Un viaggio in carrozza tra passato e presente

L'edizione di quest'anno di Fieracavalli, la numero 120, è stata celebrata con un evento particolare:

un viaggio in carrozza da Settefrati, in provincia di Frosinone, fino a Verona attraverso le strade degli antichi postali, le vie percorse a cavallo nel passato per consegnare posta e piccoli pacchi dal Sud al Nord dell'Italia e proseguire verso l'Europa.

Fino alla metà del Settecento, la via appenninica che collegava Roma a Firenze era percorribile solo da cavalieri o da calessi a due ruote.

In seguito, lavori sulla carreggiata consentirono anche il passaggio delle carrozze a quattro ruote.

Un motivo di questo viaggio è non dimenticare ciò che i cavalli hanno fatto per noi:

questi meravigliosi animali sono oggi compagni di sport e di gioco ma, fino a tempi recenti, ci hanno donato molti servigi consentendoci di viaggiare, lavorare e, purtroppo, anche di combattere.

Un evento che comunica un messaggio di riconoscenza da una società che dimentica in fretta e si muove in fretta.

Viaggiare con una carrozza permette di andare lentamente:

l'aggettivo "slow" offre la possibilità di seguire ritmi naturali, regalando il fascino di sensazioni che aiutano a stare meglio.

La carrozza si sposta soprattutto "al passo" e al "trotto", andature in cui si è cullati dal movimento e dal piacevole suono ritmico degli zoccoli sul terreno, quasi una sorta di meditazione che rilassa corpo e mente.

Foto del viaggio in carrozza
Foto del viaggio in carrozza lungo le strade di campagna di Giampiero Calagreti

Gli artefici di quest'impresa, lunga 750 chilometri e composta da undici tappe attraverso sei regioni, sono il Gruppo Attacchi Umbria in collaborazione con l'Associazione Allevatori del Cavallo Tolfetano di Cottanello:

un progetto nato a fine 2015 per unire i territori del nostro paese, promuovendo un tipo di turismo equestre poco conosciuto.

Un'idea nata e realizzata grazie alla passione e al lavoro di persone che svolgono l'attività in maniera amatoriale.

C'è chi ha effettuato studi storici per riscoprire il percorso, chi ha organizzato i punti di appoggio per far riposare e nutrire i cavalli, chi i pernottamenti di driver e accompagnatori.

Il benessere degli equini, considerati preziosi amici, è stato messo al primo posto:

diverse coppie di animali si sono alternate ogni trenta chilometri e molti i mezzi impegnati per portare cibo e materiale.

A disposizione c'erano due camion, una macchina d'appoggio, un maniscalco e un veterinario reperibili.

Un lavoro fatto con i sacrifici materiali ed economici di tutti i partecipanti, dato che gli sponsor erano pochissimi.

I driver si sono alternati:

ricordiamo Giampiero Calagreti, Luca e Franco Anzalone, Cristian Proietti, Moreno Scolastico, Stefano Minciarelli, Gabriele Ciano oltre a diversi groom tra cui la famiglia Ciano.

I protagonisti raccontano che la nostra nazione è talmente bella da rendere ogni tappa unica ma, dovendo scegliere, Giampiero sostiene che il punto più affascinante sia stato il lungomare romagnolo, poiché da Cattolica al Lido di Savio l'antica via postale ha sempre fiancheggiato il mare.

Il viaggio in carrozza riviera
Foto del viaggio in carrozza Foto di Giampiero Calagreti

Fortunatamente, le strade di campagna sono rimaste illese dall'intervento umano e la carrozza ha percorso il 90% sugli antichi tragitti e solo i restanti tratti sono stati effettuati sull'asfalto.

Il pezzo più difficile è stato quello di ottanta chilometri che ha attraversato gli Appennini partendo da Città di Castello per giungere a Cattolica.

Mi raccontano anche di essere stati accolti con calore dagli abitanti di alcuni paesini, in particolare del Comune di Otricoli (TR) che ha offerto il pranzo, mentre il comandante della polizia di Gaiba (FE) li ha ospitati con cena e pernottamento.

Foto del Un viaggio in carrozza tra passato e presente 3
Foto dal viaggio in carrozza

Un'esperienza così piacevole da far venire voglia di ripeterla al più presto.

L'inconsueta presenza di una carrozza trainata da cavalli ha attirato l'attenzione, permettendo a persone che non si conoscevano di instaurare un rapporto basato sull'amicizia e sulla solidarietà, grazie anche alla presenza magica dei destrieri.

Viaggiare con lentezza consente di osservare il territorio prendendone coscienza:

la memoria porta alla luce ricordi e affina la sensibilità mentre il contatto con la natura invita a riflettere, avvicinando a sè stessi e agli altri.

La presenza del cavallo regala anche l'emozione di muoversi assieme a lui, perché non costituisce solo un semplice "motore" ma un compagno con cui affrontare e risolvere assieme ostacoli e contrattempi, unendo e insegnando un approccio positivo alla vita.

La solidarietà si è mostrata anche nella dedica degli organizzatori alla memoria di Mauro Perni:

purtroppo, sabato 20 ottobre, cinque giorni prima dell'arrivo a Verona, si è spento questo grande giornalista e funzionario Rai, tra i soci fondatori dell'Associazione Allevatori del Cavallo Tolfetano di Cottanello.

Un grande appassionato di cavalli che, per quarant'anni, è stato tra i protagonisti della fiera di Verona.

Un giornalista che ha lavorato al Quirinale con Scalfaro e Ciampi e che ha seguito Papa Giovanni Paolo II nei suoi viaggi per il mondo:

si racconta che, una volta, Perni si fosse appisolato in aereo per la stanchezza, svegliandosi con una carezza di Papa Wojtyla.

 

Foto della carrozza a Verona Fieracavalli
Foto della carrozza a Verona Fieracavalli

Sabato 27 ottobre, la carrozza ha fatto un giro d'onore nell'arena di Fieracavalli:

i cavalieri di Cottanello si sono fermati al centro e le autorità hanno tributato un commovente ricordo alla memoria di Perni.

 

Foto carrozza frontale a Fieracavalli
Foto della carrozza frontale a Fieracavalli di Paola Iotti

Il viaggio dalla Ciociaria a Verona ha regalato numerose sensazioni, svelando il passato che ancora ci circonda.

Tutti noi passiamo davanti a un albergo "Posta" che esiste in ogni città:

è il ricordo dei luoghi dove si sostituivano i cavalli del servizio postale per consentire ai cavalieri di continuare il percorso con quadrupedi freschi.

In seguito, l'aumento del traffico e l'introduzione delle carrozze li trasformò anche in luoghi di pernottamento e ristoro dei viaggiatori.

Un'occasione per non dimenticare i valori positivi di quel passato.

Foto del viaggio in carrozza di Giampiero Calagreti

Foto della carrozza frontale di Paola Iotti