Il Caffè del Brasile

Perché il caffè del Brasile è così famoso? Quanto viene prodotto nel più grande Paese sudamericano merita ancora la sua fama?

Il clima è un elemento chiave per il caffè brasiliano.

Le temperature moderate, il sole costante e le piogge periodiche fanno del Brasile un luogo ideale per il caffè tanto della qualità Arabica che della Robusta.

In Brasile infatti si producono le due specie più utilizzate per la produzione della bevanda ovvero la Coffea arabica e la Coffea robusta.

Il caffè Arabica ha un sapore delicato e, di norma, fruttato. E il caffè Robusta, sebbene più tipico dei paesi africani, dà un sapore più terroso e speziato. Cioè, in Brasile si ottengono due tipi di caffè molto diversi tra loro con sapori che, miscelati, danno spesso risultati interessanti.

Il Caffè del Brasile.
Il Caffè del Brasile.

Per molto tempo, i produttori brasiliani non hanno evidenziato l’origine nei mercati.

Probabilmente molti consumatori italiani anzi sicuramente, hanno bevuto un ottimo caffè brasiliano senza saperlo perché non era segnalato nelle confezioni.

I produttori di caffè in Brasile per anni hanno esportato i loro prodotti sul mercato mondiale senza dare molta importanza alla provenienza.

E certamente molte aziende mescolavano il caffè brasiliano con altri per esaltare o differenziare i sapori.

Questo ha favorito le grandi imprese e multinazionali che ottenevano grandi quantità di un prodotto eccellente a prezzi molto bassi. Con molte difficoltà però adesso alcuni piccoli imprenditori ne hanno compreso l’importanza ed hanno iniziato a “correggere il tiro”.

Piccole imprese private e cooperative, seppur ostacolate dalle lobby e dal Governo Bolsonaro, hanno incominciato a dare nome e origine a ciò che vendono al mondo, qualunque sia la qualità del caffè che producono.

Quanto caffè si produce in Basile?

Il Brasile è il più grande produttore ed esportatore mondiale di caffè, raccoglierà quest'anno un raccolto di 50,92 milioni di sacchi di grano (da 60 chili) dei quali 13,94 milioni di robusta.

L'area coltivata con caffè in Brasile raggiungerà quest'anno 2,16 milioni di ettari, di cui l'85% delle colture già in produzione e il 15% delle colture in formazione.

In questo Paese di 210 milioni di persone più di 3,5 milioni lavorano nelle piantagioni di caffè che arrivano a superare gli 8 milioni se si considera tutto l’indotto.

Zone di produzione del caffè in Brasile

Zone di produzione del caffè in Brasile
Zone di produzione del caffè in Brasile

Dove si produce il caffè in Brasile.

In termini generali questa pianta trova le condizioni ideali per la sua coltivazione in gran parte del Paese. Il clima tropicale e una terra piatta favorisce la gestione di una produzione industriale e controllata. Ci sono fattorie che raggiungono i 2.000 ettari, molto meccanizzate, ma anche aziende molto piccole di un solo ettaro dove tutto viene fatto manualmente.

La maggior parte proviene dal sud-est del Brasile. La produzione di Arabica, la più apprezzata sul mercato è anche quella maggiormente coltivatea nel Paese, ma ci sono grandi coltivazioni anche di robusta, che in Brasile è conosciuta come conillon.

Le regioni in cui si coltiva e le varietà del caffè brasiliano sono davvero molte.

Molte sono nel Minas Gerais, il più grande stato del caffè in Brasile che rappresenta quasi il 50% della produzione del Paese.

All'interno di Minas Gerais ci sono varie regioni che si differiscono per qualità e tipo di produzione.

Il Sul de Minas (noto anche come Sur de Minas) è una zona che si sviluppa a una grande altezza (in media 950 m), dove ci sono principalmente piccole fattorie che vanno dai 10 ai 100 ettari, anche se questo può variare notevolmente. Le varietà principali sono Catuai, Mundo Novo, Icatu, Obata e Catuai Rubi.

La Cerrado de Minas è stata la prima regione di produzione in Brasile ad ottenere lo stato di Denominazione di Origine (Cerrado Mineiro). È un territorio molto grande regione tra Alto Paranaiba, Triángulo Mineiro e il nord-ovest di Minas Gerais.

Matas de Minas ha, invece, un paesaggio ondulato ed è caratterizzato da un clima caldo e umido in cui l’80% delle sue aziende agricole ha meno di 20 ettari.

Per quello che riguarda la grande produzione meccanizzata questa avviene nelle valli della Chapada de Minas.

Lo storico Stato di San Paolo è quello che più di altri fa pensare al caffè del Brasile. Il porto di Santos è il punto di partenza di gran parte delle esportazioni di caffè del Paese.

La produzione nella regione del Mogiana è delle qualità Mundo Novo e Catuai adatte al terreno irregolare ed all'altitudine tra i 900 e i 1000 metri. Mentre nelle città di Marilia, Garça, Ourinhos e Avaré la maggior parte del raccolto è opera di piccole e medie aziende.

Lo stato del Espírito Santo è il secondo più grande produttore del Brasile, ma è il più grande produttore di Robusta con la quale spesso si produce il caffè solubile.

Nel nord-est del Brasile lo stato di Bahía è quello che da meno tempo ha introdotto la coltivazione della coffea. È anche vero che i chicchi prodotti nel territorio stanno rapidamente acquistando fama per la qualità come per l’alto impiego tecnologico.

Nel Norte Pioneiro Paranaense coltivano esclusivamente Arabica e qui le piantagioni di caffè sono intensive con alti livelli di produttività.

La Rondônia è dedicata esclusivamente alla coltivazione del caffè Conillon (Robusta).

Il commercio equo e le politiche agricole in Brasile

L’attuale situazione ha creato molte difficoltà al commercio equo in Brasile, sia nella produzione che nella promozione.

La tendenza è di favorire con vantaggi fiscali e leggi le grandi aziende e di calpestare gli interessi ed i diritti delle minoranze rurali e indigene. Molti produttori stanno avendo problemi a certificare le loro materie prime e persino a realizzare programmi a sostegno della biodiversità.

Tereza Cristina Corrêa, ministro dell'agricoltura, nota anche come la "musa del veleno", ha affermato che "Non esiste agricoltura tropicale senza l'uso di pesticidi" ed ha approvato l’uso di una grande quantità di prodotti, molti dei quali banditi in Europa. Oltre a questo il governo scommette sulla monocoltura e sull'agricoltura aziendale su larga scala, per ridurre al minimo la forza lavoro assegnando un'area cinque volte più grande del Portogallo alla coltura della soia, eucalipto e canna da zucchero.

Il problema è che ora le aziende sono autorizzate a commercializzare prodotti molto tossici e fra questi pesticidi come Mancozebe, utilizzato nella coltivazione di riso, banane, fagioli, mais e Piriproxifem, utilizzato per soia, anguria, melone e, purtroppo, anche per il caffè.

Negli ultimi anni sono comparsi sul mercato nuovi prodotti a base di glifosato che è diventato il più utilizzato in Brasile.

Foto per Il caffè del Brasile
Foto per Il caffè del Brasile, drupe

Non possiamo che essere più che solidali con i produttori brasiliani che cercano di far valere qualità e biodiversità nelle loro aziende agricole. Il buon caffè brasiliano è in pericolo come il rispetto che tutto il mondo ha sempre avuto per la qualità di questo prodotto del Brasile.