Il bucaneve, bianco fiore del cuore

La tradizione vuole che, quando Adamo ed Eva furono cacciati dal Paradiso Terrestre, sul loro cammino sbocciarono i candidi fiori del bucaneve, quale simbolo di speranza e quale promessa, perché il Signore non li avrebbe comunque abbandonati.

Nella tradizione cristiana, questa pianta è associata ai riti di purificazione legati alla festa della Presentazione di Gesù al Tempio, che cade il 2 febbraio e che è popolarmente nota come la “Madonna Candelora”.

Ghirlande di bucaneve

Fiore di bucaneve
Fiore

In Irlanda, ad esempio, in occasione di tale festa si decorano gli altari con ghirlande di bucaneve, che è anche detto “Candlemas bell”, ossia campanula della Candelora, e che – così dicono – è meglio non raccogliere prima che si sia celebrata la Messa di questo giorno di luce.

Addobbare la casa di bucaneve prima del 2 febbraio, infatti, per i contadini irlandesi sarebbe segno di sventura (hanno un’espressione caratteristica, “Corpse in a shroud”, che vuol dire corpo in un sudario, per indicare che cosa rappresenterebbe per loro un mazzetto di fiori!), tanto che il latte delle mucche si guasterebbe e le uova covate dalle galline potrebbero non schiudersi affatto!

Un bucaneve a san Valentino

Nel linguaggio dei fiori, il bucaneve assume dunque il significato di speranza e di purezza, ma anche quello di virtù e di simpatia perché è il fiore degli innamorati, il fiore del cuore che si dona il 14 febbraio, nella festa di san Valentino.

Sempre in Irlanda, dove è noto con il nome gaelico di An Plúirín Sneachta (letteralmente si traduce con: il piccolo fiore di neve), una ragazza che lo raccolga la vigilia del St. Valentine’s Day e se lo appunti sul bavero della giacca si sposerà certamente entro l’anno:

d'altronde, è un messaggio inequivocabile per il fidanzano, che conosce lui pure l’usanza…

Il bucaneve, la pianta

Bucaneve foto
Bucaneve, fiore del cuore

Il bucaneve, il cui nome latino è Galanthus nivalis L., è una pianta bulbacea che appartiene alla famiglia delle Amarillidacee.

Predilige come habitat i luoghi freschi, umidi e ombrosi dell’Europa e dell’Asia sudoccidentale.

Bucaneve Galanthus nivalis L
Il bucaneve Galanthus nivalis L

Presenta un fusto eretto, alto sino a 30 centimetri, con due foglie carnose sovrastate dalla brattea dell’involucro.

Lo stelo centrale reca un solo fiore color bianco latte (come ci ricorda il nome latino, che a sua volta deriva dal greco), che sboccia da gennaio a maggio, della dimensione di circa 3 centimetri, composto da una campanula di tre petali esterni sporgenti e di tre petali interni, lunghi la metà degli altri e con la caratteristica macchia verde.

I principi attivi sono contenuti nel bulbo e sono costituiti principalmente da alcaloidi: galantammina, nivalina, licorina, etc.

Che cosa significa la massiccia presenza di alcaloidi?

Che, sebbene Omero citi il bucaneve nell'Odissea quale pianta che guarì Ulisse dagli intrugli che gli aveva propinato la maga Circe, non si tratta di una specie adatta alla fitoterapia, in quanto decisamente tossica.

E benché un tempo, nelle campagne, si schiacciassero i bulbi per applicarli in impacco in caso di paresi, non è affatto da utilizzare in maniera fai da te.

Il bucaneve è impiegato invece dall'industria farmaceutica in medicine che contengono galantammina e che vengono prescritte nella cura della sclerosi multipla, dell’Alzheimer o della distrofia muscolare.

Molto interessante l’utilizzo nei farmaci omeopatici – anche qui è richiesta la prescrizione medica, secondo giusto dosaggio – che fanno del bucaneve un ottimo cardiotonico.

E che il bucaneve curi il cuore, non ci riconduce forse alle luminose tradizioni della festa di san Valentino?

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Foto da Wikipedia e Pixabay. Elaborazioni CaffèBook