Louis-Sébastien Lenormand, l'uomo che fece il primo salto con il paracadute

Il nome di Louis-Sébastien Lenormand è legato ad una di quelle invenzioni che fanno parte del nostro vivere quotidiano se non come utilizzo come consapevolezza del suo utilizzo e utilità: una di queste è il paracadute.

Louis-Sébastien Lenormand e il primo salto con il paracadute

Louis-Sébastien Lenormand e il primo salto con il paracadute
Louis-Sébastien Lenormand e il primo salto con il paracadute

Però dobbiamo anche dire che il paracadute, come per molti altri inventi, non ha una sola paternità ma è il frutto di una serie di intuizioni che ne hanno da prima portato all’idea ed in seguito al perfezionamento.

Louis-Sébastien Lenormand ha però un merito:

quello di aver osato provare personalmente il suo aggeggio nonostante la grande pericolosità.

A dire il vero il paracadute ha una lunga storia che alcuni fanno risalire all'antica Cina nella quale l’inventore francese diede un contributo molto importante.

Uno dei primi a cui si attribuisce qualcosa di simile è il mitico Imperatore Shun che visse più o meno tra il 2294 e il 2184 a.C..

La leggenda racconta che per fuggire da un edificio in fiamme avesse costruito con vestiti e bastoni un telaio per rallentare la sua caduta.

Un altro imperatore cinese si aggiunge agli aneddoti antichi riguardanti il volo.
L’Imperatore Wenxuan di Qi (526–559), conosciuto come Gao Yang e da alcuni considerato un usurpatore non era un inventore, ma certamente sapeva stimolare l’ingegno.

Sebbene, per alcuni, in seguito si fosse rivelato un buon governante che lottava contro la corruzione, il suo metodo di trattare nemici e prigionieri era tutt’altro che compassionevole.

Gao Yang costringeva molti prigionieri a lanciarsi da una torre utilizzando quello che ritenevano opportuno. Per quasi tutti i condannati il lancio si rivelò mortale, ma Yuan Huangtou, figlio del precedente reggente, riuscì in qualche modo a sopravvivere. Il buon esito del salto non salvò Yuan Huangtou che fu comunque condannato a morire in prigione.

Se nella storia del paracadute includiamo quella del deltaplano come forma di atterrare senza danno da una certa altezza a questo punto dovremmo parlare di Abbas Ibn Firna.

Il Saggio di Al Andalus fra le tante invenzione a lui attribuite ha quella di aver costruito e provato il primo volo con prototipo di deltaplano. Il risultato, in quel lontano 852, non fu particolarmente buono: Abbas Ibn Firna si ruppe una gamba nell'atterraggio.

Otto secoli dopo, nel 1652, un ottomano di nome Hezarfen, avrebbe ripreso quell'idea per attraversare in volo il Bosforo.

Il paracadute più famoso è quello di Leonardo da Vinci.

La forma piramidale a base quadrata di circa sette metri lo rendono ben diverso da quelli moderni, ma l’idea che un tessuto come quello di lino pesante che proponeva il Genio del Rinascimento potesse rallentare la caduta era già una grande intuizione.

Leonardo da Vinci lasciava scritto, fra il 1483 e il 1486, accanto al disegno: "Se un uomo ha un padiglione di panno lino intasato che sia di 12 braccia (60 cm) per faccia e alto 12, potrà gittarsi d'ogni grande altezza senza danno di sé".

Fausto Venanzio è, invece un altro inventore che possiamo collegare alla storia del paracadute.

Lo scienziato ed inventore era nato nel 1551 a Sebenico nell'attuale Croazia e all'epoca Dalmazia sotto i Domini da Mar della Repubblica di Venezia. Nella città veneta avrebbe vissuto fino alla sua morte nel 1617 e sarebbe diventato noto anche come lessicografo pubblicando diversi testi.

