Rudolf Nureyev grafologia: tra le righe di un cigno con le ali ai piedi

È uscito proprio in questi giorni in Italia il film Nureyev, The White Crowdiretto da Ralph Fiennes che ha come protagonista la storia del grande ballerino che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della danza.

Rudolf, uomo complesso e tormentato, viene alla luce sulla Ferrovia Transiberiana a Irkutsk, in Siberia, mentre sua madre si sta recando a Vladivostok, dove è di stanza il padre, commissario dell’Armata Rossa.

Biografia breve e analisi grafologica di Rudolf Nureyev per scoprire il carattere del più grande ballerino del mondo

Nasce in viaggio, in movimento, e non smetterà di librarsi, di volteggiare, di elevarsi sulle punte incantando le platee fino quasi alla fine dei suoi giorni.

Leggendo la sua biografia e le testimonianze di chi lo ha conosciuto personalmente viene da domandarsi

se egli sia stato un “cigno bianco” o “un cigno nero”…

Possiamo affermare che era certamente un uomo complicato, dal carattere impetuoso e poco incline alle regole, che ha saputo inseguire il suo sogno, con grande forza e tenacia, fino alla fine: quello di diventare un grande ballerino.

Nasce come abbiamo detto in Russia, nel 1938 in una famiglia povera.

Vive un’infanzia difficile, dove si mangiano quasi solo patate e dove gli si insegna la paura verso i lupi che si aggirano intorno alle case e mangiano i bambini…

Rudolf con la madre
Rudolf con la madre

Rudolf cresce con una grande ammirazione per la madre, forte, coraggiosa e intelligente che, intuendo il suo smisurato talento, lo porta a teatro a soli 5 anni facendogli scoprire il mondo della danza.

Odia invece il padre che lo vorrebbe militare come lui e compagno di scorribande di caccia e lo picchia ogni volta che lo vede ballare.

Un padre che lo porterà in seguito al categorico rifiuto di ricevere ordini e all'abitudine di sottomettere chiunque voglia tenergli testa.

Non dimentichiamo poi che la gioventù di Nurejev trascorre anche tra le violenze psicologiche del comunismo nell'Unione Sovietica (1922-1991) e la chimera del sogno occidentale che alimenteranno un eterno sentimento di rabbia e rivalsa tra le luci della scena e le ombre delle sue notti tra sesso promiscuo, risse ed esperienze al limite.

Nelle occasioni pubbliche come le serate di gala, le feste, gli spettacoli sa mostrare un lato di sé affabile e gentile, un’aristocratica eleganza dai modi quasi d’altri tempi, ma in sala prove e nei camerini la tensione si trasforma in rabbia e il sapere di essere il migliore tra i migliori gli consente di trattare chiunque gli sia accanto come un sottoposto indegno di qualsivoglia forma di rispetto.

Le opinioni su di lui sono molto differenti.

Mentre molti si intestardiscono nel dipingerlo come un cavaliere e gentiluomo, nobile e affabile, colpevole solamente di avere un brutto carattere, altri lo descrivono come un demone ribelle e irriverente.

Raccontano il suo linguaggio volgare, la sua costante maleducazione e i malumori imprevedibili, il suo essere irascibile e volubile, pieno di ossessioni e rituali assurdi, capace di creare il vuoto intorno.

Nureyev in realtà non dimostrerà mai grande affetto per nessuno in maniera sincera, lui credeva solo in Nureyev.

Quell'esasperato egoismo e egocentrismo però lo aiuterà a uscire dall'incubo russo e gli darà la forza di diventare il più grande ballerino del mondo.

Foto Rudolf Nureyev
Foto Rudolf Nureyev

Era omosessuale ma, complice l'imprinting culturale e la paura di perdere tutto per comportamenti considerati scandalosi per quei tempi, terrà sempre nascosto il suo orientamento sessuale.

Molti sono stati i suoi amori, turbolenti e appassionati, veri o solo immaginati dal gossip sfrenato che lo ha sempre accompagnato e vissuti comunque nel massimo riserbo.

Più di tutti ce n’è sempre però stato uno:

proprio quello per la danza,

Avrebbe voluto morire sulla scena ma l’AIDS lo porterà via con sé a soli 54 anni nel 1993.

Analisi grafologica di Rudolf Nureyev

Nasce danzando, vive danzando, scrive danzando…

Il suo gesto grafico, libero ed energico, alterna volteggiando curve e angoli, elevazioni e cadute, intrecci e lacci, in preda a un ritmo sconosciuto, imprescindibile e antico, insofferente a ogni tipo di confine o regola.

La grafia

Analisi grafologica di Rudolf Nureyev
Analisi grafologica di Rudolf Nureyev

La sua scrittura presenta forti disuguaglianze in dimensione, direzione, con scatti e arresti repentini, sospensioni, ritocchi, torsioni. Il movimento è spasmodico, sofferente, a volte vibrante. Una grafia tormentata, che appartiene a una personalità complessa, con forti conflitti interiori che generano ansia e sofferenza, con una conseguente difficoltà di adattamento nelle relazioni con il prossimo.

L’inquietudine interiore rimane costantemente e pesantemente presente in questi soggetti che difficilmente durante tutta la loro esistenza raggiungono momenti di serenità e di soddisfazione, nonostante i grandi riconoscimenti e successi ottenuti, come nel caso di Nurejev.

Analisi grafologica: la firma di Nureyev

Analisi grafologica della firma di Nureyev
Analisi grafologica della firma di Nureyev

Molto interessante è la firma del grande ballerino: esagerata in dimensione, oscura, stretta tra lettere, con cenni di movimento barrato, inclinata, dove la parte iniziale sembra racchiusa in una sorta di “guscio” protettivo mentre il tratto finale ricorda un passo volteggiante di danza.

Una firma che ci parla certamente di un uomo che amava le sfide, il palcoscenico, gli applausi, che in qualche modo servivano a sopire il grande vuoto, l’immenso bisogno di amore e di affetto che egli stesso faticava a regalare al prossimo.

Un autografo che privilegia il nome,

il legame con la madre che, come citato precedentemente, è sempre stata nella sua seppur breve vita, una figura fondamentale, che lo ha incoraggiato a diventare un “cigno bianco” elegante, flessuoso, fiero e sublime

mentre il cognome, la discendenza, è poco valorizzata e il volteggio danzante finale del gesto sembra quasi una sorta di rivalsa nei confronti di un padre

che lo ha sempre ostacolato nella sua scelta artistica e che lo avrebbe voluto un “cigno nero”:

militare, cacciatore, duro, rigido, marziale e insensibile.

Grafologia di Rudolf Nureyev
Grafologia di Rudolf Nureyev

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