Ferdinando Scianna il fotografo che scrive
Biografia breve di Ferdinando Scianna
Nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943, proprio da lì inizia a dedicarsi alla fotografia ancora giovanissimo, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua terra d’origine:
La Sicilia com’è per i siciliani, com’è nei siciliani.
I suoi genitori lo volevano avvocato o dottore, ma la sua passione e la sua intensità nel catturare i particolari delle vicende umane e della quotidianità della Trinacria hanno avuto ben presto il sopravvento.
Ferdinando Scianna e l'incontro con Leonardo Sciascia
Sarà determinante nella sua evoluzione artistica l’incontro con Leonardo Sciascia, lo scrittore con il quale a soli 21 anni pubblica il saggio “Feste Religiose in Sicilia” che ottiene il prestigioso Premio Nadar.
Egli afferma riferendosi a Sciascia:
“La fotografia era la possibilità del racconto di una vicenda umana.
Questo il mio maestro mi fece capire, e mi introdusse ad una certa maniera di vedere le cose, di leggere, di pensare, di situarsi nei confronti del mondo”.
Dopo il successo del libro si troverà a esplorare infatti altri modi e altri mondi tra Milano e Parigi, conquistando anche la scena internazionale e andando incontro a nuove esperienze artistiche:
dal foto giornalismo più impegnato, ai servizi di moda patinati, alla pubblicità commerciale, senza mai peró abbandonare il reportage sociale, i ritratti e il giornalismo.
Ferdinando Scianna, una citazione per capire il fotografo
Ferdinando Scianna possiede il grande dono di far dialogare alla perfezione i suoi scatti e le sue parole per dar voce ad un racconto.
Nel descrivere il suo lavoro di artista infatti dice:
"Il mondo, la vita, le persone mi appassionano.
Li fotografo per cercare di conoscerli, per conoscermi, per esprimere i pensieri, i sentimenti, le emozioni che mi suscitano.
Per conservare una traccia.
Per me la fotografia è racconto e memoria.".
Ferdinando Scianna, alcuni tra i suoi libri più importanti:
I Siciliani, Parigi 1977; Kami, Milano 1988;
Le forme del Caos, Udine 1988;
Leonardo Sciascia, Milano 1989;
Marpessa, Milano 1993;
Altrove, reportage di moda, Milano 1995;
Viaggio a Lourdes, Milano 1996;
Dormire, forse sognare, Udine 1997.
Analisi grafologica di Ferdinando Scianna
La nostra scrittura è unica e peculiare, una sorta di DNA e di elettroencefalogramma, che rivela molto del nostro carattere.
Quella di Ferdinando Scianna, che ha sempre sentito il bisogno di accompagnare le sue
fotografie con le parole, è angolosa e nitida, vibrante, con evidenti e eleganti maiuscole e con un tratto in rilievo (sono visibili gli alleggerimenti dei tratti ascendenti e gli appoggi di quelli discendenti).
La zona media tende a destrutturarsi e a soccombere tra gli evidenti allunghi sia superiori che inferiori.
Queste caratteristiche corrispondono a un soggetto ambizioso, dotato di vitalità fisica e psichica, di senso artistico e creativo, impaziente e individualista (maiuscole importanti, in rilievo, filiforme, prevalenza di angoli), in cui la razionalità predomina sull’affettività (nitida, ovali quasi assenti).
Un uomo irrequieto, che a volte può essere dispersivo nella sua esplorazione di nuove possibilità visive ed intellettuali (vibrante, prolungata alto/basso), che ha acquisito nel tempo un’abilità spiccata nell'affermare le proprie idee e la propria visione, penetrando acutamente nell'animo umano, riuscendo anche a mascherare in modo seduttivo le proprie insicurezze e pulsioni (tratti finali brevi o a tuffo, “A” maiuscola con fiocco).
Di seguito il video intervista: Incontro con Ferdinando Scianna, La festa della realtà
L'immagine di copertina è presa dal video intervista: Incontro con Ferdinando Scianna, La festa della realtà del canale Youtube On The Road