Uno dei suoi libri più interessanti ha come titolo Machinae Novae e vi descrive il suo Homo volans (Uomo volante). La stampa contiene l’immagine di un uomo lanciandosi dal campanile di Venezia e rallentato nella sua caduta da un paracadute a base quadrata, forma che poi sarebbe rimasta a lungo come soluzione tecnica.

Ma a questo punto torniamo a Louis-Sébastien Lenormand ed al suo salto col paracadute avvenuto nel 1783.

Louis-Sébastien Lenormand era nato il 25 maggio 1757 a Montpellier ebbe la fortuna di avere due grandi professori come Antoine Lavoisier e Claude Louis Berthollet.

Nella sua città natale lavorava come orologiaio, ma si impegnò anche nella ricerca su quanto riguardava il volo.

Studiare il cielo e le sue leggi era diventata praticamente una moda e avrebbe destato ancor più interesse dopo il 4 giugno 1783, giorno in cui i fratelli Montgolfier fecero il primo volo ufficiale in Place des Cordeliers ad Annonay.

Con ancora più esito e clamore il volo fu ripetuto davanti al re Luigi XVI e sua moglie, Maria Antonietta e tutta la corte a Versailles nel settembre dello stesso anno.

Decine di migliaia di spettatori stupiti ammirarono sollevarsi da terra l’aerostato di stoffa e carta con dentro un gallo, una pecora e un'anatra.

Dopo quel volo praticamente in tutto il mondo ci sarebbero state persone che avrebbero imitato i fratelli Montgolfier e perfezionato la mongolfiera.

Louis-Sébastien Lenormand e il primo salto con il paracadute, 26 dicembre del 1783

Louis-Sébastien Lenormand e il primo salto con il paracadute 2
Louis-Sébastien Lenormand e il primo salto con il paracadute 2

Però Louis-Sébastien Lenormand non voleva volare ma solo trovare un sistema che permettesse alle persone di saltare, salvandosi, dagli edifici in fiamme.

In altre parole il paracadute dell’inventore francese doveva fare esattamente quello che diceva il suo nome.

Louis-Sébastien Lenormand si basava sulle intuizioni di Leonardo, ma a questo aveva aggiunto un’interessante osservazione di un funambolo tailandese che per mantenersi in equilibrio usava un ombrello.

Il paracadute cambiò quindi aspetto e aveva una maniglia, alcune aste e il tessuto, con un diametro di poco più di un metro e mezzo. Il primo tentativo lo fece da un albero atterrando indenne collegando due “ombrelloni” di quelle misure.

Torre dell'osservatorio di Montpellier
Torre dell'osservatorio di Montpellier

Applicando le sue conoscenze di fisica modificò la struttura per testare il salto da un’altezza più elevata questa volta con animali. Il luogo delle sue prove era la cima della torre dell'osservatorio di Montpellier e visto il soddisfacente esito non gli rimase altro che la prova più difficile: quella con un essere umano.

Il 26 dicembre del 1783, davanti a una folla di curiosi, fra i quali c’era Joseph-Michel, uno dei fratelli Montgolfier saltò dalla Torre di Babotte a Montpellier.

Il suo paracadute a forma di ombrello misurava poco più 4 metri ed aveva una cornice di legno, la struttura funzionò perfettamente e il primo lancio di un uomo con il paracadute fu un successo.

In seguito la vita di Louis-Sébastien Lenormand si incrociò con la Rivoluzione francese.

Lavorò a Parigi nel Ministero delle finanze e pubblicò molti articoli scientifici, registrando anche numerosi brevetti. Scrisse anche molti manuali. Morì il 4 aprile 1837.

Il paracadute divenne oggetto di studio e interesse per molti altri inventori.

André-Jacques Garnerin, nel 1797 avrebbe tentato con successo il lancio da un oggetto un volo con un paracadute ancora una volta perfezionato. Se il paracadute è quello che conosciamo oggi è grazie a tante idee ingegnose e ad altrettanti gesti di coraggio.