 combattimenti aerei
La mitragliatrice del leggendario Barone Rosso che vinse 81 combattimenti aerei

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Trovare il posto giusto per installare la mitragliatrice era il problema da risolvere.

L’arma poteva essere disposta davanti, in questo caso spesso i proiettili finivano con il colpire l’elica. Quando si decise di affidare il compito al copilota, che sparava da dietro sugli aerei che lo seguivano, più di una coda finì con l’essere distrutta.

Un’altra soluzione era mettere, negli aerei monoposto, le armi sulle ali.

Per il pilota, a quel punto, si trattava di guidare l'aereo e tirare alcuni fili per sparare. Le armi, inclinate a 45 gradi certo non colpivano l'elica, ma rendevano molto complicato prendere la mira.

Roland Garros e gli assi dei combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

Roland Garros
Roland Garros

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Il primo a trovare la soluzione fu il francese Roland Garros, lo stesso a cui è dedicato il torneo di tennis, che posizionò alcune piastre d'acciaio piegate davanti alle eliche dell'aereo per deviare i proiettili. Nell'aprile del 1915 riuscì ad abbattere tre aerei nemici ed essere considerato un asso del volo (sebbene non raggiunse i cinque previsti per tale titolo).

Roland Garros fu abbattuto e, nonostante il tentativo del francese di distruggere il proprio aereo, questo cadde in mano tedesca. Il tedesco Anthony Fokker perfezionò il sistema dell’asso francese sincronizzando la velocità di fuoco della mitragliatrice con la rotazione dell'elica.

Il pilota e ingegnere tedesco avrebbe poi costruito alcuni tra i migliori aerei dell'epoca, tra i quali il triplano del leggendario Barone Rosso.
Il vero nome dell'asso tedesco era Manfred Albrecht von Richthofen (Breslavia, 2 maggio 1892 – Vaux-sur-Somme, 21 aprile 1918) e sarebbe stato abbattuto solo dopo aver vinto ben 81 duelli aerei.

Manfred Albrecht von Richthofen il leggendario Barone Rosso
Manfred Albrecht von Richthofen il leggendario Barone Rosso

Era iniziata l’era degli Assi dell’aviazione. Il francese René Fonck abbatté 75 aerei nemici (lui disse 127) e il primo senza neppure sparare un colpo. Terminerà la guerra illeso.

Storie di combattimenti aerei della Prima guerra mondiale: Lo squadrone del maggiore Edward Mannock

lo squadrone del maggiore Edward Mannock
Lo squadrone del maggiore Edward Mannock: Storie di combattimenti aerei della Prima guerra mondiale

Ma c’è anche l'inglese Edward Mannock che raggiunse il primato fra i piloti inglesi con 73 aerei abbattuti prima di essere lui stesso abbattuto e ucciso nel luglio del 1918.

Il canadese Billy Bishop non solo uscì vincitore da 72 combattimenti aerei, ma fu anche protagonista di uno dei primi attacchi aerei dietro le linee difficili. Nonostante il cattivo tempo riuscì a raggiungere un aeroporto nemico e a distruggere alcuni aerei in fase di decollo.

Naturalmente in Italia tutti conoscono il nome di Francesco Baracca che mori a Nervesa della Battaglia, (19 giugno 1918) dopo aver abbattuto 34 aerei nemici.

La guerra finì nel novembre del 1918. La Seconda guerra mondiale, che comincerà nel 1939, sarà ben altra cosa per gli aerei... dal portare una piccola bomba sulle gambe si sarebbe giunti a bombardare intere città e persino a sganciare due bombe atomiche, l’uomo, quando si tratta di uccidere e distruggere, migliora molto in fretta.

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