Luca Zingaretti Indagine tra le righe del commissario Montalbano
Analisi grafologica e biografia breve di Luca Zingaretti
Biografia breve di Luca Zingaretti
Nasce a Roma nel 1961, ma la vita lo condurrà, a causa della sua professione di attore, ad avvicinarsi alla Sicilia e a diventarne interprete attento e intelligente.
La sua vocazione artistica inizia casualmente ma altrettanto intensamente.
La passione per la recitazione lo porterà ad abbandonare il calcio e a frequentare l’Accademia Nazionale Drammatica “Silvio D’Amico”.
Un uomo molto riservato, ammirato soprattutto dal pubblico femminile, interprete notevolmente attivo, sia sul piccolo che sul grande schermo, ha dato vita a diversi personaggi, sia del passato che del presente, della nostra Storia:
il più famoso è certamente il brusco, acuto e sicilianissimo commissario Montalbano,
nato dalla penna di Andrea Camilleri, che tra poco ritornerà ancora una volta sugli schermi televisivi.
Analisi grafologica di Luca Zingaretti
I personaggi dello spettacolo, quelli che stanno abitualmente sotto i riflettori, possiedono spesso grafie spettacolari, invadenti a volte, curve, gonfie, arricchite da gesti superflui e narcisi altre, che rivelano la volontà di stupire e attirare l’attenzione per soddisfare l’innata voglia di affermazione e di conferma.
Grafologia: analisi grafologica della scrittura di Luca Zingaretti
La scrittura di Zingaretti ci sorprende invece per le piccole dimensioni, per l’angolosità e per il movimento vibrante e sinuoso con cui si muove sul rigo.
Possiamo ritrovare in lui le tipiche caratteristiche grafologiche del temperamento nervoso di Ippocrate e le relative corrispondenze caratteriali.
Le lettere sembrano saltellare vivacemente, mentre l’aria e il bianco tendono a prevalere sulle parti scritte.
Questo grafismo esprime vivacità e prontezza di spirito, uniti a una buona dose di intuizione e di immaginazione.
Le finali brevi e trattenute, a volte ritorte a sinistra, confermano prudenza, difficoltà ad aprire il proprio cuore e una grande riservatezza.
Il filo grafico ci parla di un uomo attento, capace di reagire con rapidità agli stimoli esterni, che sa andare diritto allo scopo, cercando di evitare inutili complicazioni.
Intellettualmente emotivo e sensibile, mostra curiosità, apertura di mente, eclettismo, capacità di osservare cose e fatti sotto diverse angolazioni.
Il suo umore è spesso disuguale come la sua scrittura.
Portato all'introspezione, egli stesso afferma di avere “l’attitudine al dubbio”.
Concentrato in se stesso, interiormente inquieto, è pervaso da un sottile tormento, da una perplessità di fondo, tra la voglia di sicurezza e la paura di scelte definitive che possano limitarne o condizionarne l’ indipendenza.
Un uomo che non sopporta la routine, che ama la varietà e il rinnovamento, timoroso dell’altrui giudizio,
che tende a prediligere ambienti solitari e silenziosi alla confusione e alla ribalta che inevitabilmente il successo porta con sé.
Emotivamente fragile, critico e teso, tendenzialmente scontento e malinconico, di difficile adattamento, con ritmi di lavoro disuguali, abituato a dialogare con se stesso, trova la capacità di difendersi e di proteggersi dai propri dubbi e dalle proprie ansie, facendo ricorso alla sua grande e potente risorsa :
l’intelletto, il pensiero, la creatività.
Grafologia: analisi grafologica della firma di Luca Zingaretti
Solo nella firma, più grande rispetto al testo, troviamo qualche traccia di protagonismo.
Significativo anche il cognome, vergato in modo incompiuto e illeggibile, meno strutturato del nome nella zona media, con una vampata d’orgoglio pungente finale.
Ci porta a pensare a una sorta di antica rivalsa nei confronti delle figure genitoriali, soprattutto della figura paterna.
La presenza di qualcosa che non è andato proprio nel verso giusto.
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