Le tristi conseguenze dei botti di fine anno
I botti di Capodanno costituiscono un gravissimo pericolo per tutti: ambiente, persone, animali domestici e selvatici.
Sono un'usanza incivile con cui festeggiare il naturale passaggio da un anno solare a un altro.
Nonostante le ordinanze dei Sindaci che in moltissime città li hanno vietati, il Capodanno appena trascorso ha presentato una recrudenza del fenomeno. Troppe persone credono di esorcizzare gli eventi negativi dell'anno che se ne va propiziando la fortuna con modalità del tutto anacronistiche.
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Tutti parlano di ambiente, di cambiamenti climatici che stanno mettendo in pericolo il pianeta in cui viviamo, della necessità di modificare i nostri comportamenti rendendoli più sostenibili e poi, arrivati al 31 dicembre, si tuffano nelle vecchie abitudini e superstizioni, incapaci di rinunciare ad una usanza senza alcuna utilità, anzi del tutto dannosa.
Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia, ha dichiarato alla vigilia di questo fine anno: «La nostra presenza sul Pianeta è già abbastanza invasiva, evitiamo l'accensione e i lanci di fuochi d'artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici che, oltre a traumatizzare e spesso provocare il ferimento o la morte di molti animali selvatici e domestici, avvelenano ancor di più l'aria delle nostre città con ulteriori sostanze chimiche».
Analizziamo le conseguenze di questo fenomeno non sostenibile.
Il primo è l'inquinamento atmosferico che causa l'aumento delle polveri sottili PM10 e PM2.5, riconosciute dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità tra gli inquinanti atmosferici più direttamente legati all'insorgere di effetti negativi per la salute delle popolazioni esposte. A seconda della composizione delle polveri, possono essere emessi metalli pesanti ed elementi chimici pericolosi quali antimonio, bario, arsenico. L'alluminio, invece, se detonato in mare, entra in contatto con l'acqua salata, modificandosi e rilasciando altre sostanze nocive.
I valori di concentrazione delle polveri sottili rilevati nella notte di Capodanno dalle stazioni di monitoraggio delle nostre città, indicano percentuali che arrivano in alcuni casi, come a Napoli, a un livello triplo rispetto al limite massimo previsto dalla normativa vigente. Questo significa che, durante quei momenti, l'inquinamento dell'aria è superiore alle peggiori giornate di traffico veicolare e può protrarsi per diversi giorni, se le condizioni meteorologiche risultano sfavorevoli al ricambio e al rimescolamento dell'aria.
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La seconda conseguenza è la produzione di rifiuti pericolosi poichè,
dopo il lancio dei petardi, restano a terra quantitativi di plastica e frammenti che insozzano il terreno delle città mentre, al di fuori di essa, creano pericolo per la biodiversità.
Senza contare il rischio creato dai petardi inesplosi che possono essere toccati soprattutto da bambini e animali.
La terza è l'inquinamento acustico e gli effetti nei confronti degli animali, domestici o selvatici.
Si stima che, in Italia, almeno 5.000 animali muoiano per i botti di Capodanno: di questi l'80% sono selvatici, in particolare uccelli. Spaventati dal rumore, fuggono perdendo il senso dell'orientamento: molti colpiscono ostacoli e cadono a terra feriti o con le ali spezzate, e muoiono dopo una penosa agonia.
Altri impattano contro i cavi dell'alta tensione, come accaduto lo scorso anno a Roma quando perirono centinaia di storni, nonostante l'ex sindaco Raggi avesse emanato un'ordinanza di divieto.
Altri ancora abbandonano il nido invernale negli alberi, siepi o tetti e vagano al buio, alla cieca e, se non trovano altro rifugio, muoiono per il freddo.
Lo stesso vale per i mammiferi selvatici che, fuggendo dalle tane, possono perdersi o provocare incidenti, vagando in preda a un forte trauma emotivo. Purtroppo sono molte le vittime di cui non si viene a conoscenza.
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Per quanto riguarda gli animali domestici, nei gatti e nei cani il rumore provocato dai botti crea stress e spavento, inducendoli ad allontanarsi da un rumore per loro insopportabile, essendo dotati di un udito più sensibile rispetto a quello umano. Lo scorso anno almeno 1.800 di loro sono scappati e 400 sono morti o non più ritrovati.
Anche gli animali di allevamento come mucche, cavalli e conigli subiscono traumi da spavento che possono portare all'aborto.
Ultimo effetto dei petardi è il pericolo creato per sè e per gli altri, comportando ulteriore lavoro per gli operatori del Servizio Sanitario,
già impegnati con l'emergenza Covid, o per i Vigili del Fuoco che intervengono per risolvere gli incidenti e gli incendi creati dai botti o per soccorrere animali che, terrorizzati, si nascondono nei luoghi più strani e inadatti.
Infine, una considerazione sul costo dei fuochi pirotecnici. Vista la crisi economica provocata dall'emergenza Covid in molte categorie e fasce di popolazione, lascia interdetti la spesa affrontata in questi due ultimi Capodanni per salutare rumorosamente il nuovo anno. Perchè l'esigenza di acquistare i botti fa reperire quel denaro che si nega per altre finalità?